IN CASA

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Ashley e Anna erano appena tornate e in macchina non avevano spiaccicato parola. -Accendi la TV per favore- disse Ashley fredda. La ragazza era solita a usare questo atteggiamento nei momenti di panico oppure nei momenti in cui era concentrata..a -Anna subito!- disse Ashley...Anna conosceva bene l'amica e sapeva che non ce l'aveva con lei ma che era sovrappensiero, quindi, face come detto. -Grazie mille...gira per favore sul telegiornale- disse Ashley più dolce sta volta...anna annuì con un mezzo sorriso e fece come detto dall'amica. Come Ashley si aspettava nel telegiornale trasmettevano il video dell'aggressione fuori dal minimerket, era stato sicuramente ripreso  con il trlefono da qualcuno che stava assistendo alla scena. Ashley era preoccupata e Anna pure...sapevano che avevano rischiato grosso e , avendo avuto problemi con la legge in precedenza, avevano paura di finire in guai seri. ''Stamattina, fuori da un minimarket nei pressi di Chicago una donna viene aggredita da un signore ma fortunatamente salvata da due ragazze conosciute come Ashley Smith e Anna Paola Ricci. Le conosciamo meglio come le figlie dei boss mafiosi Lorenzo Ricci e Marcus Smith morti in una sparatoria nel 2016. Le due ragazze sono pregate di venire in questura per rilasciare una dichiarazione... il reato è stato classificato come leggittima difesa ea dichiarazione della donna aggredita conferma l'innocenza delle due ragazze...''mi hanno salvato la vita...non fategli del male'' queste furono le parole della donna'' Ashley e Anna si accorsero solo alla fine del discorso della giornalista che non stavano respirando e solo ora avevano ripreso a farlo. -Ash dobbiamo andaee in questura- disse Anna con voce tremante -Cosa?- rispose l'amica che fino a quel momento era persa nei suoi pensieri -Ashley dobbiamo andare in questura...- le ridisse la ragazza sra volra un po' più convinta -Spero tu stia scherzando...Anna quelli lì ci sbatteranno dentro...pensi davvero che crederanno a una vecchia con problemi psicologici e a due figlie di criminali...insomma- prese una pausa- pensi davvero che crederanno alla storiella dello zombie che vuole mangiare una povera vecchietta- disse Ashley seccata...Anna parve pensarci su- Ci verranno a prendere lo sai anche te!- disse avvicinandosi all'amica- Ahley che fino a quel momento stava fissando gli occhi di Anna distolse lo sguardo e i iniziò a camminare avanti e indietro per la cucina. Anna iniziò a chiamare il nome dell'amica ma ella si ostinava a non rispondere...sembrava in uno stato di trans. Anna si diresse dall'amica e pe mise le mani sulle spalle...era la seconda volta in un giorno che aveva un'attacco di panico. -ASHLEY GUARDAMI!- Ashley sembrò risvegliarsi e iniziò a blaterare parole senza senso -dobbiamo...no non dobb...ci prenderanno...dobbiamo scappare...no sembreremo colpevoli...oppu- Ashley iniziò a steingersi le mani fino a farle diventare viola e iniziò ad affondare le unghie nella pelle...non ci vedeva più, era persa e le mani iniziarono a sanguinare. -ASHLEY!!- Anna tirò uno schiaffo ad Ashley ma si pentì subito di averlo fatto. -Ahi ma perchè cazzo l'hai fatto!?!?- urlò Ashley confusa -Tu stavi dando di matto ti avrò chiamato trenta volte...tu non rispondevi...e i-io- Anna iniziò a singhiozzare...si sentiva maledettamente in colpa... da piccole a volte i padri le costringevano a picchiarsi tra di loro fino a quando una non riusciva più ad alzarsi...loro odiavano questa cosa...e dalla morte dei padri si promisero che non l'avrebbero fatto più ma in quel momento di panico era l'unica cosa che era venuta in mente ad Anna. Ashley fece cadere lo sguardo sulle sue mani, capì e abbracciò subito l'amica...- se confessare è quello che vuoi lo faremo- sussurrò Ashley all'amica e Anna in risposta annuì sulla sua spalla.

-Cosa dobbiamo dire?- chiese Ashley ad Anna...spesso era Ashley quella più razionale ma in quel momento non sapeva che fare. -Diciamo quello che è successo...semplice- rispose Anna -Sì...fin troppo semplice.

Arrivarono in questura e si diressero alla reception...quel giorno era pieno di persone...più del solito. -Come posso aiutarla?- disse una donna sulla quarantina, Ashley e Anna si ripresero dai loro pensieri e fu Anna a parlare. -Noi siamo Anna Paola Ricci e Ashley Smith...le ragazze del minimarket...ehm...vorremo fare una confessione- disse la mora...la donna fece una smorfia -CAARL HO DELLA ROBA FRESCA PER TEE...CI SONO LE MAFIOSEE- Ashley alzò gli occhi al cielo mentre Anna fece per esplodere, la bionda, conoscendo bene l'amica, le mise una mano sulla spalla e strinse un po' in segno di conforto -fai tre respiri...ti ricordi ?- da piccola Anna soffriva di problemi a gestire la rabbia e suo padre le diceva sempre di fare tre respiri...con il crescere gli attacchi di rabbia diminuivano ma talvolta succedeva e questa cosa funzionava. Anna fece come detto dall'amica e si rilasso...inprovvisamente arrivò il presunto ''CAARL''-Ah bene bene...- spostò lo sguardo sulle ragazze e le squadrò per un tempo infinito - abbiamo qua Ashley e Anna- guardò le cartelle identificative e sorrise -Scommetto che te sei Ashley- indicò Anna - e te sei Anna- inidicò Ashley...la  mora rise a quell'affermazione mentre la bionda emise una specie di sbuffo - Io invece scommetto che lei si sia sbagliato e che ci stia prendendo per il culo- disse Ashley acida con un mezzo sorriso - Attenta ragazzina non mi sembra il modo di rispondere ad un ufficiale nella sua situazione- Anna se la stava ridendo sotto i baffi mentre Ashley cercava di non ridere in faccia a ''carl''- ovviamente ...ci scusi tanto. Lasci che faccia io le preeentazioni...io sono Ashley e lei è Anna- disse la bionda con una punta di ironia che il poliziotto sembrò non cogliere...- certamente...come ho fatto a confondervi...allora...Anna hai la stessa faccia da criminale di tuo padre...e te Ashley...da tuo padre hai preso il suo sguardo da omicida seriale...- questa volta anche  Ashley si trovava a fare i tre respiri ...i due poliziotti sembravano ridere sotto i baffi della perdita di controllo delle due giovani. Ashley e Anna sapevano bene chi avevano di fronte Carl Parkinson...il poliziotto che si è stato per anni dietro a Marcus e a Lorenzo...senza però mai riuscire a metterli al fresco. Nell'aria si respirava tensione...i quattro si lanciavano sguardi di sfida senza dire una parola. -Parkinson, Tate si può sapere che diamine succede?- arrivò un uomo...sulla cinquantina; era un bell'uomo: pelle olivastra, occhi nocciola e un sorriso bianco. Era altro e aveva una corporatura robusta. -Capo- disse Carl- Le figlie dei mafiose si sono fatte vive- il 'capo' face una smorfia al sentire ''figlie dei mafiosi'' e Anna ne sembrò sorpresa...-Diamine Parkinson queste ragazze hanno un nome...Ashley, Anna vi prego scusate i loro modi...potreste seguirmi?- le eagazze annuirono e seguirono il signore in una stanza che si presumeva essere il suo ufficio

Chiedo scusa per gli eventuali errori di calligrafia ma sto scrivendo con il telefono e purtroppo capita spesso pigiare il tasto sbagliato....e niente spero vi stia piacendo la storia

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2020 ⏰

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