Richieste di matrimonio

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"Guarda come sono belli" disse Albern Nott vedendo il suo unico figlio giocare con la bellissima erede Black.

I bambini stavano giocando a nascondino facendo molto rumore.

Albern sicuramente avrebbe fatto una sclerata se non si trattasse di Selene Black.

Walburga guardò con la coda dell'occhio il marito, con un sopracciglio alzato, e Orion ricambiò lo sguardo.

"Si, sono proprio belli" disse Walburga alzando la schiena.

"È stata una vera fortuna che si siano trovati, insomma non vanno molto d'accordo con gli altri bambini della loro età" disse sorseggiando della limonata Albern.

Con un sorriso inquietante fissava i due piccoli.

Selene si era nascosta dietro un albero, rischiando di rimanere incastrata con il suo vestitino contro i ramoscelli del cespuglio lì di fronte.

Appena Theodore si avvicinò all'albero dov'era nascosta, scattò dall'altro lato, avviando una corsa sfrenata per vincergli.

"Tana, tana" urlò sorridente la piccola.

Theodore la guardò torva ma sorrise anche lui.

Joseline, seduta accanto al marito sorrideva sinceramente alla vista dei due.

Da piccola non ebbe la stessa infanzia: lei passava i suoi pomeriggi in una sala da ballo, in una biblioteca per imparare il francese oppure obbligata a restare nei noiosi salotti tra streghe adulte che parlavano di gossip, o che nella maggior parte dei casi, proponevano nomi per il suo futuro marito.

Lei sapeva cosa stava cercando di fare Albern.

Voleva combinare un matrimonio a Theodore con la bellissima Selene, ma si era accorto di un cambiamento da parte dei coniugi Black.

Erano diventatati dolci da quando avevano quel piccolo angioletto in casa, non credevano più fermamente negli ideali di una volta.

Perdere entrambi i figli li avevi distrutti, forse di più perché la loro famiglia si sarebbe estinta per via maschile.

"Devo ammettere che non somiglia per niente a suo padre" continuò il signor Nott.

"È ancora piccola per dirlo" disse sottovoce Orion ma Albern lo sentì.

"Oh sisi, hai ragione, ma insomma Sirius si vedeva da quando era piccolo che era... diverso, sono sicuro che Selene riporterà grande gloria alla vostra famiglia" disse sorridendo ai due coniugi Black.

Tornò a guardare i bambini, ora Theodore stava vincendo e a Selene non piaceva.

"Certo a meno che non si intrattenga in rapporti sbagliati...come fece Andromeda" continuò guardando dritto a sé e continuando a bere.

Walburga sospirò.

Ricordava quel maledetto giorno in cui sua nipote scappò di casa per sposare quel nato-babbano.

La vergogna che provarono lei e la sua famiglia nei giorni a seguire fu alle stelle. La figlia prediletta di Cygnus Black era scappata di casa per inseguire un amore sbagliato.

Infondo Walburga, per quanto potesse accettare il fatto che sua nipote, se avesse voluto, avrebbe potuto frequentare mezzosangue o nati-babbani, probabilmente non avrebbe retto se ne avesse sposato uno.

"Dove vuoi arrivare Albern?" chiese Orion visibilmente irritato.

Con molta tranquillità l'uomo si girò verso di lui.

"A niente, sto solo dicendo di stare attenti, ovviamente è una cosa che può essere facilmente prevenuta" disse "In fondo tutti sappiamo che prevenire e meglio che curare" continuò guardando i due bambini.

Minuti estenuanti passarono in un terrificante silenzio.

"Il loro rapporto dovrebbe essere eterno" disse sorridendo mentre guardava Theodore che provava ad abbracciare Selene, dopo che quest'ultima era rimasta in piedi con il broncio, offesa per le vittorie dell'amico.

Per quanto i coniugi Black potessero negarlo, Selene e Theodore erano proprio belli insieme, era come se si completassero a vicenda, ma non avrebbero mai firmato quelle maledette carte.

Non lo fecero con Sirius e Regulus e di certo non avrebbero iniziato con Selene.

"Sì" disse Orion guadagnandosi uno sguardo assassino dalla moglie "Ma niente che debba essere sancito su un pezzo di carta" continuò.

Joseline si girò a guardare il marito.

Non gli stava piacendo il modo in cui stava andando la conversazione, anche se in fondo se l'aspettava.

"Ovviamente, io lo dico solo per far stare tranquilli voi" disse Albern ammicando un sorriso.

"Confido molto in quella bambina, grazie lo stesso Albern" rispose Orion.

***

Ormai era tarda sera quando Albern e Joseline si ritrovarono a discutere nello studio.

"Non è possibile che non accetteranno, diamine! Sono dei Black, una delle famiglie più importanti e rischiano il loro onore per degli stupidi risentimenti" disse furioso l'uomo.

Joseline lo guardava.

Teneva veramente a quel matrimonio, ma se avesse voluto avrebbe avuto tutto il tempo per organizzarlo.

"Non sai se cambieranno idea" disse tranquillamente lei.

"Non lo faranno lo so" disse lui passandosi una mano sul volto.

"Allora ci impegneremo a far si che il loro rapporto sia eterno" Joseline ora giocava con un oggetto preso dalla cattedra lì vicino.

"Sarebbe più facile firmare quelle carte" disse l'uomo.

"Diamine, dov'è finito l'Albern che amava le sfide" disse Joseline guardandolo con un sorriso.

Nei loro anni di matrimonio imparò ad amarlo ed accettare lui e quella che sarebbe stata la sua vita.

Quando le dissero il suo nome voleva sprofondare. Avevano scelto uno dei suoi più grandi nemici. Alla fine dovette adattarsi, poiché i genitori le avevano dato un ultimatum, “ o lui o puoi dire addio a questa casa e al tuo status social ” e cosi i due ai sposarono.

Anche Albern dalla sua parte imparò ad "amare" Joseline. Era simpatica e bella, ed aveva la testa sulle spalle. In qualche modo, ogni volta che perdeva le staffe, riusciva a tranquillizarlo.

Come in quel momento.

Marito e moglie si guardarono intensamente, e alla fine Albern sorrise e disse "Hai ragione, i Black non vogliono firmare quelle carte? ok, ma niente mi impedirà a far sposare quei due bambini, niente"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2020 ⏰

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