Written In The Door.

64 6 2
                                    

"pronto?" Dissi io.

Sentii mia sorella tra le lacrime cercare di formulare una frase, la sua voce tremante che si sentiva poco dati i suoi singhiozzi continui.
Un brivido mi percorse la schiena. Non avevo mai sentito mia sorella piangere così.

"Gemma che succede? Stai bene? La mamma sta bene? Robin? Dimmi qualcosa Gemma!" Dissi urlando preoccupato.

"R-R-Robin..." disse facendomi preoccupare come non mai. La mia mente era sovrastata da domande.

"Cos'è successo a Robin!? Gemma rispondimi mi stai facendo preoccupare!" Dissi io asciugandomi le lacrime sulle guance.

"E-era in macchina..stava andando da un suo amico..era ormai passata un'ora...dopo due o-ore ricevemmo una chiamata dall'o-ospedale..." Disse lei tra i singhiozzi.

"Ci dissero di raggiungere l'ospedale..." Continuò lei tremante.

"Gemma, cosa gli è successo? Come sta ora?"dissi io incredulo.

"Harry, lui non ce l'ha fatta"

Sentii un brivido percorrermi tutto il corpo, i miei occhi non resistettero, e cominciarono a lacrimare, la mia schiena sì appoggiò al muro fino ad andare a terra, il telefono mi cadde dalle mani, e io cominciai a singhiozzare, mi sentivo morire dentro.
Cominciai a tirare pugni sulla porta della mia stanza, sperando di sfogarmi un po'. Non era giusto. Perchè lui? Perché non io? Lui non lo meritava. Era amato da tutti. Io no.
Mi accorsi di star attirando l'attenzione delle persone che passavano per il corridoio, stronzi egoisti. Nessuno che si preoccupasse. Ero disperato, e nessuno poteva aiutarmi.
Passarono minuti ma ancora ero lì a piangere come un disperato.

"Voglio morire" urlai attirando l'attenzione nuovamente di tutti quegli stronzi.

Mi misi ad incidere una frase sulla porta, per puro sfogo, senza un senso.
Incisi "voglio morire". Una frase non troppo pensata, lì per lì nemmeno con la morte di Robin, per me come un secondo padre, capivo perfettamente il senso di quelle due parole. Voler morire è ben altro. Incisi comunque però quella frase in un angolo in basso alla porta di legno.
E tornai a piangere di nuovo, ma finalmente sentii qualcuno chiamarmi.

"Harry!'' sentì la voce di Zayn preoccupata, mentre lui correva verso di me.

"Cos'è successo amico! Che fai qua fuori? Perchè piangi? Parlami!" Mi disse sedendosi affianco a me con la schiena poggiata sul muro.

Senza pensarci due volte lo abbracciai, era l'unica persona che si fosse preoccupata di me, proprio come avrebbe fatto un amico.
E tornando in un mare di lacrime cercai di spiegare a Zayn quello che era successo.
Subito chiamò Niall dicendogli di venire. Pochi minuti dopo vidi Niall e Liam correre verso di noi preoccupati, aprirono la porta della ca.mera mia e di Niall facendomi sedere sul letto, mentre tutti mi abbracciarono.
Spiegai difficilemente ciò che era successo, e probabilmente l'oro non capirono molto, ma erano lì ad sostenermi, erano miei amici.
Mi fecero restare in stanza per dormire, non cenai, nemmeno Niall per farmi compagnia, ma ovviamente si mangiò alcune delle sue merendine, me ne offrì alcune ma io rifiutai, non riuscivo a pensare ad altro.
Chissà come sta mia mamma, se Gemma era distrutta, non riesco ad immaginare mia madre come stia adesso. Non oso chiamarla, la farei stare solo più male.
Era già passata un'ora da quando mi ero messo sotto le coperte, finalmente smettendo di piangere, ma ancora non riuscivo a dormire. Niall probabilmente se ne accorse dai miei continui movimenti. Così si alzò diretto verso il mio letto, ci si sedette sopra e si avvicinò a me, dandomi un bacetto sulla guancia.

"Buona notte Harry" disse con una voce davvero dolce e preoccupata.

Si alzò e tornò nel suo letto, tornando a guardare il suo telefono.
Non so se quella buona notte mi avesse fatto bene, perchè i miei occhi cedettero, e fecero cadere delle lacrime che mi percorsero le guance, per fortuna Niall aveva gli auricolari.
Mi addormentai poi tra le lacrime cercando di non pensare troppo a Robin.
La mattina dopo non mi svegliò la sveglia assordante di Niall, ma delle voci in camera. Cercai di capire chi fossero senza aprire gli occhi, erano Zayn, Liam e Niall preoccupati.

"Dovremmo svegliarlo?" Penso avesse detto Liam.

"Beh dovrà pure mangiare qualcosa, ieri non ha toccato cibo" rispose chiaramente Niall.

"Beh ragazzi, Niall ha ragione, dovremmo svegliarlo, anche se non ha voglia di mangiare non può restare a digiuno, mi dispiace svegliarlo dopo quanto è successo, dovrebbe riposarsi, ma non può nemmeno non mangiare" disse poi Zayn.

"Hai ragione Zayn, dovremmo..certo povero.. Robin era come un padre per lui, deve essere davvero difficile, voi ci avete capito qualcosa del resto?" Chiese Liam sussurrano per paura che io potessi sentire.

"No, ma quando lui vorrà, e se vorrà ne parlerà, non facciamoci troppe domande. Deve essere complicato per lui iniziare il college con una notizia orribile come questa" disse Niall con voce insicura.

"Hai ragione. Ma per quanto riguarda le lezioni? Non penso sia in grado di farle, e pensare che iniziano domani..." Continuò Zayn.

Non volevo sentire altro. Feci finta di svegliarmi, muovendomi un po' e sbadigliando.

"Buongiorno Hazza" dissero tutti vendendomi in contro, un po' sorpreso dal mio risveglio.
Le loro facce preoccupate erano evidenti, Niall aveva gli occhi lucidi. La sensibilità di quel ragazzo è d'oro.

"Grazie" mi limitai a dire io, ovviamente riferito alla loro presenza, e alla sera prima.

"Hey ti va di mangiare qualcosa?"
Spalancai gli occhi. Seriamente non me l'aveva chiesto Niall? Davvero me l'aveva chiesto Liam?

Ripensando alla loro conversazione precedente annuì, anche se voglia di mangiare non ne avevo realmente. Solo non volevo farli preoccupare ulteriormente.
Mi vestii con le prime cose che mi capitavano, senza pettinarmi presi il telefono e le chiavi sta volta, e uscimmo insieme.
Mentre chiudevo la porta mi caddero le chiavi a terra, davanti alla porta, feci per raccoglierle e mentre le raccoglievo notai una scritta.
Affianco alla mia incisione.

"Primino, credi di essere al centro dell'attenzione? Non frega a nessuno dei tuoi problemi"

Chi poteva essere così stronzo da scrivere una cosa simile?
Non volevo pensarci troppo, avevo altro a cui pensare, anzi sarà stato uno del secondo anno che si annoiava.
Non mi feci troppi problemi, e tornai dai ragazzi che non avevano notato nulla.
Entrammo nella mensa, ci sedemmo nel solito tavolo.
Niall mi portò alcune cose da mangiare.
Cominciammo a parlare senza toccare l'argomento che tutti avevamo in testa. Mi fecero passare un momento carino, risi più di una volta per le battute di Niall. Ma la tensione tra noi quattro c'era lo stesso.
Decisi di tornare in camera da solo, per farmi una doccia e rilassarmi, e magari per piangere da solo.
Così salutai i ragazzi che appoggiarono l'idea di lasciarmi un po' da solo e mi diressi verso la stanza 214.
D'un tratto, mi venne un' idea deficiente.
Per pura noia, risposi alla frase che stava sulla porta di camera mia, non speravo in una risposta, ma solo per mandare a fanculo quello stronzo che di è permesso di giudicare una cosa privata.
"E scusa tu chi saresti? Sarai del secondo anno, vaffanculo, non ti avvicinare più alla mia stanza".
Fiero di me aprì la porta, finalmente con le mie chiavi, e senza pensarci troppo mi diressi verso il bagno per farmi una doccia, è piuttosto grande, la doccia spaziosa. Probabilmente il bagno è più bello della stanza in sè.
Sotto la doccia iniziai a piangere, uscito dal doccia pure, andai sul letto per guardare qualcosa alla tv, e mi imbattei in un film orribile. Che parla della storia di un padre e di un figlio.
Perfetto direi.
Lo guardai senza un motivo, ma cominciai a smettere di piangere ripensando al fatto di essermi fatto degli amici davvero speciali.
Non ho mai avuto grandi amici a Holmes Chapel, nella città in cui vivevo.
Ho sempre avuto quegli amici falsi con cui passare il tempo, le sere e le notti.
Non ho mai pianto davanti ad un mio "amico". Davanti a Niall, Liam e Zayn invece si. Ma d'altronde l'avrei fatto davanti a chiunque in quel momento. Solo che quel "chiunque" non si sarebbe mai preoccupato per me.

*SPAZIO AUTRICE*

Ciaoo ragazzi, ci tenevo a dire qualche cosetta.
Chi sarà mai quel ragazzo del "secondo anno" a scrivere sulla porta della camera di Harry?
Da cui penso abbiate capito anche perché ho scelto questo nome per il titolo della mia storia, e anche di questo capitolo per me davvero speciale.
Poi vorrei davvero ringraziarmi tanto per i voti che stato dando ai vari capitoli. Vorrei anche ringraziare le ragazze che si sono salvate la storia nel loro elenco ci lettura. Sono davvero felice di questo. E ringrazio anche coloro che stanno leggendo la storia, ogni giorno le visualizzazioni aumentano. Grazie davvero, se avete bisogno di scrivermi fate pure.
Mi scuso per possibili errori grammaticali e quant'altro, se ne troverò li correggerò subito.
Ciao e grazie ancora.<3.

Written In The Door {larry stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora