Capitolo 2. Shawn.

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SHAWN
"Cosa?" Inizio a preoccuparmi, stavano per arrivare dei nostri parenti, di cui io non conoscevo nemmeno l'esistenza. Avrei dovuto fare da "guida turistica" a mia cugina, questo volevo dire meno tempo con Nash, meno tempo con Nash significava meno tempo per la festa di Hannah, meno tempo per le festa di Hannah comportava ad un Hayes incazzato, e noi non avevamo nessuno voglia di sopportare il fratellino di Nash, che ormai non era poi più così piccolo, abbiamo pochi anni di differenza, ma per noi resterà sempre il piccolo del gruppo.
Si era fidanzato da circa due mesi, anche se nessuno di noi riusciva a capire come facesse a mantenere una relazione a distanza, Hannah abitava a Sidney! In un altro continente! Ai nostri occhi, sembrava una cosa impossibile, ma Hayes era felice, e questa relazione a noi non creava problemi, di conseguenza era tutto apposto.
Hannah sarebbe arrivata questa sera, e Hayes voleva accoglierla al meglio. Io e Nash avevamo moltissime idee in testa e nel pomeriggio sarebbero arrivati anche Matt, Cameron e Taylor e il nostro gruppo sarebbe stato al completo.
Per non far sentire Hannah a disagio Hayes aveva avuto la splendida idea di invitare alcune ragazze della sua classe, noi avevamo paura che Hannah potesse essere gelosa, ma dopo tutte quelle ore di viaggio eravamo sicuri che si sarebbe concentrata solo su Hayes.
O almeno lo speravamo.

***

Siamo all'aeroporto, tengo in braccio la mia sorellina, che non fa altro che piangere, e aspetto questa ragazza insieme ai miei genitori, si chiama Ashley, non so altro su di lei. Suo padre è un imprenditore e sua madre e mia madre, a quanto pare, sono sorelle. Ma dopotutto, dalle foto, sembrano dei tipi simpatici.
Il mio pensiero viene confermato quando vedo una ragazza, un po impacciata, inciampare nella propria valigia, un uomo accanto a lei che scoppia a ridere e una donna che non sembra curarsi dell'Accaduto e che corre incontro a noi.
"Mi sei mancata tantissimo!" Urla la donna mentre mia madre l'abbraccia e comincia a piangere.
La scena non mi piace, sembrano due tredicenni che si rivedono dopo le vacanze estive, mi stanno mettendo in imbarazzo, così cercò di nascondermi dietro alla mia dolce sorellina che ormai si è addormentata.
"Tu devi essere... Shawn?" Si rivolge a me la donna. "Esatto.. Ehm scusate" dico rispondendo al telefono, ringrazio mentalmente Nash per avermi salvato da questa rimpatriata di famiglia. -cosa? Si arrivo! È carina, ma non sembra per niente il tuo tipo. Si devo portarmela dietro! Va beh ci aiuterà almeno, ne abbiamo bisogno, a dopo. Dico dirigendo mi verso la ragazza.
"Piacere Shawn." Dico porgendole la mano, lei la prende timidamente e si presenta. "Ehm io dovrei farti vedere Miami, ma c'è dovrei organizzare una festa, vieni con me e poi facciamo un giro, ok?" Le chiedo. "Oh, si credo che vada bene" dice lasciando la valigia a suo padre.
Usciamo dall'aeroporto, e chiamo Nash per farci venire a prendere.
"Wow è davvero bello qui, tu quanti anni hai?" Chiede cercando di iniziare una conversazione. "Quasi 17, e qui non è niente di che" rispondo semplicemente, non mi interessa la sua età o qualsiasi cosa che la riguarda quindi non faccio altre domande.
"Uhm, ok" risponde mentre ci avviamo verso la macchina di Nash. "Dai muoviti, siamo già in ritardo" dico. "Si certo, arrivo" dice semplicemente lei. "Perché parli così ad una bella ragazza? Non è da te Shawn!" Ashley arrossisce e io sussurro a Nash, "sarà anche bella, ma credo che abbia l'età di Hayes e a me sembra solo una sfigata" Nash, che ha paura di farsi sentire dalla ragazza che sta tranquillamente seduta nel sedile posteriore, mi scrive un messaggio.
-Hannah non mi sta per niente simpatica, voglio farla incazzare, quindi lei viene alla festa e la presentiamo a Hayes.
Potrà anche sembrarti una sfigata, ma è bella, davvero bella.-
Gli rispondo velocemente -noi non stiamo con le sfigate, può essere bella quanto vuole, non mi interessa. Abbiamo una reputazione, ricordatelo-.
Spengo il telefono e guardo fuori dal finestrino, lancio qualche occhiata alla ragazza dietro di me, tiene lo sguardo basso e continua a controllare il telefono, ma senza trovare mai nessun messaggio.
Si è proprio una sfigata, ma è mia cugina.

I HATE YOU BUT I LOVE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora