Capitolo primo

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                        𝑽𝑬𝑵𝑬𝑹𝑰𝑺

Mentre sono ancora in dormiveglia una sveglia di seconda mano inizia trillare con un suono acuto e stridulo in un luogo indefinito nelle vicinanze dei miei poveri timpani.
L'istinto mi fa subito scattare a sedere, facendomi sbattere prepotentemente la testa contro la rete del letto sovrastante, provocandomi un dolore pulsante su tutta la parte superiore della testa.
«PORCA DI QUELLA-....»
"Il buongiorno si vede dal mattino!" Penso, mentre mi alzo dal letto massaggiandomi la fronte.

Questa mattina l'orfanotrofio è in fermento, sono già tutti in piedi ed intenti a prepararsi, cosa davvero bizzarra, considerando la vitalità mattutina di questo posto è pari a quella di uno pterodattilo: estinta.

Mi ci vuole qualche secondo, dopo essermi ripresa dal sonno e dalla botta appena presa, per realizzare che giorno sia oggi...

«OH SANTI NUMI»

"È solo l'evento più importante dell'anno e TU lo hai scordato! Che c'è di male infondo?!"

Appena il tempo di pensare a quanto io possa essere stupida che una ventina di vocine, stridule quasi più della maledetta sveglia, iniziano a strillarmi nelle orecchie:« MEDIUNS DEIEIS! MEDIUNS DEIEIS!».

L'odio che provo nei confronti di questa festività riesce quasi a superare la noia che è la mia vita.
É solo un giorno come tanti per ostentare il proprio grado sociale e la propria "superiorità".

Purtroppo però quest'anno dovrò partecipare anche io alla famosa lotteria del potere.

Tutti sanno che di lotteria c'è ben poco, sotto tutta quella messinscena. Ogni cinque anni sette ragazzi, parenti di membri del consiglio "casualmente", vengono "prescelti dal destino" per giocare ai bravi monarca mentre i grandi sistemano tutti i casini che combinano. Se tutto ciò fosse onesto, senza corruzione e aiuti dall'alto, sarebbe anche qualcosa di sensato.

Se quei sette ragazzi venissero scelti veramente per la loro bravura e le loro capacità, invece che per l'albero genealogico, il nuovo mondo sarebbe migliore.

«Ven che cavolo ti vuoi muovere??»
Il flusso di pensieri sconnessi nella mia mente viene interrotto da Leyna, una delle ragazze più grandi dopo di me qui dentro, nonché mia migliore amica. Oggi è molto nervosa, che novità...
Appena il tempo di girarmi, con lo spazzolino ancora in bocca, che mi si staglia davanti minacciosa quanto una coccinella.

Mi spinge di lato per appropriarsi dello specchio ed inizia a pettinare il lunghi ricci biondi con un pettine di legno «Ley lo stavo usando-» provo a protestare ma subito vengo interrotta «Zitta e fammi preparare, prima finisco, prima posso pensare a sistemare il disastro che sei stamattina»

"Gentile come sempre  L" penso, alzando gli occhi al cielo.

Mi finisco di pulire la bocca dal dentifricio mentre osservo la sua  figura minuta attraverso lo specchio, intenta a prepararsi per questo giorno speciale, almeno per lei:
a differenza mia i suoi genitori non l'hanno abbandonata, ma purtroppo sono morti in un'incidente quando Leyna aveva appena un anno, proprio il giorno prima del suo primo mediuns deieis, che l'avrebbe poi dichiarata un'esuberante eletta della luce. Perché si, al primo mediuns deieis nella vita di un bambino si stabilisce, grazie ad alcuni test, che tipo di eletto il soggetto sia.
Comunque.

I suoi genitori l'amavano molto a differenza dei miei. Avevo compiuto da poco due anni quando mi abbandonarono, il giorno dopo la morte dei genitori di Leyna, il giorno stesso in cui i test decretarono la mia natura di Neutra.
Il 5 gennaio dell'anno 479 d.F., esattamente 17 anni fa (buon anniversario di abbandono Veneris!)
i miei genitori, se così si possono chiamare, mi lasciarono davanti all'orfanotrofio di Matrismus.
Per Leyna è la prima lotteria ed il fatto che i suoi genitori non ci siano deve essere dura, soprattutto dopo la giornata di ieri, che ha passato a fissare il vuoto e a piangere per l'anniversario della loro morte.

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