Sorriso

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Tae pov.

Non capisco il suo comportamento... Sembra tutta un'altra persona ma non voglio ancora fidarmi.
Ho paura di soffrire ancora come tutto ciò che nel passato avevo già provato.

Jungkook mi porto fino al vicolo dell'altra volta ma io non scesi dalla macchina e lui mi guardava ma non riuscivo a capire il suo sguardo.

"ti aiuto ad arrivare a casa con  la caviglia in quelle condizioni  non puoi camminare"
Fece per aprire la sua portiera ma io l'ho bloccati tenendolo per la manica della maglia.

Avevo paura della sua reazione, se si fosse arrabbiato e mi avesse lasciato lì? O se mi avesse picchiato di nuovo?

Potevo usare la storia del ricatto con la foto ma non si se avrei avuto ancora il coraggio di trattarlo come prima.... Mi sentivo in debito con lui...
Lui sicuramente non era una persona che puliva le ferite delle persone.
Era il tipo che sotterrava, litigava e otteneva tutto quello che voleva.

O forse mi sbagliavo?!
Lui si volta a guardarmi...
"che c'è perché non vuoi scendere"

"non.. Voglio.. Tornare a.. Casa mia...
Non adesso...  E.. E troppo presto"
Fece uno sguardo da punto interrogativo.. Era abbastanza ovvio.. Ma non potevo permettere che scoprisse dove abitavo k ancora peggio vedesse mio padre ubriaco che mi picchiava come tutte le volte che arrivavo a casa.

"ok... Non ti chiedo di darmi spiegazioni ma dove vuoi andare?"
Sembrava una voce tanto premurosa..

"da qualsiasi parte ma non qui.. Lasciami in un parco perfavore."
L'ho dissi tutto d'un fiato sperando che capisse ma dopo averglielo chiesto mi guardava ancora più intensamente.

"Andiamo a casa mia" sospirò per poi mettersi a guida.
Mentre andavamo spediti verso casa sua non ci rivolsimo neanche una parola.

Guardavo fuori.. I colori del cielo.. La luce che cambiava le nuvole che si tingevano di rosa e arancione.

Non mi ero mai soffermato a guardare il cielo, non mi dava alcuna sensazione...
La speranza di essere libero, di poter essere me stesso almeno per una volta l'avevo abbandonata da molto tempo ormai.
......

Arrivammo a casa sua.. Dopo un viale  bellissimo con un giardino ben curato arrivammo alla casa più bella che io avessi mai visto.
In quella proprietà non sembrava neanche di essere in una città.

Si fermi davanti all'ultimo garage erano tre... E sembravano molto spazio.

Apri con il telecomando  il portone automatico e fermò la macchina.

"aspettami qui... Devi controllare una cosa"
Scese lasciandomi li da solo con i miei pensieri.
Torni cira 5 minuti dopo... Il mio telefono era scarico perché ormai anche la luce non l'avevo più potuta pagare.

Apri la mia portiera aiutandomi a scendere e con molta delicatezza mi fece entrare dalla porta sul retro.

Con calma salimmo al piano di sopra fino a raggiungere una camera immensa.. Era grande elegante  e sembrava anche accogliente.

Il colore prevalente era il nero e questo mi faceva sentire bene

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Il colore prevalente era il nero e questo mi faceva sentire bene... Odiavo i coloro, in particolare il giallo colore dell'allegria.. Che mi era tanto negato.. E il verde simbolo della speranza in cui non credevo.
......

Mi fece sedere sul letto.. "aspettami qui torno subito"

Mi lasciò di nuovo da solo... Come faceva a fidarsi di me? Potevo anche rubare per quanto ne sapeva.

Torno con un bicchiere con dell'acqua e me l'ho porse con esitazione allungo la mano.
"g-grazie"

Bevo tutto in un sorso.. Avevo tanta sete in quel momento... La mia gola era secca mi sa  l'ansia e il fatto di trovarmi in una casa con quel bullo che fino a settimana scorsa di prendeva di mira.. Non aiutava affatto.

Si sedette sulla sedia di fronte e mi guardava.
Rosso di vergogna abbassai l'ho sguardo... Non ero mai stato così era una sensazione che non avevo mai provato sarà per quello sguardo penetrante e il perché non sapevo cosa dire... Meno male che qualcuno busso alla porta.
"avanti" disse il corvino senza staccarmi gli occhi di dosso.

"signorino, perdoni il disturbo le ho portato il ghiaccio che mi aveva chiesto."
"si grazie poggiali pure li sul tavolino."

Dopo averlo fatto "con permesso"
Un inchino e uscì di nuovo dalla stanza.
Jungkook prese la borsa del ghiaccio e venne verso di me...
"Togli la scarpa... Questo ti darà sollievo"

Senza dire niente e guardarlo mi tolgo la scarpa, ormai consumata, essendo l'unico paio che ho e prendo il ghiaccio dalla mano di Jungkook.
"p-perché mi hai portato a casa tua?"
Chiesi semplicemente.. Ma con esitazione.

Lui scosse la testa "perché avrei dovuto lasciarti in un parco abbandonato forse? E poi avresti dormito su una panchina?"
Non sapevo cosa rispondere a quella domanda... Perché sembrava così preoccupato.

"senti... So che non siamo amici e che tu pensi che io sia un mostro.. Ma non è così... Tutto ciò che faccio e solo perché voglio farlo ok!? "

Da parte mia non avevo ancora detto una parola.
" allora perché..." incominciai

"uff.. Taehyung senti... Se pensi che io voglia qualcosa da te ti sbagli... Non ti sentire a disagio perché pensi di essere in debito con me... Io ho già tutto quello che voglio"

"non vuoi niente in cambio?" Chiesi di nuovo incerto

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"non vuoi niente in cambio?"
Chiesi di nuovo incerto.

"beh se magari la smetti di fissare il pavimento e mi guardi magari la smetterò"

A quelle parole mi scappo una smorfia... 'tipo un sorriso accennato'

Lui l'ho notò "ehi era una sorta di sorriso quello so che potresti fare di meglio"

Alzai lo sguardo verso di lui, perché stavo sorridendo io non l'ho avevo mai fatto.

 SPAZIO AUTRICE

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.......
SPAZIO AUTRICE

Scusate capito lungo... Dopo questo strano evento del ragazzo più triste e cupo che abbia mai descritto.. Ho deciso di farlo sorridere nel prossimo capitolo capirete. 😉

Unsustainable - [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora