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Nessuno fiatò in auto e nemmeno mentre mi guardarono scendere dall'auto accompagnata da Savannah, intravidi Clayton provare a mormorare qualcosa, ma non udii alcun suono e non gli diedi molto peso. Mi sentii grata nei confronti di Clay per tutto ciò che aveva fatto per me, ma in quel momento desideravo soltanto morire.

Nel nostro appartamento mi buttai nel letto, Savannah si sdraiò accanto a me stringendomi a sè senza farmi alcuna domanda. Mi addormentai fra le lacrime e le carezze della mia amica. Al mio risveglio mi sentivo peggio di prima.

Mi forzai a non cercare il telefono, speravo in cuor mio che Jeremy mi avesse scritto per scusarsi e sapevo che comunque sia non l'avrebbe mai fatto. Tuttavia non riuscii a resistere e afferrai il cellulare sul comodino con un gesto brusco che svegliò Savannah.

"Fanny metti giù quell'affare altrimenti te lo ritiro" gridò ancora assonnata.

Guardai la mia amica senza proferire parola, capii dalla sua reazione che dovevo avere un'aria indecente

"Ok, controlla, ma se non ti ha scritto scusandosi almeno centoduevolte non merita più la tua ansia, la tua preoccupazione o il tuo dolore"

"Sono sicura che non mi abbia scritto..." mormorai accendendo il telefono e comunque sperandoci: "e comunque non mi basterebbero le sue scuse" dissi cercando di automotivarmi a dimenticarlo una volta per tutte, come il mio intuito aveva capito avrei dovuto fare sin da subito.

Il telefono finalmente si accesse e cominciò a vibrare, non riuscii a star dietro alle notifiche ma fui certa di non vederne nemmeno una da parte di Jeremy, in compenso erano molte quelle che provenivano dai suoi amici preoccupati che volevano sapere come stavo. Sentii di non avere le forze per sentire Ethan e  Clayton e domandai a Savannah, sperando di farle un piacere, di chiamare Ethan e rassicurarlo sul mio stato di salute, almeno quello fisico, pensai fra me e me.

Savannah mi guardò perplessa: "vuoi che digito dal tuo telefono un tutto ok generico da cui si capisca che stai di merda ma comunque non ti sei ancora suicidata"?

Il suo sarcasmo riuscì comunque a strapparmi una risata, per quanto breve, quanto avrei voluto avere anche io quella dote di riuscire a sdrammatizzare sempre tutto, e invece no, mi trasinavo nel baratro di drammi che avrei benissimo potuto evitare solo essendo una persona assennata, o evitando di illudermi.

"Dai chiamalo tu, ieri vi ho interrotto la serata..." cercai di insistere, avevo voglia di rimanere un po' da sola, anche se Savannah era l'unica persona al mondo in grado di distrarmi in occasioni come queste, non riusciva a comprendere il mio bisogno di crogiolare nel dolore, almeno per un po'. La guardai uscire dalla mia stanza e udii la sua porta aprirsi e poi chiudersi prima di riprendere in mano il mio cellulare e controllare se ci fossero novità lato Jeremy: un orario con l'ultimo accesso, una chiamata non vista, un minimo cenno che fosse almeno un pochino meno stronzo di quanto mi sembrava in quel momento.

Aprii Whatsapp e ignorai le notifiche nei gruppi, scorsi fino all'ultima chat con Jeremy. L'ultimo messaggio era ancora il mio "non è come pensi" inviatogli subito dopo la sua sfuriata. Messaggio che Jeremy deve aver deciso di ignorare per potersi comunque vendicare facendosi un'altra ragazza.

Mentre osservavo il vuoto della nostra chat come se, per magia, sarebbe comparsa una porzione di testo che mi avrebbe fatta sentire meglio, vidi la scritta verde Jeremy sta scrivendo apparire e sparire ripetute volte. Il cuore cominciò a balzarmi in gola, mi sembrò di non riuscire a respirare, mentre la scritta continuava a scomparire e riapparire. Poggiai il telefono sul letto cercando di respirare, mi forzai ad andare in cucina a bere un bicchiere d'acqua sperando che, al mio ritorno, Jeremy si fosse deciso a mandarmi quel maledetto messaggio. Non fu così. Fui sul punto di scrivergli io: "ti vedo che scrivi e cancelli coglione", ma poi decisi di fare una doccia. Cercai di impiegare più tempo possibile sotto la doccia, sperando che nel frattempo Jeremy mi avesse scritto e che la mia mancata visualizzazione lo torturasse almeno un decimo di quanto lui era stato capace di torturare me. Poi mi sgridai mentalmente, niente di quel che avrebbe detto Jeremy avrebbe potuto farmi cambiare idea sul fatto che fosse un coglione. Niente. Morivo dalla voglia di leggere le sue scuse, di vederlo supplicare il mio perdono, forse sì, ma alla fine non glielo avrei concesso per niente al mondo.

Mi asciugai con più fretta e poi mi precipitai in stanza, afferrando il telefono ancora gocciolante. Una notifica da Jeremy, finalmente. Cominciava con "Scusa", digitai frettolosamente il mio codice e aprii il messaggio di Jeremy, la mia delusione fu enorme quando fui costretta a constatare che Scusa non era il modo in cui cominciava il messaggio di Jeremy, ma anche quello in cui terminava. Dopo avermi scopata in una soffitta in modo brutale, avermi fatto una sfuriata facendomi sentire una merda senza alcuna ragione e aver slinguazzato con un'altra davanti ai miei occhi, quando io ero corsa da lui per chiarire l'equivoco, era capace di scrivere soltanto

scusa

Mi precipitai in camera di Savannah, che era ancora al telefono con Ethan, e le mostrai la chat fra me e Jeremy. Savannah cercò di trattenere una risata, ma poi si lasciò andare, raccontando a Ethan (senza il mio consenso) che Jeremy dopo tutto il casino era stato in grado di scrivermi soltanto scusa. Restai impalata a fissare la mia amica che spifferava i cavoli miei al suo nuovo fidanzato, e fu lei stessa a ricordarmi chi ero perché ero lì come uno stoccafisso e che avevo una cosa da fare: mandare a cagare Jeremy una volta per tutte. "È un coglione dice Ethan" mi gridò Savannah vedendomi diretta verso la porta della stanza.

Mi buttai di nuovo sul letto pronta a rispondere al coglione, registrai più messaggi vocali per chiarirgli punto per punto perché era davvero un coglione e ora non mi avrebbe mai più vista, se non per caso.

punto uno se trascini qualcuno nelle tue perversioni e poi sparisci, non è la tua vittima che ti deve venire a cercare

punto due la gente è in grado di stare accanto a una persona dell'altro sesso senza per forza doversi scopare, io ne sono in grado, i tuoi amici ne sono in grado, tu sei l'unico a non esserne in grado eppure t'incazzi con gli altri perché sei un uomo di merda e sai di essere l'unico colpevole. Vedi sempre il marcio negli altri perché sei marcio tu e ti dirò di più sei così marcio da far schifo.

punto tre devi andartene affanculo, non me ne faccio niente delle tue scuse spero solo che tu sia in grado di non scrivermi mai più altrimenti dovrò bloccarti e denunciarti

gridai l'ultimo punto con le lacrime agli occhi, non osai riascoltare per paura si sentisse dalla voce che stavo piangendo e inviai comunque l'ultima nota vocale che Jeremy visualizzò all'istante.

buttai il telefono di lato e tentai di prendere sonno, cosa che ovviamente mi riuscì impossibile.



Con Te o Senza di Te (Quel disastro meraviglioso 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora