L'aria, in quella limpida e calda notte d'estate, era stantia e satura di fumo. Le bottiglie d'alcool mezze vuote e i cartoni di pizza aperti sul tavolino lasciavano intuire il trascorrimento di una delle serate che più mi piacevano. C'erano tutti gli elementi che mi rasserenavano e non perché fossi una drogata, ma semplicemente perché quel mix di cose e persone erano tutto ciò di cui avevo bisogno per Due braccia mi cinsero da dietro ed in quel momento non potei fare a meno di pensare quanto fosse magica la vita, per il semplice fatto di avere il privilegio di poter godere di quegli attimi, in quel secondo mi parse quasi un dono, uno di quei doni che non sai di volere ma che quando ti vengono regalati capisci che è ciò che hai sempre voluto, ed io avevo sempre voluto vivere. Lasciai cadere la testa indietro per appoggiarmi al suo petto ed il piacevole calore della sua pelle a contatto con la mia provocò un brivido che percorse ogni singola mia fibra. Intrecciai le mie dita alle sue mentre non smetteva di abbracciarmi ed il suo respiro vicino all'orecchio e poi sul collo mi facevano sciogliere in una pozza di ridicola vibrazione ed eccitazione. Un silenzioso e virile gemito e subito dopo le sue labbra carezzarono dolcemente la mia spalla mettendo a rischio la mia sanità mentale. I brividi, il caldo di quella sera, la sobrietà mancata per colpa della birra e la sua presenza mi fecero girare vorticosamente la testa rendendomi confusa e vogliosa di tutto ciò di cui avevo sempre avuto paura. Le sue mani si slacciarono dalle mie per scivolare lentamente sulla mia pancia, incandescenti lasciavano una scia di desiderio così forte da far quasi male. I fianchi, la schiena, le cosce, esplorarono quasi ogni cosa in cerca di un fremito che potesse soddisfarle, di qualcosa che avesse potuto accoglierle. Avevo il respiro corto, come se stessi quasi per boccheggiare ma girandomi violentemente verso di lui m'impedì di provare l'asfissia regalandomi un po' del migliore ossigeno che avessi mai potuto respirare, il suo. Quel bacio così rigenerante, così indispensabile, la sua lingua così esperta ed ineccepibilmente straordinaria che uscendo dalla mia bocca decise di giocare col lobo del mio orecchio mi fecero abbandonare ogni mia inibizione, ogni mia voglia di frenarmi.
Ansimavo, lui ansimava, ed io ansimavo più forte ma lui ancora più di me ed era quasi una gara, una gara a chi provava più piacere, una gara a chi avrebbe perso per primo il respiro. Continuavo ad ansimare e a stringere la sua maglietta che una volta aperti gli occhi mi resi conto fossero solo le lenzuola del mio letto.
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Teenager
Teen Fiction"L'aria, in quella limpida e calda notte d'estate, era stantia e satura di fumo. Le bottiglie d'alcool mezze vuote e i cartoni di pizza aperti sul tavolino lasciavano intuire il trascorrimento di una delle serate che più mi piacevano. C'erano tutti...