capitolo 1

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'' Scaffali, con dentro un infinità di libri di ogni genere, facevano da muri alla grande stanza. Questa, era una delle mie stanze preferite a Hoterwood, un vecchio castello appartenuto tanto tempo fa ai miei avi, e arrivato in mio possesso per discendenza, essendo la maggiore di due sorelle e un fratello, E dato il mio essere abbastanza maturo; quello era il minimo. I miei erano molto ricchi, mi avrebbero aiutata a trovare qualche domestica, qualche cuoca e cameriera che avrebbero reso quel castello presentabile, appena avrei deciso di trasferirmi. Il castello era poco curato all'esterno. Non mi riferisco ai muri, ma ai giardini, agli alberi, alla serra. I muri sono poco importanti, finché reggono. Forse appariva tetro agli occhi dei passanti, e forse era anche molto freddo all'interno, con qualche spiffero e stanze mai aperte, ma a me piaceva. Era come se mi rispecchiasse. d'altronde, anche io non mi curo molto dell'aspetto esteriore, ma ho mille segreti al mio interno; passo intere giornate da sola, dentro quella stanza. Vorrei soltanto qualcuno con cui passare il tempo, qualcuno con cui vivere avventure vere, e non leggerle solo nei libri. Ma purtroppo persi la speranza molto tempo fa. Smisi di cercare e cominciai ad aspettare. chissà, magari, un giorno, qualcuno verrà attratto da questo castello e entrerà. Tuttavia oggi..''

''Aileen cara, mi rincuora dovertelo dire, ma sto chiudendo, è ora di cena. Hai bisogno di altri libri?''

Alzai lo sguardo verso l'anziana bibliotecaria, notando subito i suoi occhi stanchi.

''Scusa Margareth, mi sono immersa nuovamente nella scrittura. è meglio che io ritorni a casa''

gli sorrisi, infilando la penna e il quaderno nel piccolo zainetto marrone consumato dal tempo.

''C'è così pace qui dentro, mi ci perdo sempre, probabilmente ce ne è troppa''

''anche a me capitava, quando ero più giovane. Come procede il tuo romanzo?''

''Ah, romanzo, è una grossa parola.. penso sia più una novella.. o un genere indefinito. Comunque, presumo bene, Sto buttando giù qualche idea.''

la sentì sospirare e sorridere.

''sai, mi ricordi tanto me da giovane.. tanta voglia di vivere ma mai un briciolo di possibilità. Sei sempre chiusa qui dentro, pechè non vai a vivere qualche avventura là fuori?''

''e che potrei mai combinare qui in città? ci sono sempre le stesse cose, le stesse persone, non succede mai nulla, i giorni sono sempre gli stessi ma con un nome diverso.''

''Perché non provi l'amore, Leen?''

alzai gli occhi al cielo.

''Margareth quante volte ne abbiamo parlato? rimango sempre dell'idea che sto meglio da sola''

''lo so lo so. Ma provare non costa nulla''

mi alzai, salutandola ed uscendo dalla biblioteca. Mi avviai a passo lento verso casa. Già mi immaginavo la scena, appena sarei entrata: mia madre e mio padre che litigano e mio fratello rinchiuso in camera sua a provare con la sua batteria. Ora che ci penso non l'ho mai sentito suonare con la sua 'band'.

Ha grandi progetti, lui, per la sua vita.

Io no.

So solo che voglio andarmene.

***

appena aprii la porta, sentii odore di pizza. E una calma insolita.

passai per il salotto, dove c'era mio padre, stravolto, che dormiva.

Lo coprii con una coperta e andai in cucina dove c'era mia madre.

''Ehi mamma''

''ti ho comprato un cellulare per qualcosa leen, usalo ogni tanto''

mmh.

''scusa.''

mi sedetti a tavola, prendendo una fetta di pizza

''com'è andata?''

''tutto bene, a te?''

''solito''

continuai a mangiare

''fai qualcosa stasera Leen?''

''mmh.. no, avevo in programma di mettermi in pigiama e guardarmi un bel film. Perché?''

''perché sta sera tuo fratello va ad una festa e gradirei che ci andassi anche tu''

''no''

''Leen''

''no mamma. Sai come andrebbe a finire, come l'ultima volta''

calò il silenzio.

''sono preoccupata per tuo fratello, non voglio che si cacci nei guai''

''ci sono i suoi amici con lui tanto, no?''

''appunto''

sbuffai

''mamma, no''

mi alzai e andai in camera.

solo al pensiero di andare ad una festa, mi faceva venire il voltastomaco, soprattutto dopo l'ultimo episodio.
Feci l'unica cosa che ritenni possibile. Dire a Jackson di stare attento.

''Ehi Jackson, ascolta stai attento sta..'' individuai due paia di occhi marroni intenso. Che non erano quelli di mio fratello. ''Oh, ehm.. io.. jackson è..'' si alzò in piedi, e si avvicinò a me.

''sono Chris''

mi sorrise. Quel sorriso.

''tu devi essere Leen. Jackson è sotto la doccia''

''oh, ehm, non sapevo ci fossi anche tu.. Chris.''

scostai una ciocca di capelli marroni dal viso, sentivo il calore delle guance espandersi in tutto il corpo.

abbassai lo sguardo.

''sai che, non ti ho mai vista. Jack non ti ha mai portato a vederci suonare?''

''mmh no, ehm.. lui dice che non devo avere a che fare con 'tipi come voi' ''

risi, perché quella frase mi suonava stupida.

rise anche lui

''secondo me dovresti venire, ti divertiresti.''

''Ehi Chris, hai finito di provarci con mia sorella?'' mio fratello ci interruppe.

i battiti del cuore accelerarono.

I miei occhi incontrarono quelli di mio fratello

''Leen, fuori di qui, e tu, lontano da lei''

''ma perché?''

chiesi

''fuori''

mi spinse fuori dalla camera e chiuse la porta.

io sbuffai, arrabbiata. Stavo per andarmene, quando iniziarono a parlare, ed io origliai.

''sei troppo protettivo con lei, non stavo facendo nulla''

''lasciala stare Chris, lei non è come le altre''

''infatti, non lo è.''

sorrisi.

andai in camera e mi buttai sul letto, chiusi gli occhi e c'era il suo sorriso.

sospirai, felice.

quel ragazzo.. Sarà la mia rovina.

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