Capitolo 1

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La sveglia iniziò a suonare e mi alzai lentamente dal letto. Erano le 7.05 avevo 35 minuti per prepararmi.

Mi alzai e andai in bagno per lavarmi i denti e la faccia, poi tornai in camera e presi dall'armadio un jeans blu scuro, una canottiera bianca e una felpa a maniche lunghe dello stesso colore dei jeans. Mi spazzolai i capelli e in fine mi traccai.

Scesi in fretta prendendo lo zaino sperando di non incontrare quel coglione di mio fratello, e fu così... scommetto che stava ancora dormendo... il solito.

M' incamminai a passo svelto verso quell'edificio che alcuni chiamavano scuola, per me era un inferno. Arrivai e entrai velocemente nell'edificio sperando di non incontrare Justin, il più stronzo e popolare della scuola.

Andai verso l'armadietto, non molto lontano da me c'era il fratello di Justin che mi fissava con un sorriso malizioso, chiusi ľ armadietto senza dare molto peso allo sguardo delľ ragazzo e mi diressi nelľ aula. Dopo qualche minuto suonó la campanella e gli alunni entrarono.

La prima ora era di grammatica. Non ascoltai granché, mi limitavo a guardarmi in giro.

Suonó la campanella, adesso c'era scienze per due ore... quanto odio quella prof non fa altro che strillare.

Le due ore passarono in fretta e iniziò la ricreazione ed io andai in bagno dopo un minuto circa sentì delle voci di ragazzi avvicinarsi ai bagni, uscì velocemente dal bagno ma una voce mi fermò, era lui, il mio più grande incubo...Justin.

Mi ghiacciai all'istante e lentamente mi girai e me lo ritrovai davanti, fece segno ai suoi amici che sarebbe arrivato subito e loro se ne andarono. Mi sbatté al muro violentemente e uscì un gemito di dolore dalle mie labbra.

《ciao sfigatella, eri andata in bagno a piangere? mh?》

non risposi e mi limitai a guardarlo.

《RISPONDI PUTTANA!》urlò stingendo forte i miei polsi e sbattendomi contro al muro più forte. Non risposi e lui aumentò di più la stretta ai polsi, il dolore era troppo così risposi con quella poca voce che poteva uscire dalla mia bocca.

《no》 dissi quasi sussurrando e sputando sulla sua maglietta.

lui mi guardo con una faccia schifata e mi portò nel bagno dove c'erano i cessi e mi prese per i capelli e m'immerse la testa dentro colandomi il trucco e bagnandomi i capelli poi mi tirò su e se ne andò ridendo, iniziai a piangere e a singhiozzare presi dei fazzoletti per asciugarmi la facciaper quanto possibile... non mi accorsi che i tagli sui miei polsi si erano riaperti e usciva sangue cercai di bandarle, portavo sempre delle bende nello zaino per sicurezza.

Mi ricordai che nel bagno c'erano quei cosi che servivano per asciugarti le mani con l'aria. Così ľ accesi e mi misi la sotto con la testa per asciugare i capelli.

Per fortuna la ricreazione era abbastanza lunga così riuscì ad asciugarmi i capelli per la maggior parte e tornai in classe.

Entrò in classe la professoressa di matematica e spiegò per due lunghe ore.

Mi stavo quasi per addormentare quando la campanella suonò, finalmente ľ inferno era finito. Mi alzai velocemente dalla sedia e uscì a passo spedito verso ľ uscita ma fui spinta da mio sratello che rideva divertito co i suoi amichetti del cazzo e se ne andò.

Mi alzai velocemente, e con le lacrime che mi appannavano la vista mi diressi verso casa. Era 1.45 ma non m'interessa, corsi in capera e chiusi la porta per poi entrare in bagno e chiudere la porta, ma quest'ultima a chiave. Presi la lametta e me la gira fra le dita fissandola poi incisi la mia pelle. Le lacrime schendevano rigando le mie guance per poi mischiarsi con il sangue.

*qualche ora dopo*

Mio padre mi chiamò per la cena, scesi giù e mi sedetti al mio posto. mangiai velocemente senza dire niente e appena finito sparecchiai il mio piatto con le posate e il bicchiere e me ne tornai in camera a studiare, poi guardai ľ ora e mi accorsi che erano le 23.28 così mi tolsi i vestiti e rimasi in intimo, mi stesi nel letto e mi misi la coperts sopra e mi addormentai.

HEI NON SO QUANTO SIA LUNGO IL CAPITOLO DATO CHE L'HO SCRITTO DAL CELLULARE DATO CHE IN QUESTO MOMENTO NON POTEVO USARE IL COMPUTER.... AGGIORNERÓ SE POSSO TUTTI I GIORNI SE NON LO FARÒ VI AVVISERÓ, SCUSATE PER GLI EVENTUALI ERRORI ORTOGRAFICI E LASCIATE UN COMMENTO SU COME VI SEMBRA LA STORIA... IN QUESTO CAPITOLO NON C'È "JUS POV" MA VI PROMETTO CHE NEI PROSSIMI CI SARÀ. SE IL CAPITOLO È CORTO MI DISPIACE. BACI ERICA♥

Bieber, il mio incuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora