CAPITOLO PRIMO

17 4 0
                                    

Era stata una giornata splendida. Mia madre e tutti i miei amici erano venuti al mio 18esimo compleanno. Li festeggiai nella discoteca più "IN" della mia città. Il locale, le decorazioni, la
musica, era tutto magnifico e perfetto. Era proprio come me lo ero immaginato e organizzato. Nulla poteva andare storto in una giornata così bella e perfetta.
Mia madre Gea arrivò con una torta stupenda a due piani e iniziò a cantare  <<Tanti auguri a te... Tanti auguri a te... tanti auguri Rebecca...tanti auguri a te!>> è così seguirono anche tutti gli invitati. Ero davvero felice, non mi ero mai divertita tanto in vita mia!
Finita la festa salutai tutti che mi fecero ancora gli auguri. Andai da mia madre e gli chiesi se quella sera potessi guidare io per poter tornare a casa, dato che avevo preso da poco la patente.
<< Eddai non è mica così lungo il tragitto da qui a casa!>> dissi. Mia madre mi guardò storto <<...E poi sei anche un po' brilla!>> continuai a dire e mia madre spalancò la bocca e grano gli occhi guardandomi dall'alto in basso. Sospirò e mi desse <<Va bene, basta che non corri e vai piano!>>
Guardai in alto e le risposi << Mamma guarda che ci sei anche tu in macchina con me, mi puoi dare altre lezioni guida e poi, per la cronaca, io non sono mica MICHAEL SCHUMACHER!>>
<< Hai fatto!? Possiamo andare?>> mi disse mentre finiva di impacchettare la busta della spazzatura e io finivo di sistemare le pizzette e le patatine da riportare a casa!
Mamma buttò la spazzatura mentre io caricai la macchina con le buste delle pizzette e dei regali. Salimmo in auto, io dalla parte del guidatore e lei dal lato del passeggero, e partimmo per tornare a casa!
<< Allora ti sei divertita!?>> mi chiese
<<Si, certo! Grazie di tutto mamma! Scegli strada A o strada B>>
<< Mmmm...Strada B!>> mi rispose facendomi un sorriso. Ricambiando il sorriso dissi << Bene allora giriamo a destra e prendiamo la nazionale!>>.
Erano le 02:47 quando mia madre si addormentò durante il tragitto. Avevo preso la patente da soli 3 mesi e ancora non sapevo portare la macchina benissimo. Molte macchine mi superarono tra cui una Jeep. Appena cercò di superarmi dal lato opposto della strada veniva una macchina, una Audi. Le macchine si scontrarono, cercai di frenare, ma l'urto fatto dalle due macchine, con il muso, spinsero la nostra macchina, si aprì l'airbag e fummo buttati fuori dal guardrail. Rotolammo giù per il dirupo incagliandoci a testa in giù, con la macchina tra due alberi.
Quando mi risvegliai ero ancora un po' stordita e incosciente. Ero sdraiata per terra, fuori dalla macchina. La prima cosa che vidi, anche se sfocata, erano i rami che si intrecciavano nel cielo. Che fosse già l'alba, non lo sapevo. Sentivo un odore di bruciato quasi carbonizzato. Cercai di alzarmi in piedi. Misi le mani per terra ed era umida e fredda. Sentii che faceva male la gamba e vidi che cerano come dei segni in cerchio. Mi girava ancora la testa così mi appoggiai ad un albero e chiusi gli occhi. Quando li riaprii, strappai un pezzo di vestito per fasciarmi la gamba da quella ferita e per evitare che si infettasse, ma non c'era più. Pensai che la testa mi faceva brutti scherzi. Mi riappoggiai all'albero e mi rivenne in mente cosa fosse successo <<Mamma!>> urlai <<Mamma!>> mi alzai in piedi <<Mamma! Mamma! >> continuai a chiamarla urlando <<Mamma!>> mi guardai intorno e vidi la macchina completamente carbonizzata. Iniziai a piangere. Un nuvola di fumo nero usciva fuori dall'autovettura. <<Mamma!?>> dissi con voce flebile. -No, non era possibile, non la mia mamma. Non l'unica famiglia che mi rimaneva. No, non ci volevo credere che dal quel momento ero sola. Ero completamente sola!- Caddi sulle ginocchia e poggiai le mani sullo sportello della macchina <<AH!AHIA! Scotta. Scotta, scotta!>> Soffiai sulle mie mani e dopo neanche un minuto le mie mani erano come prima. Senza nemmeno un graffio o una scottatura o un livido. I mio vestito era quasi mezzo bruciato ma la mia pelle era immacolata. -Perché non avevo ferite!?- pensai, -Se avessi fatto un incidente devo avere qualche lussazione o trauma o qualcosa del genere.- Ma continuai a chiamare mia madre - forse era andata a cercare aiuto- <<Mamma! Mamma, dove sei?>> Urlai con tutta la voce che avevo, ma mia madre non rispose. Mi rannicchiai su me stessa e piansi ancora più forte pensando alla mia mamma e all'ultima cosa che gli dissi. << Mamma, mi manchi.. Mamma dove sei?>>singhiozzai << Vieni da me mamma, ho paura! Che mi succede? Mamma vieni da me e accarezzami i capelli, come quando ero piccola!>>

CHIMERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora