Joconde Joannore e Marco Vaniglia (Parte 2)

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Joconde aprì gli occhi, si trovava nella sua stanza avvolta tra le lenzuola e con un poderoso torrente di bava che scivolava fuori dalla sua bocca, dritto sul cuscino.

Si alzò in piedi, avviandosi verso lo specchio a forma di mezza luna che teneva in camera, il trucco ormai sbavato della sera prima che come di consueto non si era tolta, agiva come maschera a ricordarle di non provare mai più a superare i dodici shottini di tequila.

"Cartoons & Vodka"

La ragazza evocò il suo Stand, una creatura lunga e senza gambe, con il corpo ricoperto da etichette sulle quali si ripeteva insistente la parola "Vodka" e occhi a forma di spirale, come quelli disegnati agli ubriachi nei fumetti.

"Dannazione, devi ricordarmi che sei in grado di eliminare gli effetti dei postumi della sbornia ma non quelli che capitano durante la bevuta! Mio Dio quanto avrò vomitato? Non potevi essere uno Stand normale come quelli di Marco o Brandy?"

La creatura, non capace di parlare, rimase giustamente a fissarla in silenzio.

"Dai, dai! Stavo scherzando!" Joconde non era una cattiva persona, era sboccata, inappropriata in alcuni casi, ma quando sapeva di aver fatto star male qualcuno cercava sempre di risolverla in un modo o nell'altro "Sai che ti voglio bene! Hai un potere davvero molto interessante e utile!".

Dalla creatura sempre nessuna risposta.

"Dai, pace fatta, puoi tornare ai tuoi affari!" una volta che finì di parlare richiamò lo Stand, avviandosi verso la cucina "Chissà se Marco è già sveglio" pensò, ricordando che il ragazzo non era al suo fianco nel letto.

La domanda trovò una risposta dopo pochi istanti.

Marco stava seduto su una delle sedie posizionate intorno al tavolo in legno scuro, stringendo forte alla guancia una busta di piselli congelati mentre Brandy, che ancora non se n'era andato, era intento a versare in tre tazze di ceramica bianca del denso caffè nero.

"Brandy, cosa ci fai qui?" domandò confusa la ragazza prendendo nel mentre posto vicino al fidanzato.

"Ma guarda, sembra proprio che Homer Simpson non si ricordi cos'è successo ieri notte! Complimenti!" l'amico riempì l'ultima tazza di caffè per poi andarsi a sedere con gli altri due "Semplicemente, ieri notte eri troppo ubriaca per reggerti in piedi quindi per evitare che Marco dovesse farsi a piedi tutta la strada dal pub a qui vi ho dato uno strappo".

"Ok, ma perchè sei ancora qui?" domandò confusa la giovane enfatizzando particolarmente sull' "ancora" e prendendo un sorso del suo caffè.

"Non avevo voglia di tornare a casa quindi sono rimasto qui, logico!".

"Sei proprio un parassita!" ridacchiò Joconde aggiungendo dello zucchero di canna alla sua tazza e mescolando grossolanamente.

I tre bevettero velocemente il caffè parlando nel mentre di ciò che era successo la sera precedente.

"Devi esserti preso una bella botta!" la ragazza guardò con attenzione il livido del ragazzo, iniziando a ricordare vagamente l'accaduto "Però ti sei fatto valere, come al solito, sono fiera di te!" allungò una mano, immergendola nei suoi capelli cotonati e iniziando a muoverla velocemente, scompigliandoli.

"Lasciami stare!" protestò il giovane cercando di liberarsi dalla presa "Non ho fatto niente di che, ha fatto tutto Pac-Boyz, complimentati con lui al massimo!".

"Non essere così modesto! Sei tu il suo portatore in fondo!" si intromise Brandy, posizionando il cucchiaino che aveva usato per mescolare il caffè dentro la tazza vuota "Nonostante tutti e tre sappiamo che il mio Zen è, tra i nostri, lo Stand più forte!" borbottò soddisfatto.

Le Bizzarre Avventure di JoJo: Burn Bright Justice!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora