1 𝗉𝗂𝖼𝖼𝗈𝗅𝗂 𝗂𝗇𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝗂

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𝖲𝗁𝗈𝗒𝗈 𝗉.𝗈.𝗏.
Camminavo tranquillamente in quel accogliente bosco, con la luce che trapassava dalle foglie dei grandi alberi, ad illuminarmi i passi.

Le mie ali, nero pece con i riflessi dorati, a farmi da strascico, nonostante avessi solo 10 anni erano davvero imponenti.

Le amavo.

Non me ne sarei mai separato.

Decisi di camminare a causa del senso di stanchezza che pervadeva nel mio minuto corpo.

Le ali mi permettevano di volare fino a toccare le nuvole, a volare sopra il mare, ma dopo un po' divento estremamente stanco.

Non so da quant'è che cammino, sto solo cercando un riparo, almeno per superare la buoia e fredda notte, che si abbatteva sul bosco.

Soffoco un piccolo urletto di stanchezza.
Le palpebre iniziano a farsi pesanti e la notte inizia a calare trascinando nel buoio le sue creature.

NO

Non posso addormentarmi.
Non prima di aver trovato un riparo.

Pian piano il cielo, dalle sfumature arancioni e rosa, inizia a scurirsi.

Una goccia
Una piccola goccia d'acqua mi finisce in pieno viso bagnandomi il naso.

Inizia a piovere.
Di bene in meglio.

Creo una sorta di ombrello con le ali.
Posizionando sopra la mia testa.

E poi sento dei passi nei paraggi.

Smettono.

Sarà stata la mia immaginazione.

Poi i passi iniziano a essere più veloci e vicini.

S:chi va là?

Nessuno rispose.
Continuo a pensare che la mia mente mi stia facendo dei brutti scherzi.

Ahh
Credo sia la stanchezza.

I passi sempre più pesanti, svelti e vicini.

Mi giro di scatto per vedere chi si celava alle mie spalle.

Non vedo nessuno.
O perlomeno non percepivo nessuno.
L'oscurità non aiutava.

Ho un enorme bisogno di dormire.

I passi
QUEI MALEDETTI PASSI PERSISTONO

SEMPRE

PIÙ

FORTI

mi fanno saltare i nervi.

S:CHI C'È SI F-FACCIA VEDERE

Nessuna risposta

E poi qualcuno mi viene a sbattere facendomi ribaltare all'avanti finendo così nel fango, sporcandomi

S:HEY STAI ATTEN-

Vidi un bambino dai capelli corvini e gli occhi color cielo.

Le ali erano davvero piccole.
Troppo piccole per volare.

Il bambino aveva le lacrime agli occhi.
Tremava e sembrava stremato.

Da quegli occhi si poteva scrutare la sua anime innocente.
Come quella di un bambino dopotutto.

Riuscivo a percepire un enorme senso di paura nell'anima del bambino dai capelli color notte.

S:hey hey perché stai piangendo?

Mi rialzo dal terreno umidiccio mentre continuo ad osservare il bambino che cerca di asciugarsi, inutilmente, le lacrime che continuavano ad uscire copiose dai suoi occhi.

 « 𝕎𝕚𝕟𝕘𝕤 » 𝖪𝖺𝗀𝖾𝖧𝗂𝗇𝖺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora