Un Viaggio Inaspettato | Thorin Oakshild

1.5🌙

Quando ci stacchiamo dall'abbraccio ci sediamo e iniziamo a parlare. Sono felicissima di vederla.

Parliamo per un tempo che sembra infinito quando mi viene in mente il sogno che ho fatto, così decido di raccontarglielo, ma vedo sul suo volto che non compare nessuna espressione, come se già sapesse.

«ammë tu lo sapevi?» le chiedo incuriosita.

«sapevo che sarebbe arrivato questo momento» risponde con un espressione triste in volto.

Inizio a spaventarmi. Che momento, ma di che sta parlando.

«di che cosa stai parlando» la vedo rabbuiarsi, prendere un respiro e iniziare a parlare.

«quella notte, quando ti ho salvata, ho lasciato tua madre perché avevo percepito che non c'era più battito, ho portato te a casa e poi sono tornata per poterle dare una degna sepoltura. Però...» fa una piccola pausa.

«quando sono tornata lei non c'era più... non sapevo dove fosse, fin quando 5 anni dopo mi è apparsa in sogno, rinchiusa nella tua terra, insieme a tuo padre, entrambi vivi... il tuo stesso sogno...»

Il mondo mi è crollato addosso in quello stesso momento, mi ha mentito per tutto questo tempo. Mi pizzicano gli occhi e le lacrime minacciano di uscire ma non lo permetto.

«perché non me l'hai detto prima?! Perché?!» Le urlo addosso.

«Eleonor calmati non ho ancora finito. A riportarla in vita è stato uno Stregone, uno Stregone che tutti nella Terra di Mezzo pensavamo fosse morto da tempo. I suoi poteri si stanno fortificando grazie all'energia dei tuoi genitori. Ma non è finita qui...» abbassa lo sguardo.

Il mio cuore sta battendo talmente forte che penso che da un momento all'altro mi esca dal petto.

«questo Stregone nel riportarla in vita, le ha cancellato la memoria... se la dovessi rivedere lei non ti riconoscerebbe. L'ha riportata in vita pensando che avesse ancora i suoi poteri, ma non sapeva che prima di morire li aveva passati a te... le ha rubato i suoi ricordi per poterti trovare, e ora ti ha fatto fare quel sogno, portandoti nella sua trappola... hína ti prego non andarci» mi supplica prendendo le mie mani nelle sue delicate.

Sono a dir poco infuriata, anche se mia madre, la mia vera madre non dovesse più riconoscermi, questo non le dà il permesso di avermelo nascosto per tutto questo tempo.

«io ci andrò, non m'importa se morirò, preferisco morire per salvare i miei veri genitori che morire fra millenni senza aver mosso un dito e averli lasciati nelle grinfie di quello Stregone schifoso! Se sarà lì, meglio ancora, lo ucciderò con le mie stesse mani» dico più che infuriata.

Lei mi sorride e mi dice.

«hai proprio un bel carattere» dice l'Elfa guardandomi dall'alto al basso «so da fonti certe che lo Stregone non è lì, si nasconde in una grotta lontana miglia dalla tua casa, alla tua ricerca... più ti avvicinerai ai tuoi genitori e più lui si avvicinerà a te»

Sentendo quella frase, la rabbia si affievolisce, ma non scompare del tutto.

«ho visto che gli Orchi li stanno torturando. Hai detto che mia madre ha dimenticato chi sono, ma mio padre no, lo sa chi sono, insieme possiamo farle ricordare tutto. Non posso lasciarli con gli Orchi, quindi andrò lo stesso e poi andrò a trovare quel verme» dico alzandomi e adattando una postura autoritaria.

Corro. Corro senza una meta, voglio solo sparire. Quella conversazione ha completamente stravolto il mio pensiero e la mia esistenza. Non posso credere che mi abbia tenuto nascosto una cosa di tale importanza.

In lontananza vedo una fontana con delle panchine fatte il legno bianco e mi siedo su una di esse.

Piango, mi lascio andare completamente. Ho sempre odiato piangere, lo trovo imbarazzante e da deboli. Ma un giorno una donna saggia mi ha detto che piangere fa bene a corpo e anima, ed è un ottimo modo per sfogare qualsiasi emozione.