Chapter Five

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QUATTRO GIORNI DOPO-SABATO-ORE 7.53
Tutti, ormai, sanno che Jorge interpreterà “Leon” nello spettacolo, infatti, per tutti, è come uno scoop. In particolare, Brenda non sembra essere molto contenta, mentre i miei compagni sono molto felici per me.
Io e Jorge stiamo andando, come al solito, insieme a scuola.
‘Le prove dello spettacolo stanno andando benissimo e poi le coreografie sono abbastanza facili!!’ Commenta lui
‘Sì, hai ragione… Dove pensi si svolgerà lo spettacolo??’
‘Sicuramente nel teatro della scuola! E’ molto grande e poi la nostra scuola ha molti fondi: è una delle scuole migliori di Buenos Aires.’ In effetti nella nostra scuola non si badava a spese e il teatro era almeno per 600 persone.
‘Peccato! Avrei tanto voluto avere l’occasione per visitare un po’ la città’
‘Sei a Buenos Aires da quasi una settimana e ancora la devi visitare?’ Chiede sbalordito
‘Già’
‘Dobbiamo rimediare subito! Oggi si fanno solo le prime tre ore! Dopo la scuola ti porto a fare un giro turistico per la città e non accetto un “no” come risposta!’ Dice prima di andare verso Brenda e i suoi amici, non dandomi la possibilità di dire una parola. 
TRE ORE DOPO
Usciamo da scuola, finalmente! Non vedo l’ora di questo tour per la città con Jorge. Lo cerco con lo sguardo e dopo qualche minuto, lo trovo! Anche Mechi, Lodo e Cande lo notano.
‘Buona fortuna!!’ Mi dice la prima
‘Divertitevi!!’ Mi augura Lodo.
‘E mi raccomando: oggi è il giorno giusto per fare la tua mossa!’ Mi fa l’occhiolino Cande prima di andarsene insieme alle altre.
Jorge si avvicina.
‘Pronta?’
Annuisco e ci incamminiamo verso la stazione del Bus, almeno così credo io.
Chiamo mio padre, che all’inizio e contrario all’idea, ma poi riesco a convincerlo.
Mi fermo alla stazione.
‘Perché ti sei fermata?’ Mi chiede non capendo.
‘Il bus passa di qui.’ Dico indicando il cartello con tono ovvio.
‘Ma non c’è bisogno del bus.. Andremo in moto.’
‘Moto?’
‘Sì. La mia moto.’
Arriviamo a casa sua e prende la moto dal Garage. È di colore rosso sgargiante.
‘Questa si può guidare a partire da 16 anni’ Mi informa.
Mi dà il casco rosso, mentre lui ne indossa uno blu.
‘Fortuna che ho due caschi.’
Saliamo in moto e partiamo.
‘Allora: durante le lezioni ho fatto una scaletta! La prima meta è “il Cabildo”’ Mi informa una volta arrivati.
‘Cos’è?’ Chiedo curiosa
‘Lo vedrai!’ Mi dice con gran sorriso.
Passiamo la mattina tra questi monumenti ed edifici. Jorge è una persona molto colta su tutto e io adoro ascoltarlo. Si fa ora di pranzo.
‘Credo che sia arrivata l’ora di tornare a casa’ Lo avverto mostrandogli l’ora sul cellulare.
‘Sì, ma ci sarebbe un’altra cosa da vedere… Ma è uno spettacolo molto più bello visto di sera’
‘Ma Jorge non possiamo aspettare fino a stasera!’
‘Potremmo invece’
‘E chi lo sente mio padre?’
‘Andiamo!!! Lo convinco io!!!’
‘No! Jorge! Ci provo da sola…’
Chiamo mio padre che, stranamente, non fa tante storie.
‘Come possiamo passare il pomeriggio?’ Gli chiedo entusiasta al pensiero di passare un intero pomeriggio con lui.
‘Potremo andare ad un parco giochi!!!’
‘Jorge ma è per bambini!’
‘No, non lo è!’
‘Va bene…’
Prendiamo la moto ed arriviamo al parco giochi. Paghiamo ed entriamo.
‘Jorge guarda! C’è la ruota panoramica!!! Andiamoci, ti prego!!!’ 
‘Menomale che era per bambini!’
‘Dai, vieni!!’ Gli dico prendendogli il braccio e fare in modo che camminasse.
Dopo aver fatto la fila, saliamo su una delle “navette”.
‘E’ bellissima la città vista da qui!!’ Commento
FLASHBACK
Eravamo sulla ruota panoramica, eravamo in sei: io, che avevo circa quattro anni, mio padre, mia madre, Ana, Jorge e un’altra signora, che non riconosco. E’ bionda e somiglia molto a mia madre. Rida e scherza con tutti, mentre io e Jorge giocavamo con degli strani oggetti.
‘Angela!’ La chiama mio padre…
FINE FLASHBACK
Dannazione! Ero sul punto di scoprire qualcosa sul mio passato! Mio padre non mi ha mai rivelato niente sulla mia famiglia: mi ha tenuti nascosti Ana, Jorge… Perché non avrebbe potuto nascondermi anche qualcun altro, qualche altra cosa?
Chi è quella donna? Perché era con noi? Forse mi faccio troppe domande. Probabilmente era solo una loro amica di Buenos Aires.
‘Tini! Ci sei ancora?’ Mi domanda Jorge distogliendomi dai miei pensieri.
‘Sì, scusa… Che dicevi?’
‘Niente di importante’ Mi rassicura
Scendiamo dalla ruota panoramica. E’ stato utile salirci sopra, ma allo stesso tempo mi ha confuso parecchio.
‘Tini, stai bene?’ Mi chiede Jorge 
‘Sì, certo! Perché?’
‘E’ da quando siamo saliti sulla ruota che sei su un altro pianeta. C’è qualcosa che non va?’
Sospiro, poi decido di raccontargli il tutto.
‘Tini non pensarci troppo! Se tuo padre ti nasconde qualcosa, prima o poi salirà a galla, proprio come è successo per quanto riguarda me e mia madre’
‘Tu non conosci nessuno qui a Buenos Aires di nome Angela, bionda?’
‘No, purtroppo’ Sospiro ‘Non pensarci, ok?’
‘Ok’
‘Un abbraccio potrebbe servire?’ Mi chiede allargando le braccia. Amo questo suo modo di fare e amo i suoi abbracci, quindi accetto senza neanche pensarci.
‘Non hai fame?’ Mi chiede sciogliendo l’abbraccio.
‘Abbastanza…’
‘Che ne dici di un gelato?’
‘Non potrebbe esserci idea migliore!!’
Dopo aver preso il gelato ci incamminiamo per la prossima giostra.
‘Sei una mangiona! Lo hai già finito!! Io lo ho ancora qui tutto intero!!’
‘Forse perché io ne ho preso uno piccolo ad un gusto, tu ne hai preso uno grande con tre gusti! E poi sei già a metà!! Qui il mangione sei tu!’
‘No, non è vero!!’
In un momento mi ha fatto dimenticare di mio padre, dei suoi segreti e di tutto il resto. Amo Jorge anche per questo, riesce sempre, in qualsiasi circostanza, a farmi tornare il sorriso.
‘Jorge! La casa degli specchi!!’
‘Vuoi farci un giro?’
‘Magari!!’
Entriamo nella casa e all’inizio, mentre cammino tra i vari specchi, Jorge è accanto a me; ma poi, ad un certo punto, lui non c’è più.
‘Jorge, dove sei finito?’
Lo cerco, ma sono in mezzo a centinaia di specchi.
‘Jorge!’ Urlo. Nessuna risposta.
Corro, ma non trovo la via d’uscita.
‘Jorge! Dove sei?’ Urlo ancora, ma lui non si fa vivo.
Comincio ad avere paura, paura di non riuscire più ad uscire da lì.
Corro ancora disperatamente, ma lui non c’è.
Ad un certo punto, vado contro qualcuno.
‘Ehi! Che magnifica sorpresa!!’ Mi dice lui con un gran sorriso ‘Proprio oggi ho deciso di venire a fare un giro al parco giochi e incontro te… Buffa la vita, vero?’
‘Dean! E’ stata una fortuna incontrarti!!’ Dico abbracciandolo. In questo momento avrei abbracciato chiunque mi fosse amico, avendo una paura pazzesca. Ma proprio in questo momento, Jorge ci raggiunge e, avendoci visti, se ne va con sguardo deluso. Io e Dean continuiamo a parlare, non avendolo visto.
‘Che succede? Perché sei così sudata e con l’affanno?’
‘Ecco, diciamo che credevo di essermi persa, ma per fortuna sei arrivato tu!’
‘Anche per me è stata una fortuna incontrarti, ma per altri motivi…’ Dice vago.
Lo guardo stranita, ma lui mi fa cenno di lasciar perdere.
Mi accompagna all’uscita di quella “giostra”.
‘E’ così bello rivedere il sole! Ho avuto una paura incredibile!’
‘Ora che sei con me non devi più avere paura, per alcun motivo’
Lascio perdere quello che ha appena detto e mi concentro su Jorge. E’ possibile che si sia volatilizzato?
‘Cosa ti preoccupa?’ Chiede come se mi avesse letto nel pensiero.
‘Be’, ero qui con Jorge…’ Subito si irrigidisce ‘…ed ero con lui in quella casa, ma poi l’ho perso, come avrai capito, e ora non so dove sia finito’
‘Che aspetti? Prova a chiamarlo!’
Prendo immediatamente il cellulare e compongo il suo numero, che ho già imparato a memoria. Non risponde.
‘Non mi risponde!’ Dico preoccupata
‘Forse vuole stare un po’ da solo, o, molto evidentemente, si era stancato di stare con te’
No, Jorge non è il tipo…
‘Non credo’
‘Be’, proverai a richiamarlo più tardi, Jorge sa badare a se stesso, ma dato che ora siamo qui, che dici di andare a fare un giro insieme?’
‘Sì, va bene’ Di certo non voglio stare da sola.
Dean mi sorride, poi mi poggia il braccio sulla vita, in modo da camminare abbracciati, come se fossimo fidanzati. Non so perché faccia così, e mi sento un po’ in imbarazzo.
‘Se ti do fastidio, dillo pure’ Dice gentilmente
‘Non mi dai fastidio, non preoccuparti’ 
Jorge sta stornando indietro. E’ un po’ triste per avermi lasciata da sola; ma poi vede me e Dean in quel modo e comincia a credere che stiamo insieme! A questo punto è deciso ad andarsene e non fare ritorno, in modo da non disturbarci.
QUATTRO ORE DOPO-ORE 18.00
Comincia ad esserci il tramonto e sono molto più preoccupata per Jorge. Ho passato il pomeriggio in compagnia di Dean, cercando di non pensarci, ma lui è il centro dei miei pensieri.
Provo a richiamarlo decine di volte, ma ancora nessuna risposta.
‘Sono preoccupata!’
‘Non devi esserlo! Ti ho già detto che Jorge è abbastanza grande da saper badare a sé stesso! Ora pensiamo a noi’ Che intende dire?
Si posiziona davanti a me. Siamo veramente vicini, a pochi centimetri. Lui comincia ad avvicinarsi di più mordendosi il labbro inferiore, ma io non mi allontano, come se volessi provare. Come se avessi il bisogno di provare. Ormai siamo solo a pochi millimetri che ci separano, quando lui elimina la distanza tra noi, con un bacio. All’inizio il bacio è bello e ci sto, ma poi sento qualcosa dentro di me che mi fa staccare. E’ come se stessi facendo un torto a qualcuno, a lui, a Jorge.
‘Scusa, non avrei dovuto…’ Dice dispiaciuto
‘Devo andare’ Dico prima di correre via
‘Aspetta!’ Urla inutilmente ‘Dannazione!!’ 
Corro, senza una meta precisa, è il mio cuore che mi guida. 
Perché ho fatto quello che ho fatto? Perché l’ho lasciato fare? Ma in fondo non dovrei essere dispiaciuta, è solo un bacio. Ma perché ho avuto quella strana sensazione? C’è un qualcosa che lega me e Jorge, si tratta forse di amore? Non credo, lui non è innamorato di me, purtroppo.
Continuo a correre, quando mi fermo davanti al mare, alla spiaggia. E’ isolata, c’è solo un ragazzo seduto a terra, con le ginocchia piegate, i capelli scompigliati dal vento e lo sguardo fisso verso il mare: Jorge. Il mio viso si illumina appena lo vedo. Corro verso lui.
‘Jorge! Non hai idea di quanto ero preoccupata!!’ Dico accasciandomi a terra e abbracciandolo. Lui rimane impassibile, non esprime una sola emozione. Continua a guardare fisso il mare.
‘Quando sono triste o arrabbiato, vengo sempre qui a guardare il mare: mi tranquillizza’
‘Tu sei triste o arrabbiato?’ Chiedo stranita
‘Come ti sentiresti se la persona che ami più al mondo sta con un altro ragazzo?’
‘Come? Parli di Brenda? E’ successo qualcosa che non so?’
Si volta verso di me.
‘No, no e no!! Non sto parlando di Brenda!!’
‘E di chi? Scusa tu e lei non siete fidanzati?’
‘Io e lei ci siamo lasciati’
‘Quando?’
‘Ieri. Ha detto che il canto non fa bene per una persona “popolare” e mi ha piantato’
‘Jorge mi dispiace tanto’ “Fingo”
‘A me no!’
‘Come?’
‘Io non amo Brenda! Ora ho solo un peso in meno’
Decido di non andare avanti sull’argomento, ma di capire di chi parlava prima, della “persona che ama più al mondo”.
‘Posso sapere chi è la persona per cui sei triste?’
‘Meglio di no… Non ci sarebbe futuro per me e lei’
‘Quindi sei innamorato di una ragazza’ Deduco
‘Esatto’
Grande! Non hai proprio possibilità Tini!
‘E perché non c’è futuro per voi?’
‘Oggi l’ho vista col suo fidanzato’
‘Oh, ho capito’
‘Ti prego, non parliamone più’
‘Come vuoi… Posso sapere un’altra cosa?’
Annuisce.
‘Perché te ne sei andato? E perché non hai risposto alle mie chiamate? Te ne avrò fatte migliaia.’
‘Posso non rispondere? Ti prego…’
Da questa sua risposta capisco che c’è qualcosa di più.
‘Come preferisci Jorge, non farò più domande’
Si alza e io lo seguo a ruota.  Ci avviciniamo alla moto e partiamo.
In tutto il viaggio di ritorno lui non spicca parola. E’ veramente distrutto, ma io non posso fare niente per farlo stare meglio e questo fa stare male anche me, non riesco a vederlo così.
Arriviamo alle nostre case.
‘Ci vediamo…’ Gli dico un po’imbarazzata.
‘Sì…’  Risponde lui alla stessa maniera.
Dean esce frettolosamente dalla sua casa e si avvicina a noi.
‘Tini possiamo parlare un attimo?’ Mi chiede con l’affanno
‘Dean veramente io…’
‘Parlate pure, io vado a casa’ Dice Jorge prima di allontanarsi. Non riesce neanche ad immaginare una chiacchierata tra me e Dean, con baci e carezze, quindi si allontana col cuore spezzato.
‘Dimmi’
‘Per quanto riguarda la questione di oggi, mi dispiace tanto, so che non avrei dovuto…’ Dice riferendosi al bacio, ma lo interrompo.
‘Non preoccuparti Dean, facciamo finta che non sia successo nulla e amici come prima’
‘No!’ Rimango stranita dalla sua reazione ‘E’ questa la questione: non voglio essere un tuo amico, o almeno non solo. Io voglio essere qualcosa di più, perché io… Io ti amo, Tini. Ti amo dal primo momento che ti ho vista!’ Sono spiazzata, non avrei mai immaginato questa rivelazione. Anche se avrei dovuto immaginarlo da quello che è successo questo pomeriggio.
‘Dean, io… Io non credo che questo possa diventare realtà’ Gli dico sicura
‘E perché?’
‘Voglio essere sincera con te: sono innamorata di un altro ragazzo’
‘E’ Jorge, vero?’
‘Come hai fatto a capirlo?’
‘Oggi pomeriggio. Eri davvero preoccupata; e poi lo capisco da come parli di lui, da quella luce che c’è nei tuoi occhi quando dici il suo nome… Da tutte queste piccole cose’
‘Mi dispiace Dean’
‘Anche a me… Ma voglio dirti che cercherò di non mettermi in mezzo tra voi due e che continuerò a chiamarti “Bellissima”’
Rido.
‘Non preoccuparti Dean: non potresti metterti in mezzo. Jorge è innamorato di un’altra’
‘Un’altra? Ma come è possibile? Ha te davanti e lui guarda altre ragazze?!’
Alzo le spalle.
‘Ma questo vuol dire che ho ancora una possibilità! Posso ancora farti cambiare idea’
‘Fa come credi Dean’
‘Ma questo è fantastico. Cioè, almeno per me’
‘A domani Dean’
‘A domani bellissima’ 
Entro in casa e mio padre mi viene ad abbracciare come se fossi appena tornata da una guerra.
‘Sei tornata! Non sai quanto sono felice di vederti!’
‘Papà anche io sono contenta di vederti’ So che gli fa piacere sentirselo dire da me.
‘Vieni! Olga ha appena finito di preparare la cena’
‘No, papà. Vado a dormire. Sono stanchissima, è stata una lunga giornata’ Dico salendo le scale.
‘Ma non puoi andare a letto senza cena’
‘Non preoccuparti papà, a domani’
Entro in camera e mi cambio immediatamente, per poi infilarmi sotto le coperte.
Per tutta la notte non riesco a chiudere occhio, proprio come Jorge. Ci giriamo continuamente nel letto, io pensando a lui e lui pensando a “quella ragazza”.
Nessuno dei due sa che siamo perdutamente innamorati l’uno dell’altra.

*Angolo autrice*

Chicooos! Bien, in questo capitolo cominciano i problemi... Come mai Jorge ha reagito in que modo? E perché tratta male Tinita? Ma poi, chi è questa Angela? Ahah, alla prossima!

Grazie per i voti e per le letture, tanti besooos!

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Smack Smack.

Hacerlo Para Mi -JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora