Capitolo terzo

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                     𝑰 𝑵 𝑼 𝑲

Hanno detto seriamente il mio nome?

Cavolo... no aspetta, cosa?!

Me?

No, deve esserci un errore...

Fisso il vuoto per qualche secondo, con un espressione sconvolta probabilmente, fino a che la mia matrigna inizia ad urlare.

Comincia a spingermi verso il palco, mentre dice a tutti cose come: "è MIO figlio!" o "Oh che bravo il MIO bambino".

È falsa quasi più del sorriso che ha stampato in faccia.

Mi ha sempre trattato come spazzatura, "sei inutile, perché non te ne vai di casa e ti togli dai piedi?!"

diceva, peccato che quando la spazzatura diventa uno dei prescelti (ASPETTA... COSA?!)

non è più così inutile.

Nella foga urto una ragazza piuttosto alta con la spalla, subito cerco di girarmi e arrestare per un secondo la furia della donna dietro di me per scusarmi, ma riesco solo a rallentarla. Mi giro leggermente per guardarla negli occhi.

«Scusa-» riesco a dirle prima di essere spazzato di nuovo in avanti.

Per quel poco che ho potuto notare dalla su mente:,

la ragazza era molto intelligente, con un modo di pensare simile al mio. Saremmo ottimi amici.

Quando la folla si dirada un minimo di fronte a me, forse spaventata dal fatto che potrebbe essere investita dal trattore che è la mia matrigna, noto la prescelta del fuoco, nominata prima di me (NON È POSSIBILE!), in "difficoltà".

Dietro di lei un soldato la sta "importunando", ma, prima di poter agire in qualsiasi modo, lei gli afferra il polso con una presa di ferro, in modo discreto però, così da non farsi vedere. Potrebbe sembrare solo la stretta di un polso, ma ad un occhio attento si può notare la pelle del ragazzo arrossarsi sempre più intorno al punto in cui la pelle della ragazza scontra la sua.

Lo stava bruciando.

Lascia la presa ad un passo dallo svenimento del ragazzo, che ovviamente non poteva fare rumore.

Dove prima c'era la mano della prescelta, ora c'è un impronta di pelle martoriata.

Così ti rimarrà il segno, bastardo.

Non riesco  a gustarmi la scena fino alla fine perché incespico in una radice, peccato.

Arrivato mi posiziono accanto alla ragazza e le chiedo "𝑺𝒕𝒂𝒊 𝒃𝒆𝒏𝒆?".

Lei si guarda intorno confusa.

Dovrei usare le corde vocali per comunicare con le persone, non la mente...

V E N E R I S

Niente eccita di più della prima lotteria, soprattutto quando a fine giornata ci si ritrova a capo del nuovo mondo. (COSA E' APPENA SUCCESSO???!)

Non ho mai avuto le ginocchia così tremolanti e, a quanto pare, gli occhi tanto sgranati.

"Ehm... stai bene? Hai gli occhi così spalancati che riesco vederti l'anima..." esordisce una voce flebile al mio fianco, mentre le gambe continuano a seguire le guardie chissà dove.

"S-si si sto bene, come non potrei stare bene infondo, la mia vita è solamente cambiata radicalmente?!!" rispondo con una voce stridula girandomi di scatto verso la voce, sempre mantenendo il passo spedito per non rimanere indietro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 11, 2021 ⏰

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