Chapter Six

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Mi sveglio verso le 9.30 e, dopo essermi cambiata, scendo di sotto a fare colazione. Ho una gran fame, molto probabilmente perché ieri sera non ho cenato.
‘Buongiorno!’ Dico sedendomi al tavolo, dove c’è già mio padre.
‘Buongiorno amore… Oggi va meglio rispetto a ieri?’
‘Sì, grazie papà!’
‘Olga ha preparato il tuo dolce preferito’
‘Oh, bene!’
Dopo aver fatto colazione, salgo in camera mia e chiamo Mechi.
‘Pronto’ Risponde
‘Mechi!!’
‘Tini dimmi tutto’
‘Hai da fare?’
‘No… Hai intenzione di uscire?’
‘Sì, magari andare a fare due passi… Mi annoio troppo a casa da sola’
‘Certo! Così mi racconti anche come è andata ieri con Jorge’
‘Ho tanto da raccontarti…’
‘Positivo o negativo?’
‘Non so se quello che è successo sia positivo o negativo…’ Confesso
‘Sono da te tra dieci minuti! Fatti trovare pronta’ Dice come un ordine. Freme dalla voglia di sapere quello che è successo.
‘Va bene! A tra poco!’ Stacco.
Controllo l’orologio: 10.30. Di già?
Preparo la borsa e prendo qualche moneta. Poi scendo di sotto e trovo mio padre, Ana e Jorge in soggiorno.
‘Tini oggi abbiamo due ospiti a pranzo’ Mi avverte mio padre.
‘Oh, bene. Ma io ora sto uscendo…’
‘E dove vai?’ Mi chiede immediatamente mio padre.
“Uscirà con il suo fidanzato”  Pensa Jorge quasi disgustato.
‘Esco con una mia amica, andiamo a fare due passi’
Bussano alla porta.
‘Ecco, sarà lei..’ Dico andando ad aprire, ma non è Mechi quella che mi ritrovo davanti.
‘Ciao bellissima’ 
‘Dean! Che ci fai qui? Entra’
‘No… Volevo solo chiederti di uscire con me questa mattina’
‘Mi dispiace, ma ho già un impegno… Possiamo fare più tardi se vuoi…’
‘Ehi! Che ci fai tu qui?’ Chiede mio padre con tono indagatore, quasi aggressivo.
‘Buongiorno signore’
‘La consiglio di tornare a casa Dean…’
‘Ma perché papà?’
‘Non voglio che litighi con tuo padre… Ci vediamo più tardi’ Dice prima di andarsene.
‘Ma lo hai per vizio!’ 
‘Felipe non credi di avere un po’ esagerato?’ Chiede Ana
‘Assolutamente! Tini è piccola per certe cose!’ Risponde
‘Piccola? Ho diciassette anni, non sei!’
Bussano nuovamente alla porta e questa volta è Mechi. E’ arrivata al momento giusto. Mi salva da questa situazione.
‘Arrivederci a tutti!’ Dico prima di uscire
‘Ciao Tini’ Mi saluta Ana, mentre Jorge e papà non aprono bocca.
‘Sbaglio o quello era Jorge?’ Mi chiede Mechi.
‘Non sbagli.. Oggi pranza a casa mia’
‘Ma come? Hai la possibilità di trascorrere dell’altro tempo con Jorge e tu te ne esci??’
‘Diciamo che Jorge si sta comportando in modo strano con me ultimamente’
‘Ehi bellissima, passa una buona giornata’ Mi fa l’occhiolino Dean che è nel suo giardino
‘Anche tu Dean’ Dico prima di allontanarmi con Mechi
‘Chi è quello? E perché ti ha chiamata “bellissima”??’ Chiede immediatamente
‘Lui è Dean, il mio vicino, ed è innamorato di me’
‘Come? E come lo hai saputo? Insomma, quante cose sono successe ieri che non so?’
‘Calmati! Ora ti spiego!’ 
Mi siedo ad una panchina e lei mi segue. 
Le racconto tutto quello che è successo ieri e lei ascolta attentamente ogni mia parola.
‘Jorge e Brenda si sono lasciati? Jorge è innamorato di un’altra? E tu ieri ti sei baciata con quel Dean?’ Urla alla fine
‘Non urlare! E comunque la risposta è sì a tutte le domande!’
‘Wow! Aspetta un attimo! Jorge dice che la ragazza che ama è fidanzata, giusto?’
‘Sì…’
‘E tu ieri hai passato il pomeriggio con Dean…’
‘E quindi?’
‘Jorge non ha voluto risponderti quando gli hai chiesto perché si è allontanato…’
‘Non capisco dove tu voglia arrivare’
‘Lui quasi non ti rivolge più la parola e ieri sera ha lasciato che tu parlassi tranquillamente con Dean e se n’è andato per non “disturbare”…’
‘Mi vuoi dire quello che stai pensando??’ Dico quasi da isterica
‘Ma non capisci??’
‘No!’
‘Jorge è innamorato di te!’
‘Come? Ma questo non è possibile!’
‘Perché? Le cose combaciano!’
‘Ma io non sono fidanzata!!’
‘E se Jorge ti avesse vista mentre baciavi Dean? Non ci avevi pensato, vero?’
‘No… Ma questo comunque non è possibile! Jorge non può essersi innamorato di me dal giorno alla sera! Ieri mattina si comportava come se niente fosse!’
‘Jorge sa nascondere bene le cose, ma, a quanto pare, ieri il dolore per te è stato così forte che non è riuscito a trattenersi!’
‘Non mi mettere strane idee in testa, ti prego!’
‘Ma come? Tu devi andare da Jorge e dirgli che lo ami prima che sia troppo tardi!’
‘No! Mechi non lo farò!’
‘Proprio non ti capisco! Tini non puoi nascondere i tuoi sentimenti per l’eternità!’
‘Prima o poi lo dimenticherò!’
‘Tu davvero vuoi dimenticarlo? Senti, ho visto come lo guardi! Ti brillano gli occhi! Non è una semplice cotta!’
‘Ma…’
‘Basta Tini!’
‘No! Dico io basta a te! Non glielo dirò! Il caso è chiuso!’
‘Poi non dire che non ti avevo avvertito!’
DUE ORE DOPO
Si fa ora di pranzo e, dopo aver salutato Mechi, torno a casa.
Apro la porta e ritrovo tutto come avevo lasciato: mio padre, Jorge e Ana.
Ana e mio padre parlano tranquillamente, mentre Jorge è in un mondo tutto suo. Appena entro mio padre mi guarda dispiaciuto.
‘Bentornata’ Mi dice Ana con un gran sorriso
‘Grazie’ Rispondo
‘Tini mi dispiace per la reazione di prima’ Si scusa mio padre. Non me lo sarei mai aspettata. Mio padre che si scusa? Dove è finito il mio vero papà??
‘Avrai capito che è stata un po’ esagerata’
‘Sì. Ti ho già chiesto scusa, non parliamone più, ok?’
No che non è ok… Lui fa sempre così. Combina qualche guaio e poi crede che scusandosi le cose cambino… Ma non è così! 
Cerco di mantenere la calma e lascio perdere. Mi volto verso Jorge, che non mi ha degnato di uno sguardo, ma poi alza il viso ma avrei preferito non lo facesse. I suoi occhi sono freddi verso di me. In questo momento avrei bisogno di un suo abbraccio, ma lui è distrutto ed arrabbiato con me per qualche motivo. Non capisco perché si comporta così, fino a ieri mattina era tutto apposto. Cosa è cambiato?? So solo che lui sta male e che io sto male con lui. Mi manca…
‘Ok, papà… Come vuoi…’ 
Sto per salire, ma qualcosa mi blocca.
‘Jorge puoi salire un attimo di sopra con me?’ Chiedo. Queste parole sono uscite dalla mia bocca senza un comando. Perché l’ho fatto?
Sospira. Si alza e poi mi segue.
Entriamo nella mia stanza e lui chiude la porta.
Ci sediamo sul letto l’uno di fronte all’altro.
‘Cosa c’è?’ Chiede come se nulla fosse.
‘Jorge come cosa c’è? Ultimamente mi stai trattando uno schifo! Ci vediamo e non mi saluti, mi guardi con uno sguardo che non ne parliamo proprio! Posso sapere il perché?’
‘…’
‘Jorge perché non rispondi? Cosa c’è? Il rospo ti ha mangiato la lingua? Credi che a me questa situazione faccia bene? NO, Jorge! Io ci sto male perché ho bisogno di te come amico! Ma tu sei impassibile!’
‘Non voglio farti stare male’ Dice guardando a terra
‘E allora puoi, per piacere, dirmi che ti sta succedendo?’
‘Niente! Non succede niente! E’ un periodo un po’ strano e sono un po’ giù, tutto qui’
‘Ma te la devi prendere proprio con me?’
‘Mi dispiace….’ ‘Meglio che ora vada’ Dice alzandosi ‘Ah, un’altra cosa… Non potrò più accompagnarti a scuola perché devo uscire prima per un servizio…’ Sento odore di scusa.
‘Si, ok, Jorge vai!’ Gli ordino arrabbiata.
Mi guarda dispiaciuto. 
Appena esce mi butto sul letto. Sono veramente triste. Non capisco perché mi fa questo, non capisco perché è cambiato da un giorno all’altro. Andava tutto bene, perché è successo, perché? Io lo amo, come fa a non capirlo? Non posso stare senza di lui, ma lui non lo capisce o, molto semplicemente, non vuole capire.
Passo due ore in camera a piangere, salto addirittura il pranzo. Il pensiero di averlo di fronte con quel suo sguardo freddo mi distrugge. Bussano alla porta.
‘Chi è?’
‘Sono Ana, posso?’
Ho bisogno di sfogarmi, quindi la lascio passare.
‘Ehi. Che succede?’ Chiede avendomi visti con gli occhi lucidi. Si siede sul letto, dove io sono stesa.
Decido di raccontarle tutto. Di lei posso fidarmi, nonostante sia la madre del ragazzo che amo.
Le racconto del primo incontro con Jorge, di come mi ha rubato il cuore, di Brenda, dello show, di Dean, di tutto quello che è successo ieri e della freddezza di Jorge di oggi.
Alla fine mi sorride.
‘Tu davvero stai così per mio figlio?’
Annuisco.
‘Ma non devi! Nessuno si merita le tue lacrime!’
‘Ma io proprio non ce la faccio! Non capisco perché lui mi tratti così! Non capisco come possa essere cambiato da un giorno all’altro!’
‘E parlami un po’ di questo Dean… Ieri vi siete baciati!!’
‘Sì…’
‘E cosa hai provato? Dai, racconta!!’
‘E’ stato strano, ma bello… Ma, sento che manca qualcosa. Come se non ci fosse quella scintilla che ti fa capire che lui è quello giusto!’
‘Capisco cosa vuoi dire! E’ successo molte volte anche a me! Il primo con cui è successo è stato tuo padre!’
‘Mio padre?’
‘Sì! Io e tuo padre stavamo insieme ai tempi del College!’
‘Wow! Cioè davvero?’
‘Sì!’
‘E poi cosa è successo? Come mio padre si è messo con mia madre?’
‘Litigavamo in continuazione e alla fine abbiamo messo un punto alla storia. Tua madre l’ho conosciuta al ballo del College. Era una ragazza molto elegante e tuo padre fu colpito da lei. Io invece incontrai Andres, il padre di Jorge’
‘E alla fine siete rimasti in buoni rapporti…’
‘Io sono diventata la migliore amica di tua madre e sono diventata la tua madrina… So che è un po’ strana come storia ma è così’
Rido.
‘Ma non stavamo parlando di te?’ Chiede Ana ‘Senti! Secondo me devi fregartene di quello che fa mio figlio e pensare di più a te stessa. Jorge non ti parla, non ti guarda? Non farlo neanche tu! Ignoralo! Anzi, prova ad uscire con altri ragazzi! Sbaglio o quel Dean oggi ti ha chiesto di uscire?’
‘Sì, ma lui ha 23 anni…’
‘Questo è un guaio, ma l’amore non ha età! Quindi buttati, poi parlerò io con tuo padre!’
‘Sì?’
‘Sì!! Sbrigati, vai da Dean!!’ 
Mi alzo e mi rifaccio il trucco velocemente, mi sistemo i vestiti e prendo la borsa e il cellulare.
‘Come sto?’ Chiedo alla fine
‘Stupenda! Molto meglio che con quelle lacrime!’
Scendo di sotto seguita da Ana. Nel soggiorno ci sono mio padre e Jorge che parlano tra di loro.
‘Finalmente ti rivediamo!’ Mi dice mio padre.
‘Sto uscendo’ Annuncio
‘E dove hai intenzione di andare signorina?’
‘Papà ricominci?’
‘Dai Felipe, lasciala andare!’ Interviene Ana
‘Ma c’è Jorge qui. Potrebbe trascorrere del tempo con lui e invece esce!’
‘Non è una buona idea….’ Dico 
‘Perché? Ci sono problemi tra voi?’ Chiede mio padre.
‘No, signore. Nessun problema!’ Si affretta a rispondere Jorge
‘E allora perché non potete trascorrere del tempo insieme?’
‘Papà si è fatto tardi, devo uscire. Torno presto, ciao a tutti.’ Dico velocemente prima di chiudere la porta.
‘Sicuro che vada tutto bene?’ Chiede ancora mio padre a Jorge
Lui annuisce da perfetto attore.
Esco di casa ed entro nel giardino di Dean. E’ molto ben curato e ha dei fiori stupendi.
Busso alla porta, un po’ agitata.
Lui apre la porta e appena mi vede fa un sorriso a trentadue denti.
‘Ma che magnifica sorpresa!’
‘Ciao Dean’
‘Che ci fai qui?’
‘Sbaglio o questa mattina mi hai detto che volevi uscire? Be’, sono pronta. Andiamo?’
‘Davvero? No, Cioè, davvero?’
‘Sì! Che c’è di strano?’
‘No, assolutamente niente. Prendo la giacca e sono da te’
Dopo due minuti è pronto e chiude la porta.
‘Dove andiamo?’ Chiede.
‘Direi solo di fare due passi…’ 
‘D’accordissimo’
‘Dimmi un po’, come va la vita?’ Mi chiede.
‘Direi bene! A scuola per ora ho la media del 7 e tra due settimane ci sarà uno show, di cui sarò la protagonista!’
‘Oh! Bene! Cos’è? Un Musical?’
‘Esatto!’
‘Sai cantare?’
‘Molti mi dicono che sono brava, ma io canto da solo pochi giorni’
‘Scommetto che sei bravissima!’
‘Come fai a dirlo se non mi hai mai sentita?’
‘Tu sei brava in qualsiasi cosa tu faccia! Quindi sarai brava anche nel canto. E poi se sei la protagonista ci sarà un motivo’
Sorrido. 
‘Tu, invece? Che cosa fai nella vita?’
‘Sono un giardiniere. Ma per lo più faccio decorazioni floreali’
‘Ecco perché il tuo giardino è così bello!’
‘Ti ringrazio!’ ‘Un fioraio! Vieni con me!’ Dice prendendomi per mano e iniziando a correre verso il negozio.
Entra, mentre io lo aspetto fuori.. Esce dopo pochi minuti e si presenta con un tulipano arancione-rosa.
C’è una lista sulla porta con il linguaggio dei fiori. Cerco il tulipano: “Pochi ne sono a conoscenza, ma in realtà è il tulipano il fiore dell’amore, superando addirittura la rosa rossa. Se siete davvero innamorati, è il fiore giusto da regalare al/alla tuo/a amato/a”
Wow! E’ stato così carino a regalarmene uno. 
‘Ti piace?’
‘E’ bellissimo! Grazie!’
‘Prego…’
Passiamo il resto della giornata a camminare, a ridere, a parlare… Sto bene con lui, e in poche ore mi ha fatto completamente dimenticare di Jorge e di tutti i nostri problemi.
Si fanno le 19.00 ed è ora di tornare a casa, purtroppo.
Fuori il portone di casa sua mi fermo.
‘Non posso accompagnarti fino a fuori casa?’ Chiede
‘Meglio di no… Mio padre è un po’ possessivo’
‘Possessivo?’
‘Lascia perdere…’
‘A che ora esci domani da scuola?’
‘Verso le 17.30’
‘Perfetto!’
‘Che vuoi fare?’ Chiedo preoccupata.
‘Niente… Non ti preoccupare’
‘Comunque… non voglio che tu venga fuori casa mia perché lì non potrei fare questo’ Dico lentamente avvicinandomi.
Lui all’inizio è un po’ confuso, ma gli chiarisco le idee, baciandolo. Un semplice bacio a stampo.
‘A domani Dean’ Gli dico sorridendo
‘A domani’ Mi dice imbambolato.
Mi allontano con ancora il suo sapore sulle labbra. Lui è il ragazzo giusto per dimenticare Jorge, che mi sta trattando una merda a differenza sua.
Apro la porta di casa con ancora il tulipano in mano, non lo avevo lasciato per tutto il pomeriggio.
Nel soggiorno trovo, stranamente, solo Jorge.
Mi avvicino alle scale, passandogli davanti, ma non guardandolo nemmeno.
‘Almeno si saluta’ Subito comincia a sbraitare.
‘Se non lo fai tu, non capisco perché dovrei farlo io!’
‘Cos’è quello?’ Chiede indicando il tulipano.
‘E’ un tulipano…’
‘Sì, questo lo vedo! Chi te lo ha dato?’
‘Non credo che questi siano affari che ti riguardano!’
Mio padre e Ana ci raggiungono.
‘Sì che mi rigurdano!’ Chiede alzando la voce.
‘E perché?’ Chiedo urlando.
‘…’ Non parla
‘Sei un idiota!’ Dico prima di correre in camera mia.
Ana mi segue e bussa alla porta.
‘Chi è?’ Dico distesa sul letto con le lacrime agli occhi.
‘Ana. Posso?’
‘E’ aperto’ 
Apre la porta e la chiude alle sue spalle. Mi raggiunge su letto.
‘Ehi… Che è successo?’
‘Non lo so. Semplicemente non lo so! So solo che non lo voglio più vedere, non voglio più sentirlo nominare, non voglio amarlo più!’ Dico decisa ‘Hai visto anche tu come mi parla, come mi guarda… Non ce la faccio più! Voglio far finta che di lui non mi importi niente, ma non ci riesco! Neanche a fare finta! Ho cercato di ignorarlo, ma lui… ‘ Non riesco più a parlare su quel punto, quindi cambio argomento ‘Perché sta succedendo tutto così in fretta? Perché è cambiato così tanto in poche ore??’ Dico piangendo e singhiozzando, alle volte. Sempre le stesse domande a cui non riesco a dare risposta.
‘Adesso basta piangere. Hai detto di non volerlo più vedere, nominare… Allora non parlare più di lui, ti fa solo male. Anche se non riesci ad ignorarlo, lo devi fare. Per te e per il tuo bene! Devi far finta che lui non esista!’
‘Ma come faccio?’
‘Devi essere più forte! Le cose si aggiusteranno col tempo!’
‘Grazie’ Dico abbracciandola. Sa sempre che parole usare, ormai la considero come una seconda madre, o meglio, prima madre… Dato che la mia mamma non c’è più.
‘Adesso non parliamo più di lui, ma di un’altra persona… Come è andata con Dean??’ Chiede con la curiosità al massimo.
‘E’ andata bene…’
‘Voglio i particolari!’
Dopo averle raccontato tutto, torna a casa sua con colui che non voglio nominare.
Decido di chiamare Mechi… 
‘Tini!’ Risponde
‘Mechi! Per quanto riguarda il piccolo litigio di oggi, volevo chiederti scusa. Non devo essere stata molto educata…’
‘No, non lo sei stata. Ma alla fine ci siamo divertite! E accetto le tue scuse…’
‘Grazie!’
‘Come è andata oggi pomeriggio con Jorge?’
‘Non. Nominare. Quel. Nome.’
‘Scusa… Non deve essere andata bene’
‘La solita storia…’
‘E cosa hai fatto?’
‘Oggi pomeriggio sono uscita con Dean e mi ha regalato un tulipano…’ Mi interrompe
‘Frena! Sei uscita con Dean’
‘Sì! Cosa c’è di strano?’
‘Niente, niente… Vai avanti’
‘Dean mi ha regalato un tulipano’
‘Che carino!’
‘Sì… E quanto siamo tornati l’ho baciato’
‘Baciato?’ Chiede allarmata
‘Sì… Ma è stato solo un piccolo bacio a stampo. Niente di che’
‘Ok, ok… E poi?’
‘E poi quando sono entrata a casa Jorge era in soggiorno e mi ha come aggredito per non averlo salutato. Ha cambiato discorso chiedendomi chi mi avesse regalato un tulipano e io gli ho risposto “semplicemente” che non sono affari che gli riguardano!’
‘E lui?’ Chiede come se stesse vedendo un film
‘E lui mi dice che invece SONO affari che gli riguardano!’
‘Ma come?’
‘Gli ho chiesto spiegazioni, ma non ha risposto’
‘E…?’ Chiede credendo ci sia un continuo
‘E basta. Fine della storia.’
‘Allora, ascoltami! Devi ignorarlo! Devi. Totalmente. Ignorarlo. Proprio come lui fa con te!’
‘Sì, lo so… Ho già parlato con Ana a riguardo’
‘La madre di Jorge, giusto?’
‘Sì. Lei sa che mi piace “quel ragazzo”’ Dico non pronunciando il suo nome 
‘Bene… E per quanto riguarda Dean?’
‘Dean… Dean è un bravissimo ragazzo, e riesce a tirarmi su di morale, a non farmi pensare a “quel ragazzo”….’
‘E’ un buon candidato per dimenticarlo’
‘Direi di sì’
‘Fantastico!’
‘Ora vado… A domani Mechi’
‘A domani’

*Angolo autrice*

Bieeeen! Ecco il capitolo sei! Non ho moltissimo tempo quindi dico semplicemente che tra non molto le cose tra i Jortini si sistemeranno *--* Grazie per le letture e, bien, al prossimo capitolo!

Smack Smack.

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