24 maggio 1945
Caro Steve,
I giorni passano inesorabilmente, in modo molto monotono. Dalle prime volte, gli esperimenti sul mio corpo sono continuati, ogni volta più intensi delle precedenti. Anche gli effetti postumi sono sempre maggiori: se le prime volte perdevo i sensi per qualche minuto, ora ho vuoti di memoria lunghi delle ore; l'unico fattore costante sono le parole pronunciate da un soldato prima del mio "svenimento".
Per noi prigionieri non c'è molto che possiamo fare: le guardie non hanno certo come interesse principale quello di farci svagare.
Qualche giorno fa si è diffusa la notizia (tra noi cavie) che un uomo aveva provato a suicidarsi tramite il lenzuolo presente nella sua stanza. Era stato trovato privo di sensi, anche se non completamente deceduto. Le voci di corridoio riferiscono che è stato portato direttamente dal professor Zola che ha deciso di punirlo (non si sa bene quale sia stata questa punizione) e poi ucciderlo torturandolo. Io non ho sentito le sue urla, ma ho sentito dire che i più vicini al luogo del "delitto" abbiano sentito le sue strazianti urla di dolore fino a notte inoltrata.
In questi giorni ho pensato molto se provare a farla finita come quell'uomo, ma sono sempre giunto alla conclusione che non sarebbe stata una morte degna del grande sergente James Barnes. In realta ho pensato che se tu ti fossi trovato al mio posto, non avresti neanche fatto questi pensieri, ma avresti provato a scappare o a resistere a tutto ciò che ti avrebbero fatto. Sai Stevie (posso chiamarti Stevie? Mi fa sentire più vicino a te fisicamente ed emotivamente...), penso che ci siano molti bambini che vorrebbero essere come te, io vorrei somigliarti di più: avere il tuo carattere forte, il tuo senso di giustizia, la tua lealtà incondizionata...Una mattina come tante altre, mi sono svegliato più tardi del solito, la guardia che di solito mi porta il cibo non è passata. Ciò mi ha insospettito molto, ma sono rimasto scioccato quando ho aperto gli occhi e ho visto ciò che mi aspettava dall'altra parte della stanzetta.
C'è una bella ragazza (bionda, occhi azzurri, fisico perfetto, provocante...) che mi dice in un inglese strascicato con un accento vagamente russo che lei è stata incaricata di avere un figlio con me. Precisa che a tutti gli uomini è stata fatta la stessa proposta, dato che l'intento di Zola è quello di creare un esercito formato dai figli degli uomini "super potenziati" come me e da delle giovani ragazze nordiche, con un DNA puro.
Quando mi si avvicina non riesco a fare a meno di comparare le sue curve accentuate, i fianchi stretti, i grandi occhi azzurri e le labbra gonfie, con le tue spalle ampie e muscolose, i tuoi capelli castano chiaro che troppo spesso vengono scambiati per biondi, i tuoi magnifici e profondi occhi, le tue labbra sottili ma perfette per me...
Non so neanche perché ti sto scrivendo di questo, ma tanto non penso che leggerai mai queste lettere, perciò tanto vale mettere per iscritto ciò che provo. Non mi è mai capitato con nessuna ragazza che ho frequentato; non ho mai pensato a te in quel modo, ma penso che sia stato uno dei più grandi errori della mia vita. Sarà la cosa che rimpiangerò di più quando morirò. Non averti detto tutto ciò.
Tuo, Bucky
STAI LEGGENDO
don't forget me | 𝓼𝓽𝓾𝓬𝓴𝔂
Fanficuna serie di lettere scritte da Bucky nel periodo in cui era stato catturato dall'Hydra [don't like, don't read] boy×boy angst a little bit of fluff short complete