settantuno

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Yoongi si avviò furtivamente verso l'armadietto di Jimin, del quale sapeva il numero grazie ai suoi occhi attenti. Stava andando a lasciare il bigliettino del giorno, non ne aveva dimenticato neanche uno da quando aveva iniziato. Camminando rilesse il bigliettino per assicurarsi di non trovare errori grammaticali; il tutto ciò suggeritogli in precedenza dal suo cervello.

In realtà il cuore di Yoongi stava palpitando furiosamente nel suo petto. Succedeva sempre al solo pensiero di Jimin. La paura di vedere Jimin non sorridere come sempre ad uno dei suoi bigliettini lo perseguitava. Era sempre preparato al peggio.

Yoongi non si ricordava il momento in cui si era innamorato di lui, ma era abbastanza sicuro fosse stato amore a prima vista. Molto probabilmente Jimin non aveva neanche idea di chi fosse, ma questo non lo aveva fermato dal perdere il controllo del suo povero cuore dal momento in cui il suo sguardo si era posato sul ragazzo dai capelli rosa. Yoongi non aveva mai mentito in quei bigliettini; avrebbe davvero potuto passare ore a parlare di ciò che amava di lui. Ovvero tutto. Davvero, c'era qualcosa di Jimin che non fosse perfetta? Era una palletta di luce del sole; il sole di Jimin. Troppo occupato a pensare a Jimin, Yoongi non si accorse del bigliettino celeste che si trovava già incastrato nell'armadietto. Quando lo notò i suoi occhi si sgranarono del tutto. Che qualcuno avesse rubato la sua tattica nel cercare di far sorridere Jimin? Forse qualcuno provava lo stesso ineguagliabile amore per il ragazzo ed usava l'arma segreta di Yoongi per far sorridere Jimin e conquistarlo. Magari una ragazza, Yoongi era convinto che Jimin non fosse gay. Sì, Yoongi, pensò. Perché tingere i tuo capelli di rosa non è certo la cosa più gay al mondo.

Lasciò perdere i suoi pensieri, comunque, e percorse velocemente i pochi passi che lo separavano dall'armadietto di Jimin. Yoongi sfilò ansiosamente il bigliettino dall'armadietto per leggerlo, e scoprì che, a differenza di ciò che pensava, il bigliettino era da parte del più piccolo per lui.

caro chiunque lasci questi bigliettini meravigliosi ogni giorno,

mi piacerebbe scoprire chi sei, e se sei d'accordo con lo svelare la tua identità segreta, haha, incontriamoci dopo scuola vicino al campo di football. non devi per forza, ma mi farebbe felice! e so quanto ti piace vedermi sorridere haha, quindi forse questa potrebbe essere la tua chance per vederlo da vicino come hai espresso di volere nell'ultimo bigliettino! non sentirti sotto pressione, però. rispetterò il tuo desiderio di rimanere anonimo se è quello che vuoi! (^‿^)

-jimin

Yoongi non riusciva a crederci per dirla alla leggera. I suoi occhi erano sgranati dallo shock. Jimin voleva incontrarlo, e qualcosa nel suo stomaco gli stava dicendo di non andare; di lasciare semplicemente il bigliettino nel suo armadietto ed andare via.

Il suo cuore però gli diceva il contrario. La sua frequenza cardiaca era aumentata al pensiero di vedere da vicino il sorriso di Jimin; vedere quel suo dente storto carino spiccare tra gli altri ed i suoi occhi prendere la forma di piccole lune crescenti davanti alla sua vista. Le estremità della sua bocca minacciavano di allargarsi in un sorriso, e Yoongi, assicurandosi non ci fosse nessuno, lasciò che succedesse. Non era stato difficile per Jimin farlo sorridere, anche senza che gli fosse attorno. Sarebbe stato più di difficile sopprimere lo stimolo che avevano le sue labbra di aprirsi in uno dei suoi adorabili sorrisi gommosi che i suoi pochi amici e la sua famiglia amavano vedere. Erano rari ovviamente. Tutte le cose belle non succedono spesso. Beh, eccetto per il sorriso di Jimin. O la sua risata. O letteralmente tutto quello che fa, pensò. Il suo sorriso si tese un po' al pensiero. Era un po' troppo frustrato nei confronti del ragazzo, concluse.

Yoongi prese il bigliettino e lo incastro nell'armadietto di Jimin, e preso quello che il minore aveva scritto per lui e lo piegò prima di farlo scivolare nella tasca posteriore dei jeans e si avviò verso l'ultima lezione prima del suono della campanella che segnava che il giorno fosse finito.

𝗇𝗈𝗍𝖾𝗌 ☆ | itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora