ottantatré

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Yoongi si svegliò sentendo la luce filtrarsi nelle sue orbite, e il suono delle tende che venivano aperte. Si lamentò miserabilmente uscendo dal letto, cercando di far passare quella sensazione. La coperta venne strappata rudemente via dal suo corpo, permettendo al freddo della stanza di accoglierlo.

"Sveglia!" sentì urlare da sua madre. "È Natale!"

Il ragazzo aprì piano gli occhi ritrovandosi ad affrontare la strana carta da parati della sua camera. Il suo naso si attorcigliò per il disgusto e grugnì stanco ancora una volta. Un ronzio soddisfatto fu emesso da sua madre una volta accortasi che il figlio fosse finalmente sveglio, e, prima di lasciare la stanza, sorrise e disse, "Sii pronto in dieci minuti o brucerò tutti i tuoi regali."

Yoongi strappò con forza il suo corpo dal suo letto, sua madre era già uscita così il figlio avrebbe potuto cambiarsi in pace. Il corvino raggiunse immediatamente il telefono, togliendolo da caricare. Lo schermo si accese mostrando di essere caricato al 100%, pronto per essere usato. Il ragazzo scrollò le notifiche sfiorando le parole ogni volta che muoveva il dito per eliminarle una ad una. Il suo dito si bloccò sullo schermo quando vide il nome di Jimin. A quella vista, Yoongi sentì la sua giornata iniziare cento volte meglio in mezzo secondo, e si sedette sul letto. Cliccò frettolosamente sulla notifica, aspettando che lo schermo si caricasse per vedere ciò che il ragazzo avesse da dirgli. Yoongi non aveva neanche bisogno che Jimin gli dicesse qualcosa; la sua esistenza era la rassicurazione migliore per il ragazzo.

jiminie:
hai del tempo libero oggi?

Il messaggio era stato mandato soltanto undici minuti prima, ma il corvino si sentì comunque in colpa per non essere stato sveglio quando il rosa gli aveva inviato il messaggio. Deglutì nervosamente, non sicuro del motivo per cui Jimin avrebbe mai voluto spendere del tempo con lui. Ma, sapeva che il suo giorno sarebbe passato con lui nel letto con il telefono a non dare niente, prima di aprire i regali.

io:
si, tutta la giornata dopo aver aperto i regali,
perché?

Yoongi aspettò pazientemente una risposta, che scoprì non dover aspettare per molto. A Jimin bastarono trenta secondi per leggere la sua domanda e rispondergli a sua volta.

jiminie:
ho un regalo per te

io:
non dovevi farmi un regalo

jiminie:
non preoccuparti non ho speso nulla

io:
bene

jiminie:
ci vediamo al parco vicino le alterne alle tre, okay?

io:
okay

Y

oongi si sentì sopraffatto dalla gioia. Non si sarebbe mai aspettato nulla del genere; non si sarebbe mai aspettato di svegliarsi con un messaggio di Jimin e non viceversa. Un piccolo luminoso sorriso prese il posto della vecchia solenne apatica espressione.

"Yoongi!" urlò sua madre dal piano di sotto, guadagnandosi un'alzata di occhi al cielo da parte del corvino. "Muoviti! Quanto ti ci vuole ad uscire dal letto??"

Yoongi respirò una breve risatina, posando il telefono di lato mentre scendeva dal letto. Quando i suoi piedi toccarono il pavimento, a malapena, a causa della sua altezza, si alzò in piedi, sussultando per la freddezza del duro pavimento di legno sotto i suoi piedi nudi. Ci mise un po' di tempo ad arrivare davanti all'armadio, da cui prese un paio di calzini spaiati. Li infilò velocemente ed uscì dalla camera dopo aver recuperato una felpa da dietro la porta su un gancio perché ai suoi genitori piaceva avere la casa fredda senza motivo.

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