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Cercai di riprendermi alla svelta da quelle emozioni e, a tentoni, provai a trovare le mie mutande. Senza vestiti era impossibile sperare di risolvere il problema degli occhiali appannati, che questa volta Jeremy non si era premurato di togliermi, impegnato com'era  a ribadire i suoi punti.

"Ti posso aiutare"? domandò Jeremy, sarcastico come suo solito.

"I miei vestiti..." farfugliai finalmente cominciando a vergognarmi per quanto era accaduto.

trovai le mie mutande e me le infilai al volo, pian piano ritrovai la vista e afferrai anche le altre mie cose sparse per la stanza sotto lo sguardo di Jeremy che non fiatava e pareva fatto di marmo.

"Ho ceduto Jeremy. Ho ceduto a te anche se non avrei voluto farlo, spero che almeno tu sia contento" gli dissi d'un fiato raccogliendo tutte le forze che erano in me

"Io non sono content..."

"Hai chiarito i tuoi punti, io ti ho già detto i miei. Sì forse hai ragione, non è colpa tua se fino a prima d'incontrarti avevo avuto poca esperienza in fatto di sesso" continuai coraggiosa.

"Io non ho mai detto che tu..." provò a intervenire Jeremy sinceramente sorpreso dal mio cambio di umore, forse pensava avessimo risolto, che la vita funziona così, tradisci la fiducia di una persona poi ti presenti da questa, fai due tre mosse sexy, lei cede alle tue moine ed è tutto scusato. Mi sentii più convinta che mai ad impartire a mia volta una lezione a Jeremy: le persone potranno anche cedere, ma il perdono va meritato. E lui non era in grado di meritarselo.

"Hai detto le cose che hai detto" lo interruppi io ritrovando tutte le parole che mi erano mancate qualche minuto prima mentre lui mi sottoponeva alla sua dolce tortura: "E ti sto dicendo che hai ragione, dovrei provare ad andare a letto con altre persone, perché sto dando troppa importanza alla relazione con te siccome il mio ex non ha mai pensato al mio piacere quando eravamo a letto" dissi tutto d'un fiato, come se il mancato piacere con Killian fosse in un qualche modo colpa di Jeremy, che mi aveva sbattutto in faccia la realtà in modo così prepotente.

"Se dalle mie parole tu hai capito ti stessi suggerendo di scopare con qualcuno che non sia io, cazzo, devo averle scelte davvero male" provò nuovamente a intervenire Jeremy nella mia sfuriata.

"Infatti"! Sibilai io in tutta risposta

"Allora mi dispiace anche per aver scelto male le parole per scusarmi", aggiunse più timidamente guardandomi di sottecchi.

"A me son sembrate accuratamente selezionate" ribadii ancora, per fortuna Jeremy mi stava lontano e per quanto mi avesse fatto provare sensazioni nuove il suo tocco sul mio corpo appena soddisfatto perdeva potere.

"Fanny sii ragionevole ti prego" mormorò lui quasi supplicandomi.

"Chiedi a me di essere ragionevole"? Questa frase mi fece imbestialire sul serio.

"Dopo il casino che TU hai fatto mi dici solo scusa, vieni mandato a cagare come meriti e ti presenti qua, sapendo benissimo come mi sento in tua presenza e sbattendomelo in faccia facendomi pure presente che se sono così debole è per la mia poca esperienza" le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi, dannazione, un'altra volta, pensai, essì che ero riuscita a sembrare così risoluta

"E visto che lo sai che non riesco a resisterti" continuai piangendo: "te ne devi solo andare"

Jeremy mi si avvicinò tentando di stringermi in un abbraccio che rifiutai: "ti ho detto che non mi devi toccare Jeremy non voglio più che sia tu a farmi provare quelle sensazioni"

"Io... tu hai interpretato, io non ho mai fatto le cose che dici" mi gridò contro Jeremy

"Ah no"? domandai ancora sconvolta dalle lacrime: " E allora spiegami, perché ti sei presentato qui? Cosa volevi da me se non sottomettermi per l'ennesima volta e sentirti potente"?

"Porca puttana Fanny io volevo solo provare a rimediare un pochino al casino che avevo fatto, non pensavo che mi avresti perdonato, ma almeno a chiederti scusa decentemente...ma tu lo rendi impossibile"!

"Non si può rimediare al casino che hai fatto" risposi solo a una parte del suo discorso, ero io la vittima in questa situazione e non l'avrei lasciato comportarsi un'altra volta come quello che sì ha sbagliato ma non ha tutte le colpe.

"Lo so Fanny lo so, cosa credi? L'ho saputo da quel momento in cui ti ho intravista lasciare il locale, ne ho avuto la certezza quando Clayton mi ha quasi preso a pugni" gridò Jeremy: " E mi sono sentito una merda, per averti fatto soffrire per l'ennesima volta, e mi sono sentito una merda anche nei confronti di me stesso, perché anche se tu non ti vuoi ficcare nella testa che non sei solo una scopata, che non sono un maniaco che va a caccia di vittime con cui compiere strane pratiche sessuali, per me ogni momento con te è così intenso che mi chiedo se sia normale" Jeremy stava ancora gridando, anche lui aveva la voce rotta anche se aveva più ritegno di me e non era scoppiato a singhiozzare. Quanto avrei voluto poterlo odiare ancora, quanto avrei voluto non lasciarlo parlare, non ascoltare le sue parole, o avere una frase brillante con cui rispondere.

Singhiozzai più forte: "Io non posso più fidarmi Jeremy, non potevo nemmeno prima, ora è impossibile" mormorai.

Ero sincera. Le sue parole non avrebbero potuto cambiare come mi sentivo e mi sarei sentita ancora per un bel po', fra le tante incertezze che avevo, questa non c'era. Non mi ero mai fidata di Jeremy, fin dal principio, Savannah me ne faceva una colpa, e forse aveva ragione, ma sicuramente Jeremy me ne aveva fatte troppe per poter pretendere che io gli concedessi ancora la mia fiducia, che già non aveva finito di conquistarsi.

"Lo so" mi disse provando nuovamente a stringermi al suo petto e questa volta lo lasciai fare: "lo so che non puoi fidarti, ma per me è già un risultato se esco da questa stanza pensando che tu possa non odiarmi" sussurrò baciandomi i capelli e stringendomi ancora più forte.

Le lacrime continuarono a scendermi copiose sul volto

"Non sai quanto vorrei riuscire ad odiarti", mormorai.


Con Te o Senza di Te (Quel disastro meraviglioso 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora