C.2 - Il terrore

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Una spiegazione, una spiagazione ci deve essere. Non c'è una spiegazione logica a tutto ciò, nessuna legge della scienza può spiegarlo, allora non può essere, deve essere sicuramente tutto frutto della mia immaginazione, non mi sorprenderebbe dopotutto se fosse solo un incubo. Svegliati, svegliati Dafne, è solo un incubo, smettila di piangere, è tutto fittizzio, nulla di tutto ciò è successo per davvero, svegliati, è solo un incubo, è solo un incubo, è solo un incubo, ... è solo un incubo......., perchè non mi sto svegliando, di solito a questo punto mi sarei già svegliata da un bel pò, perchè sono ancora qui, non può essere vero, non ci voglio credere, io....io.......io.... non....perchè....

Passò un lasso di tempo immemore, quando morsa dalla fame andai a farmi colazione con thè e toast con burro e marmellata. La cucina puzzava orribilmente di latte bruciato, avevo dimenticato il fornello acceso. Il pijama di mia madre era ancora li, immobile poggiato sulla sedia, segno che non mi ero ancora svegliata, perchè mi sarei svegliata poi, giusto? Per quanto ripudiassi l'idea questo incubo stava diventando troppo reale ai miei sensi. Nei sogni riesco a vedere e sentire, a volte anche a tastare, ma come potevo allora spiegare quel tanfo nauseante di latte bruciato, o il gusto amaro del thè e quello dolce del toast.

Decisi infine che non potevo trovare risposte alle mie domande usando la logica. Se volevo capire cosa stava succedendo dovevo accettare in partenza l'idea che tutto era possibile. Dovevo ristudiare tutte le leggi della scienza secondo il nuovo mondo che mi si presentava. Ero ancora terrorizzata, ma cercando di non pensare troppo al futuro, feci la cosa che più ritenevo razionale e utile, riconfermai le leggi scientifiche che potevano tornarmi utili in futuro. Il mio corpo sembrava lo stesso biologicamente, la gravità c'era, l'elettricità fluiva correttamente nei circuiti.... nulla sebrava apparentemente essere cambiato nell'universo, sebbene ero l'unico essere vivente nella zona, e forse sulla terra.

E adesso... adesso cosa potevo fare, stare a far niente, era sicuramente la peggiore idea possibilie, sarei morta psicologiicamente dal terrore, mi dovevo tenere impegnata, era l'unico modo per mantenere la mia sanità. Non potevo assolutamente lasciare che le emozioni negative suscitate da tutto questo trambusto  prendessero il controllo di me, dovevo mantenere sangue freddo.

Mi vestì, presi uno zaino dove misi: cibo, acqua, il kit di pronto soccorso e vestiti di ricambio. Non sono una persona violenta e non è nel mio principio fare del male a qualcuno, ma per sicurezza decisi di attrezzarmi con un coltello da cucina affilato. Avevo deciso di uscire in esplorazione e anche per fare rifornimenti, ora che non c'era nessuno,  avevo improvvisamente sentito il bisogno di risorse primarie. Non potevo immaginare la scala di desolazione, ma dovevo comprendere che nel caso peggiore non ci sarebbe più stato nessuno sul pianeta a coltivare e fabbricare prodotti; non ci sarebbe più stato nessuno a controllare le centrali elettriche, che dunque potevano smettere di funzionare o persino esplodere in qualsiasi momento; non ci sarebbe più stato nessuno a filtrare e imbottigliare l'acqua; non ci sarebbe più stato nessuno a produrre medicazioni ....

Come mi sarei nutrita se la situazione sarebbe continuata per mesi o persino anni, forse per sempre. Non ho mai avuto il pollice verde, anzi ogni pianta che ho mai avuto è miseramente morta, i campi coltivati dai contadini sarebbero probbabilmente seccati o marciti  nel giro di poche settimane, e inoltre non percivo la presenza di animali. Anche se ero in città, qualche uccello qua e là normalmente ci sarebbe stato.

Un'altro pensiero terrorizzante invase la mia mente, e se non ci fosse nessuno sulla faccia della terra, come potrei produrre abbastanza inquinamento per evitare una glaciazione. All'inizio l'idea mi parve ironica dato che abbiamo lottato furiosamente per ridurre l'inquinamento globale per decenni, ma pian piano iniziava a farsi sentire sempre più vivida. Se fossi l'unica rimasta sulla terra, l'inquinamento non sarebbe più un problema, anche perchè prevedevo che dopo uno o due giorni le macchine col motore acceso nel mondo avrebbero esaurito il carburante e si sarebbero rotte, le centrali elettriche basate su risorse non rinnovabili avrebbero smesso di funzionare in brevissimo tempo ...., certo non mi sarei dovuta preoocupare del riscaldamento globale, ma inversamente mi sarei dovuta preoccupare del congelamento globale.

Le preoccupazione erano milliardi, neanche con tutta la mia forza di volontà sarei riuscita ad affrontarle tutte insieme ed uscirne in piedi, per quanto il mio spirito possa essere infrantumabile. Credo sia da sciocchi pensare che un umano sia capace di resistere a un peso così mastodontico, questo era troppo anche per me. Rimandando la questione a dopo, presi le chiavi di casa e dopo aver blindato tutte le finestre, staccato la corrente e aver chiuso il gas, uscì in avanscoperta del quartiere dove avevo sempre vissuto, come fossi caduta dalla luna.

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La nostra protagonista ha messo su un pò di cazzimma, cosa scoprirà nella sua esplorazione, cosa succederà prima che riesca a tornare a casa, incontrerà qualcuno? ... tutto questo nel prossimo capitolo

Grazie ancora a tutti, miei adorati lettori, per aver dedicato il vostro tempo alla mia storia, spero vi stia piacendo per adesso, alla prossima XD

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