⚠︎menzione di morte and i think attempt of suicide⚠︎
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A: Daniel Seavey Data: 25 Novembre 2016
In qualche modo hai scoperto che è il mio compleanno e anche dove abito.
Ero chiuso in camera mia quando sei arrivato, mia madre ti ha fatto entrare.
Non appena hai bussato alla mia porta e hai chiesto di aprire sono andato in panico.
L'ho aperta esitante e mi hai fatto subito il terzo grado del perché oggi non ero a scuola, del perché ero chiuso in camera, perché non ti avevo detto del mio compleanno...
Sono crollato, letteralmente.
Mi hai stretto fra le tue braccia mentre piangevo.
Non ce la facevo più a tenermelo dentro, così ti ho raccontato tutto.
Di come qualche anno fa, quello stesso giorno mia sorella era morta e la colpa è solo mia.
Ero arrabbiato perché dovevo portarla con me a casa di vecchi amici e la stavo ignorando durante l'intero tragitto.
E attraversando la strada l'ho lasciata dietro di me, senza nemmeno lanciare uno sguardo per assicurarmi che stesse bene.
Mi sono girato solo quando ho sentito il rumore di ruote che stridevano sull'asfalto, del vetro rompersi e un urlo.
Da quel giorno non sono mai stato più lo stesso.
Mi provocavo del dolore per alleviare il senso di colpa, ed ero quasi arrivato al punto di non ritorno quando mia madre mi aveva ritrovato disteso sul pavimento del mio bagno, incosciente, e circondato dal mio stesso sangue.
Mi odiavo e mi odio ancora.
Quanto vorrei non essere stato così stupido e infantile quel giorno.
Tu hai continuato a stringermi e a sussurarmi all'orecchio che era tutto ok, e che tutto sarebbe andato bene.
Mi hai detto che non era colpa mia, incidenti del genere capitano.
Dalle tua labbra continuavano ad uscire parole così dolci...
Non avranno fatto sparire completamente il senso di colpa o il dolore nel mio petto ma almeno li hanno alleviati.
Ora tu stai dormendo qui accanto a me con le tue braccia attorno alla mia vita.
