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entro al lavoro, mi sembra veramente di essere in Italia. mi dirigo in cucina per vedere chi c'è, manca più di mezz'ora all'apertura, non mi piace arrivare in ritardo quindi faccio sempre dieci minuti di anticipo.
<<lei deve essere Mirna>> dico con un sorriso da ebete stampato in faccia, sono felice di aver trovato lavoro, sennò io e la mia migliore amica come facciamo a portare avanti la casa?
<<e tu Giulia>> risponde venendomi in contro per poi abbracciarmi, è veramente una donna per bene, suo marito me ne ha parlato molto bene, che carini
iniziamo a parlare di tutto e di più, come io abiti da sola con la mia migliore amica a sedici anni.
abbiamo scoperto di essere anche vicine di casa, adoro
si fanno le otto di mattina, apriamo il ristorante/bar e, solo qualche minuto dopo, vedo entrare un ragazzo: alto, moro, con una carnagione un po' scuretta, delle labbra carnose e occhi marroni.
<<buongiorno mamma>> dice lui, andando ad abbracciare Mirna. non sapevo che il figlio lavorasse qui.
<<Mattia, lei è Giulia. Giulia lui è Mattia>>
ci stringiamo la mano, è così calda e morbida.
<<io ho un paio di commissioni da fare, ci vediamo>> ci saluta la donna, con un abbraccio ad entrambi, per poi andarsene

tra me e Mattia cala un silenzio più che imbarazzante ma, fortunatamente vedo arrivare i primi clienti per la colazione.
lui prepara le cose mentre io servo o sto alla cassa, quando ero piccola sognavo di fare la cassiera, ma diciamo che questo non è più il mio sogno.
vedendo non entrare più persone Mattia si avvicina a me, in tento a parlarmi.
<<quindi sei italiana>> mi chiede, sa benissimo la risposta.
<<si>> ridacchio mettendo gli ultimi spicci dentro la cassa e non togliendo lo sguardo da essa
<<anche io>> dice aggiungendo un sorrisino beffardo, mi stanno sui nervi quelli che fanno così, ma non giudichiamo dalle apparenze

<<cos'è? hai paura di guardarmi>> ride mentre continua a fissarmi.
<<giulia, non esplodere>> penso fra me e me.
mi limito a girarmi, fulminanlo con gli occhi e restare lì
<<con te non fotto, ho capito>> confessa togliendo lo sguardo e girandosi, mentre io inizio a ridere.
<<sai, sembri uno di quelli che si scopa tutte e poi le lascia lì>> dico dopo qualche secondo.

sì, lo voglio provocare, vediamo cosa risponde

<<perché vuoi essere aggiunta alla lista>> mi chiede girandosi verso di me e guardandomi nei occhi
<<si ma in primo posto>> lo spiazzo con questa risposta, e l'unica cosa che riesce a fare è ridere e tornare in cucina

IDK//Mattia PolibioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora