Brandy Cichèt e Aurore Kira (Parte 1)

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La giornata passò velocemente.

In men che non si dica furono le nove di sera, l'ora dalla quale, fino alle nove di mattina si estendeva la libertà di uscita imposta dal governo, viste le temperature troppo alte durante il giorno, quando il sole era alto.

"Quaranta gradi, ci è andata bene" sussurrò Joconde dando due giri di chiave alla porta di casa "Ieri ce n'erano quarantadue".

"E come potrebbero due gradi in meno essere una buona notizia?" ribattè Marco, portando le mani dietro la testa e appoggiandovela sopra.

"Devi essere positivo qualche volta! Ricorda sempre, se non è peggio, allora è meglio!".

"Ma che ragionamento è?" si disperò il ragazzo "Se la mettiamo così, anche se uno ti spara due volte invece che tre dovrebbe essere una cosa positiva!".

"Esatto, magari con quei due colpi non ti ferisce mortalmente!".

"Lasciamo perdere, vediamo solo di arrivare al Pub, almeno ti ingurgiti venticinque litri di alcool e te ne stai tranquilla per un po' " sospirò il giovane.

"Oh sì, berremo per bene e ci rilasseremo!" sorrise la ragazza.

"No, Joconde, tu berrai e ti rilasserai, mentre io verrò malmenato dal bulletto di turno per poi essere costretto a ripulire i suoi resti dal pavimento" piegò le dita, come se avesse voluto strapparsi via gli occhi con le sue stesse mani "Che odio! Esistono Stand che sono letteralmente in grado di far scomparire interi palazzi nel nulla, perchè il mio deve lasciare i cubetti per terra? Che fastidio!" se fosse stato un cartone animato, gli sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.

"Ma di cosa ti lamenti!" scoppiò a ridere Joconde, tirandolo a sé con un braccio "Hai uno Stand fortissimo! Se ti dessi alle battaglie illegali diventeresti ricco! Ma ricco alla Paperon de'Paperoni!".

"Non credo dovremmo parlare di lotte illegali" la guardò preoccupato "Perchè ti è anche solo passato per la testa?".

"Diciamo che prima di incontrarti avevo molti modi di guadagnarmi da vivere" disse con tono distratto "Alcuni di questi non erano proprio legali legali.

"Non voglio saperne niente" piagnucolò Marco tappandosi le orecchie.

I due non si resero conto di aver chiacchierato per quasi tutto il tragitto, perciò quando dopo qualche minuto raggiunsero il Crazy Platinum rimasero giustamente stupiti.

Erano pronti ad entrare quando un elemento catturò la loro attenzione.

Dall'interno del locale arrivava una canzoncina squillante, di quelle tipiche delle disco degli anni settanta.

"Oh no, c'è anche lei questa sera" sussurrò Marco con dolore nella voce e portando una mano agli occhi, stropicciandoli.

"Fantastico!!" urlò Joconde, spalancando energicamente la porta del Pub "Aurore! Da quanto tempo!".

Tra tutte le persone vestite di bianco e grigio che tentavano invano di combattere il caldo, ne spiccava una, vestita di un top rosa sul quale si estendeva in nero la scritta "70s" e delle calze a rete color carne, sotto le quali teneva un paio di slip-pantaloncino neri, tipici delle workout girl degli anni passati, rigorosamente abbinati ad un paio di scaldamuscoli per gambe rosa. Sul viso teneva un paio di piccoli occhiali da sole tondi, e dai capelli castani usciva un filo, legato al quale vi erano cinque fiocchi rossi.

"Joconde! Che piacere!" ricambiò questa, sventolando il braccio destro in alto, salutando "E c'è anche Marco! Venite, sedetevi vicino a me!" iniziò a battere con entrambe le mani sugli sgabelli al suo fianco.

Le Bizzarre Avventure di JoJo: Burn Bright Justice!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora