Appartamento di Sherlock – 09:27
Sherlock era seduto sul pavimento del bagno, con i capelli ancora bagnati, ed il completo del matrimonio indossato a metà.
Teneva la testa appoggiata al bordo della vasca, mentre soffiava via il fumo dalle narici.
Gli occhi socchiusi, che fissavano il vuoto, mentre con la mente tornava a tutto quello che era successo quella notte.
Si sentiva in colpa? La risposta fu automaticamente si.
Si vergognava? Si, anche quello.
La mente era ancora offuscata dall'alcool? La risposta era al al 99,7 si.
Era felice? Difficile misurare la felicità pensò, ridendo tra sé e sé, soprattutto quando non si è mai stati felici.
Non per le cose che normalmente rendono gli altri felici, per lo meno.
Risolvere un caso lo rendeva felice.
Trovare la risposta prima di tutti, si, anche quello lo rendeva felice.
Lo strano caso di un uomo sventrato in una stanza chiusa a chiave.
Si, ammise a se stesso, anche quello.
Ma quello che era successo con John...
Era un tipo di felicità diversa, qualcosa di insolitamente simile all'eccitazione.
E al terrore.
Si, c'era decisamente anche quello, dedusse dopo qualche tiro, nel caotico guazzabuglio che era il suo cervello in quel momento.
Non seppe spiegarsi in quale momento della serata, il suo piano perfetto per bere tutta la notte senza però ubriacarsi, era andato in malora.
Tra la 4 e la 6 birra, concluse incerto.
"Ma dopotutto, ha importanza?" Gli suggerì la voce di Mycroft nella sua testa.
"Adesso non incominciare." Rispose Sherlock ,buttando indietro la testa. "Sono troppo stanco e ubriaco per darti retta."
"Hai fatto un bel disastro questa volta, eh fratello?" Esclamo l'altro, appoggiato contro il lavandino.
"Che brillante deduzione!" Sbottò Sherlock, soffiandogli il fumo in faccia.
"Tra un'ora e trentatré minuti il tuo migliore amico si sposa."
"Questo lo so benissimo, Mycrosf. Se hai intenzione di stare lì a ribadire l'ovvietà delle cose, puoi anche andartene."
Il fratello sorrise, scuotendo leggermente la testa. "E Adesso? Cosa succede?"
Sherlock stette a guardarlo qualche minuto, fissando quell'anello incastrato nel suo dito.
"Beh, immagino che intanto dovrò togliermi questo..." Borbottò tra sé e sé, cercando, senza successo, di farlo scivolare via. "Maledizione!" Esclamò alla fine, appoggiando di nuovo la testa alla vasca.
"Eh si fratello, questa volta hai fatto proprio un bel disastro." Rispose Mycroft, nella voce un misto di rimprovero e di compassione.
Quella fu l'ultima cosa che disse, prima di sparire dalla mente di Sherlock.
Riuscì ad avere altri undici minuti di moderata pace, prima che qualcun altro irrompesse nel suo bagno, questa volta fisicamente.
"Che stai facendo qui dentro?" Esclamò John, spalancando la porta. "E stai fumando! Sherlock, me l'avevi promesso." Aggiunse, incrociando le braccia.
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And now, what?
Fanfiction"Questo è stato davvero crudele da parte tua, John. Me la meritavo quella sigaretta." John stava per replicare qualcosa, quando il suo sguardo si bloccò su quell'anello dorato, che invece di stare nella sua scatola, era al dito del suo migliore amic...