Fine Giugno.

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"Ashley, muoviti! È l'ultimo giorno di scuola!" Urla mia madre, odio quando lo fa, ma le do ragione visto che è la decima volta che mi chiama. Ultimo giorno di scuola, emozionante? No per niente. Oggi pomeriggio ci trasferiamo a Miami. Non dovrò dire addio proprio a nessuno, i miei veri amici sono in Irlanda, è già la seconda volta che ci trasferiamo, ma il lavoro di mio padre comprende anche questo.
Qui a Londra scambio qualche saluto con qualcuno, ma non vado oltre a questo, non mi piacciono particolarmente le persone della mia scuola. Forse è colpa mia, ma io qui non ho mai avuto qualcuno che fosse più importante di un "amico" e questa parola potrebbe essere sostituita anche con "conoscente" perché dire che qui ho amici è dire troppo.
Comunque il fatto di andare in America mi emoziona tantissimo, ho 14 anni e credo di poter resistere ancora per un po' senza avere migliori amici. Non sono per niente brava a fare amicizia, da piccola ero molto diversa, parlavo con tutti, scherzavo con tutti, giocavo con tutti ed è forse per questo che in Irlanda avevo così tanti amici, ma con il tempo sono cambiata sempre di piu, e quella bambina così estroversa è diventata una ragazza timida, che ama stare sotto le coperte con un libro in mano. Non voglio "sprecare" la mia adolescenza, come dice mia madre, ma non ho ancora incontrato delle persone che mi facciano venir voglia di uscire al posto di rinchiuderemo in casa. Mi sono immaginata moltissime cose in questi giorni, io che avevo tantissimi amici, un ragazzo perfetto e una vita perfetta. Ma sono solo sogni, non accadrà mai, è impossibile che tutti vengano a parlarmi appena entrerò nella mia nuova scuola, ma non vorrei essere considerata una "sfigata" nella mia scuola ero considerata abbastanza carina da non essere pressa di mira. Ma io ho sempre odiato la parola "carina", non esprime nulla, non vuol dire nulla, avrei preferito sentirmi dire di essere brutta, può sembrare una cosa stranissima, ma è quello che penso io.
Prendo dei vestiti che mi piacciono dall'armadio, nonostante tutto, mi interessa moltissimo il parere degli altri. Non sarò mai bella come molte ragazze della scuola, ma mi accontento.
Prendo una mela, saluto mia madre e mi incammino verso la scuola. "Ei Ashley oggi la Smith non interroga vero?" Mi giro verso James, siamo vicini di banco nell'ora di scienze e mi aiuta spesso nelle verifiche, ma le interrogazioni non sono il suo forte, non so altro su di lui, è abbastanza riservato. "No, non lo farà tranquillo, ora devo scappare ho matematica la prima ora" dico mettendomi e sento un "buona fortuna" e mi scappa un sorriso, forse James un po' mi mancherà.

***

Niente interrogazioni, niente verifiche, niente brutti voti, questa si che è una bella giornata! Saluto James e altri ragazzi, mentre cammino verso casa ripenso a questi sei anni a Londra, al viaggio, all'America e sono davvero molto preoccupata. Voglio solo inserirmi in qualche modo, non voglio stare da sola, posso riuscirci ma non voglio. Voglio avere degli amici, quelli veri, quelli che si vedono nei film, che ci sono sempre. Si, voglio tutto questo, ma come farò? Non credo che sia il momento di pensarci. Devo mangiare velocemente, perché fra 2 ore dobbiamo essere in aeroporto.

I HATE YOU BUT I LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora