Chapter Sixteen

1.4K 63 2
                                    

-Quindi, fatemi capire bene, Angela è la figlia di un'amica della mamma?

Martina è nel soggiorno di casa in compagnia del padre Felipe, di Jorge, Ana e Angela. Jorge è da poche ore uscito dall'infermeria.

-Sì, esatto.- Afferma il padre.

Questa storia sembra così contorta, così poco credibile per Martina. Non riesce a credere che Angela sia solo un'amica o una cosa del genere. Deve essere qualcosa di più, altrimenti non avrebbe avuto quel Flashback. Ma forse ci pensa troppo. Molto probabilmente le hanno detto la verità.

-Ok, va bene.- Sorride Tini. -Se volete parlare, io ed Jorge andiamo in camera. Così non vi disturberemo.- Dice alzandosi.

-Come in camera? Da soli?- Chiede Felipe.

-Certo papà. Perché?

-No, niente. Ma rimanete la porta aperta. Così, se passassi di lì, potrei vedere cosa state facendo.

-Cosa dovremo fare?- Ride la ragazza

-Non lo so. Ci sono tante cose che potreste fare. Io non...- L'uomo viene interrotto.

-Va bene. Andiamo.- Jorge prende per mano la sua fidanzata e la trascina sulle scale.

I due entrano in camera ma, a differenza di quanto detto a Felipe, Martina chiude la porta.

-Ti fa ancora male?- Chiede, accarezzando il livido sullo zigomo del ragazzo che, intanto, ha una ginocchio poggiato sul letto, mentre l'altra gamba è ancora retta e tocca terra.

-Un po'... Ma domani mi prendo la rivincita!

-No, Jorge. Tu non fai niente.

-Come? Ma non può trattarmi così! Non può farla franca.- Afferma convinto lui parlando del nemico Diego.

-Il preside già si sarà occupato di lui.

-Ok, non parliamone più... Occupiamoci di noi adesso.

-Di noi?- Chiede la ragazza.

-Esatto.- Le dice prima di cingerle la vita e lasciarle un delicato bacio.

-Credo di aver capito.- Sorride divertita la ragazza.

Un bacio. Un altro. Un altro ancora. Sempre più intensi e passionali. Ormai, Jorge è steso sul letto con Martina sotto di lui. Si stanno perdendo tra di loro e Jorge inizia ad esplorare il corpo di lei, infilando le mani sotto la sua camicetta.

Poi si blocca. Si ferma immediatamente, si alza, si ricompone, e porge le sue scuse alla ragazza.

-Scusa...- Dice, forse in imbarazzo, guardando oltre la finestra, alla destra del letto.

-Per cosa?- Martina lo raggiunge e gli poggia una mano sulla spalla sinistra.

-Non avrei dovuto. Ho affrettato le cose e ti chiedo scusa.- risponde, senza guardarla però negli occhi, ma continuando a scrutare il paesaggio.

-Jorge non hai fatto nulla che mi ha disturbato o infastidito, davvero.

-Sicura?- Chiede, questa volta voltandosi verso di lei.

-Sì, sicura.

Si avvicina a lui, gli prende il viso con le mani e lo bacia.

-Ti amo.- Sussurra.

-Anche io ti amo Tini. Molto più di quanto pensi.

Un bussare alla porta interrompe quel momento.

-Avanti.

-Ragazzi! Angela vorrebbe sentirvi cantare qualcosa. Siete disposti a farlo?- Chiede gentilmente Ana.

Hacerlo Para Mi -JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora