Cap. 6 un respiro profondo

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L: scusa ti ho disturbata?
IO: e poi sarei io quella che si scusa troppo ? Hahah no no vieni pure

Si mi se accanto a me... Ci stavamo guardando entrambi, non so come trovai le parole ma avevo bisogno di risposte... Erano due anni che li seguivo anche se loro non lo sapevano, ho sempre cercato di comportarmi in maniera più normale possibile ma.... Con lui non riesco

IO: Lele senti ... Io volevo sapere di-
L: quello che è successo prima? Stai tranquilla... Eravamo solo brilli

Il mio cuore fece un suono terribile... Però non posso dargli torto, sono solo una studentessa che fa foto e una ballerina un po' impacciata a volte. Con le ragazze che gli vanno dietro io non sono niente. " Questo pensiero mi faceva male ma non potevo farci niente"

IO: si- si giusto è vero... Avevamo bevuto
L: già...
IO: vabbè vado un secondo in bagno

Mi chiusi e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso... Senza alcun motivo, Lele Giaccari perché mi fai questo effetto?
Prov Lele

Sono proprio un coglione... Come ho fatto a dirgli una cosa simile?! Eravamo ubriachi? .... E ora?

Torna dal bagno e vedo che ha dei segni rossi sul viso... Aveva visibilmente pianto. Sarà stato per quello che le ho detto ? Ci è rimasta male? ... C'è solo un modo per scoprirlo...

IO: Emma vuoi una mia felpa per dormire?
E: s-si grazie....

Prendo una felpa dall' armadio e glie la porgo... Mi giro dall' altra parte fino a quando non mi dà l ok per rigirarmi... Spalanco gli occhi... La felpa le arrivava a metà gamba e le maniche le stavano lunghe... Era leggermente struccata anche per via del pianto, ma era comunque... Bella.

Si mise sul letto e prese in mano il telefono... Con la manica si fini di asciugare quelle poche lacrime che le erano rimaste sul viso... E io provai ad avvicinarmi a lei

POV'EMMA

Non lo guardai negli occhi anche se mi aveva dato la felpa, non ci riuscivo quindi presi il telefono ... Sentivo che il letto si stava abbassando davanti a me ma comunque non alzai la testa

L: perché hai pianto... ( Disse mettendomi due dita sotto il mento per costringermi a guardarlo)
IO: niente davvero... Dissi levando la mano

" Che cazzo sto facendo?!"

I brividi scorrevano per tutta la schiena fino ad arrivare alle gambe... Come una scarica elettrica... Non capivo neanche io cosa mi stava succedendo, più Lele si avvicinava più io indietreggiavo fino ad arrivare alla schienata del letto dove mi aoppoggiai

Mise una mano sul mio fianco e io gettai il telefono sul letto con ancora la schermata accesa... L altra mano la mise sul muro accanto alla mia testa. Sentivo il suo respiro che si faceva più pesante e il mio andava a ritmo con il suo

Fino a quando ...

Spazio autrice:

Non odiatemi prometto che tra poco scrivero il seguito

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~𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒗𝒐 𝒔𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒔𝒖𝒄𝒄𝒆𝒔𝒔𝒐..~ Lele GiaccariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora