La sua anima

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Jason, camminava sulla strada che presto l'avrebbe condotto verso il cimitero, dove la povera anima distrutta del proprio compagno, riposava.

Poi non appena giunto sul posto, con il cuore che prese nuovamente a sanguinare, camminò con passi lenti fino ad arrivare alla tomba dove al di sotto di essa giaceva il giovane e come segno di saluto li donò un mazzo di gigli bianchi che era solito ad utilizzare. Li stessi fiori che erano anche tanto amati dalla persona amata.

Guardando la foto che lo ritraeva sorridente, con quei capelli biondi che li incorniciavano il viso puro, dagli occhi grigi, il suo cuore straziato prese a piangere per la mancanza.

Che ogni giorno si faceva sentire sempre di più. Non era passata una sola volta in cui i suoi pensieri non li erano rivolti, ricordandolo nella memoria in piccoli sprazzi di ricordi.

Questi difatti non sarebbero mai spariti, sarebbero sempre rimasti nella sua mente, come un marchio indelebile, impossibile da cancellare.

E questa forse, in parte, poteva considerarsi una consolazione.

"Sai.. la tua mancanza si sente, mi manchi, come manchi alla tua famiglia. Non passa un giorno in cui non si parli di te, il tuo nome suona in ogni frase"disse con un nodo in gola, sentendo che la voce pian piano andava a incrinarsi sempre di più, decise di fermarsi per un momento, per poi ricominciare poco dopo.
" Vorrei poterti riavere nuovamente quì con me, ma questo non è possibile. So che questo che sto per dirti potrebbe suonarti come qualcosa di stupido, ma è ciò che penso sempre. Non vedo l'ora che arrivi quel giorno che il destino deciderá di ricongiungermi con te....e quando succederà nessuno sarà più in grado di separarci" sorrise con amarezza.
"Adesso però devo andare, ma ti prometto che tornerò nuovamente. Ciao, piccolo angelo" lo salutò, accarezzando delicatamente con i polpastrelli la foto.

Poi facendosi forza si allontanò dall'amato per ritornare nella sua casa vuota che un tempo era stata anche la loro.

***

Seduto sul divano, con una bottiglia di birra in mano, ora guardava il vuoto con odio.

Prese a bere tutto il contenuto in un sorso solo, cercando di alleviare quel dolore che viveva in lui, ma nonostante questo niente poteva farlo stare meglio. Se non la sola presenza dell'amore suo.

Poi preso da una rabbia scaraventò la bottiglia vuota di vetro contro al muro, frantumandola in mille pezzi, come lo era lui.

E nell'attimo dopo la sua attenzione venne attirata da un bussare alla porta. Anche se non aveva voglia di visite, andò ad aprirla cercando di fare sparire tracce di lacrime che lottavano per scendere dagli occhi.

Una figura a lui sconosciuta e bassa gli apparí sotto al naso.

"Jason!"
Esclamò questi, saltandogli letteralmente in braccio, con le lacrime agli occhi.

Jason, per un momento rimase interdetto, ma poi qualcosa in lui lo spinse a ricambiare.
"S-Sanny?"
Chiese con un leggero tremolio e lacrime che fino a quel momento stava trattenendo vennero fuori.

L'altro annuí soltanto, facendo sciogliere ogni dubbio al più grande e la voglia di porgli tante domande.

"Sono io, non so come sia successo, ma sono riuscito a ritornare da te"
mormorò dolcemente, unendo le due fronti, per poi baciarlo.

Jason non riusciva a credere di stare tenendo tra le proprie braccia il suo amore perso. Averlo nuovamente lí, con lui era come ritornare a vivere.

Senza dire più niente presto i due felici di essersi ritrovati, unirono i corpi in un solo, continuando a baciarsi senza un domani, e Jason con tutta la cura di cui disponeva prese a conoscere ogni sfumatura e forma di quel nuovo corpo che intrappolava l'anima del suo piccolo amore.

Ora che erano nuovamente insieme, non avrebbe piú permesso a niente e nessuno di portarglielo via.

Fine.

Avviso: entro domani anche l'aggiornamento de il mio predestinato

Little Stories/Omegaverse / TERMINATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora