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Che poi ho sentito la tua voce, nella chiesetta in cima alla rocca. 

Anche gli affreschi ti hanno ascoltata, e quella nenia ha gonfiato l'aria che si è espansa per le vie.

I miei passi, irrequieti, udivano i racconti di massi intarsiati in cave sul mare.

Il battito del mio cuore, ad ogni colpo, tirava fuori immagini di te, 

ma il sole,

freddo come dardi di guerra, 

ha strappato la mia ode di festa.


Che poi non si muore mai,

si parte solo per mettere i biglietti dei ricordi

tra corse di bimbi,

rivoli di fontane

e campanelli di inizio messa.

Grammatica dei ritorniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora