30. 🚪

92 4 1
                                    

Ok forse sono stato troppo duro.
No sono stato decisamente troppo duro.
Io non voglio lasciare Giulio.
Mi metto velocemente una felpa e mi precipito alla moto.
Giro tre volte la chiave ma non parte.
Cazzo.
Comincio a camminare.
Perché cazzo abitiamo ai lati opposti di Roma?
Perché Roma è così grande?
Dopo mezz'ora praticamente di corsa suono al suo campanello ma non risponde nessuno.
Così scavalco il cancello con sorprendente agilità e busso alla porta.
Sento dei passi da dietro la porta e finalmente si apre...Giulio è in piedi davanti a me, indossa una felpa enorme nera con dei pantaloni lunghi del medesimo colore, ha i ricci spettinati e non è da lui. In più ha gli occhi rossi per il pianto e pieni di dolore o forse rabbia.
Per un nanosecondo mi sembra sorpreso quasi quasi quasi felice.
Ma poi torna la rabbia e poi ancora sembra non gliene freghi nulla.
L "Sei venuto solo per fissarmi?"
Mi era mancata tantissimo la sua voce.
Il tono è completamente apatico.
M "Giulio parliamone"
L "Sisi, dai entra, vuoi anche un tè?"
M "Giugi... sono serio"
L "Non chiamarmi più così. Comunque per quanto mi riguarda va tutto bene, puoi andare"
M "Lo sai che non va tutto bene anzi"
Dico indicando i suoi occhi rossi.
L "Sai la coca fa quest'effetto"
M "Stai scherzando spero"
L "A te comunque non frega, quindi ciao"
Dice prima di sbattermi la porta in faccia.
M "Giulio! Cazzo apri e parliamone"
Apre velocemente la porta e mi tira uno schiaffo su una guancia.
Ahia.
L "Non ti permettere mai più di venire a casa mia e trattarmi così. Ti rendi conto di quanto ci sia stato male io?! L'unica persona di cui io mi sia mai fidato sei stato tu e ora vorrei solo tornare indietro e cancellare tutto. Sparisci Giorgio"
Chiude la porta.

Instagram || 𝑀𝑜𝑠𝑙𝑜𝑤||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora