2. Dean e Castiel sono degli idioti smemorati

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Sam tornò a casa a piedi nonostane abitasse abbastanza lontano dalla scuola, anche se preferiva di gran lunga il silenzio di quella strada rispetto al chiasso assordante di Baby.

Tutti i suoi pensieri si concentravano sullo scherzo che aveva fatto poco prima. Certo, era stato lui a scambiare le sostanze ma, nonostante questo, non aveva la minima idea del fatto che quel banco appartenesse al burlone della scuola.

Almeno non ha idea di chi sia stato, pensò il ragazzo sollevato. Anche se, riflettendoci, le cose potrebbero diventare molto interessanti.

Sam sorrise, perso nei suoi pensieri, lasciando uscire quel lato di lui che nessuno considerava mai.
Gabriel Novak avrebbe dovuto tenere gli occhi aperti perché il suo trono sarebbe stato attentato di nuovo.

Non appena arrivò a casa, il piccolo Winchester fu sorpreso di trovare la porta già aperta perciò, entrò all'interno dell'abitazione stando attento a fare il meno rumore possibile, guardandosi attorno con fare circospetto.

"Sono solo io Sam"

La voce di John fece tranquillizzare immediatamente il ragazzo che tirò un sospiro di sollievo, rilassandosi.

"Ciao papà, com'è andata oggi al lavoro?"

"È stato impegnativo" rispose l'uomo dalla cucina, intento nel preparare la cena. Sam entrò all'interno della stanza, buttando il suo zaino sul tavolo e tirandone fuori il cellulare. Aveva solo un messaggio da parte di Kevin.
Parlava del fatto che Gabriel gli avesse chiesto alcune informazioni su di lui, niente di particolare.
Il rinomato burlone della scuola non sarebbe riuscito a smascherarlo così presto, Sam avrebbe fatto di tutto pur di non farsi scoprire. Non avrebbe rinunciato facilmente ai suoi scherzi.

"Dov'è Dean?" chiese John.

"Ad una festa" rispose il ragazzo distrattamente, concentrato nel tirare fuori i suoi libri dallo zaino.
"Penso che si ubriacherà di nuovo. Dovremo andare a prenderlo prima che faccia qualcosa di stupido come l'ultima volta".

"Beh, è giusto che si diverta alla sua età ma non vorrei doverlo tirare fuori di prigione, di nuovo" disse John, sorridendo appena.

"Anche se, ripensandoci, è stato divertente" continuò l'uomo, facendo ridere Sam. Questi infatti, tempo prima, erano stati chiamati in caserma da alcuni poliziotti che, avendo trovato Dean ubriaco e sbraitante, lo avevano portato con loro dopo che questo iniziò a parlare di fantasmi e fate, irrompendo perfino in una casa in cerca di sale e di oggetti in ferro.

John, non appena Sam ebbe rimesso i libri in cartella dopo aver finalmente trovato il suo sketchbook, passò al figlio la cena, sedendosi al suo fianco.
Il minore dei Winchester amava disegnare utilizzando i pastelli e, non essendo in grado di vederne i colori, spesso chiedeva al padre di identificarli al posto suo.
La cosa particolare era che l'uomo, anche dopo la morte di Mary e la perdita della "vista speciale", poteva identificare i colori in base alle varie sfumature di grigio che questi assumevano.

Sam aprì il quaderno e lentamente lo spinse verso John che, sorridendo flebilmente, guardò il disegno.

"Oro" disse. "Tanto oro. È strano, come l'hai scelto?"

"Non saprei", rispose Sam scrollando la spalle, "Sono andato a sentimento, credo", concluse riprendendosi il quadernetto con cautela, non volendo rovinare il meraviglioso occhio dorato che ci aveva disegnato sopra.

"Sto uscendo di nuovo, vedi di non stare in piedi tutta la notte a studiare" disse l'uomo alzandosi.

"Perché dovrei?" rispose il ragazzo sarcastico.

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