Capitolo 1

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Era il mio compleanno, finalmente avevo diciotto anni. Ovviamente non c'era nessuno con me, come sempre.

L'unico membro della mia famiglia, mia madre, era sempre assente, in giro per il mondo. Non avevo amici e preferivo non averne.

Regnava il silenzio assoluto, ero seduta davanti al camino a leggere un romanzo. Questa era la mia felicità. Una tazza di camomilla fumante mi teneva compagnia, insieme alla neve che scendeva lenta fuori dalla finestra.

Sentii dei battiti d'ali. Mi sembrava strano ma non ci feci caso. Poi li sentii ancora.

"Perché sono così forti? Li sento come se fossero qui vicino a me" pensai confusa.

Continuai a sentirli, finché non capii che provenivano proprio da dietro di me, precisamente fuori dalla porta di casa.

"Forse è un uccello con un ala ferita?"

Mi alzai dirigendomi verso il portone e lo aprii.

"Un gufo?"

Un gufo con quella che sembrava una lettera tenuta stretta nel becco.
Mi chiesi se fossi finita in un film o se fosse stato una specie di scherzo.

Chi usava dei gufi per mandare lettere? Ma soprattutto chi dovrebbe mandare una lettera a me.

Il gufo dallo sguardo severo e le piume scure disordinate mi guardò per un istante, buttò l'involucro a terra e si innalzò in cielo sparendo.

-che animale intelligente- borbottai stupita.

Anche se probabilmente quel gufo aveva sbagliato casa.
Raccolsi la lettera frettolosamente, ero curiosa.

Appena la girai notai un sigillo rosso, al suo interno vi era raffigurato uno stemma. Che strano, ero finita in un altra epoca?

Rientrai in casa sedendomi sulla poltrona e aprii La busta.
Poi sobbalzai.

La busta era caduta a terra e la lettera all'interno si era sollevata in aria. Stava fluttuando.

Poi parlò pure.
Mi guardai intorno, nessuno. Così rimasi pietrificata ad ascoltare quella voce che proveniva da chissà dove.

-Casa signorina Holmes,-

Quello era il mio nome. Non era uno sbaglio, ma cos'era?

-Siamo lieti di informarla che lei ha il diritto di frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.-

"La cosa??"
Mi guardai di nuovo intorno.

-Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.-

La voce continuò a parlare, a dire cose che per me erano senza senso. Aveva nominato magia e stregoneria, anche per questo continuavo a chiedermi se fosse uno scherzo.

Continuai ad ascoltare impietrita.

C'era un P.s.

-Signorina Holmes,
Le ricordiamo cordialmente che il suo è un caso speciale. Ha ormai un età avanzata rispetto agli studenti del primo anno. Eppure delle complicazioni hanno nascosto la sua identità per anni.
Si prepari quindi ai corsi avanzati degli ultimi anni.-

Non stavo capendo nulla, eppure ascoltavo attentamente.

-distinti saluti, Minerva McGranitt-

La lettera cade a terra e io la seguii con lo sguardo.

-okay?- dissi ironicamente.

Eppure la lettera specificava in modo evidente che questa strana 'scuola' sarebbe iniziata il primo settembre, e che dovevo mandare il 'mio gufo' entro e non oltre il trentuno luglio.

Era dicembre.

Sentii qualcuno bussare alla porta.
Ecco lo sapevo, era uno scherzo. Forse da parte dei bulletti della casa accanto.

"Anche se fosse" pensai "come avevano fatto?"

Ero incredula, sembrava una vera e propria magia.

Ero così presa dai miei pensieri che mi ero scordata della porta. Bussarono più forte e poi ancora più forte. Mi spaventai.

Tremante posai la mano sulla maniglia e la girai titubante.
Con un calcio la porta venne spalancata bruscamente e io caddi a terra.

Tre strane figure si presentarono al mio sguardo.

Una signora dal volto severo, un signore dalla lunga barba bianca e un enorme uomo anch'esso dalla barba folta.

La signora guardò prima me e poi la stanza.

-la lettera è arrivata prima di noi.- disse freddamente.

"Chi sono queste persone!?" Pensai incredula. Non riuscivo a muovermi dalla confusione e continuavo a osservarli spaventata.

-Su, Minerva, non vedi che la ragazza è terrorizzata?- disse l'uomo gigante.

"Minerva? Era firmata con quel nome la lettera" notai.

-Hagrid, non c'è tempo per le spiegazioni.- l'anziano dalla lunga barba bianca parlò con molta calma. -dobbiamo andare al più presto.-

-Ma chi siete?- sbottai.

Mi alzai in piedi indietreggiando.

La signora fece un passo in avanti oltrepassando la soglia.

-Sei in pericolo, signorina Morgenstern, dobbiamo andare immediatamente.- spiegò la donna.

-Non entri in casa mia.- esclamai.

Avevo paura. Non sapevo chi erano queste persone che mi volevano portare via, chissà dove.

-Lo so che non è facile, ma devi fidarti di noi- continuò il signore chiamato Hagrid. -ti spiegheremo tutto quando sarai al sicuro.-

La sua voce era gentile e mi aveva tranquillizzato. Era pure vero che non sembravano cattive persone, solo che mi rifiutavo di seguire degli sconosciuti in un posto sconosciuto.

-Dove?- chiesi squadrandoli confusa. -non so nemmeno..-

Non riuscii a finire la frase. Sentii un rumore alle mie spalle e mi girai di scatto.

Una donna dai capelli neri, folti e ricci era apparsa dall'interno della casa.

"Tiene in mano una bacchetta?" Ero sempre più confusa.

I suoi occhi incontrarono i miei e il suo sorriso inquietante mi fece rabbrividire.

Indietreggiai.

Stavo sudando, tremando e le mie gambe non reggevano più.

-Expelliarmus!-

Fu l'ultima cosa che sentii.
Vidi un forte raggio di luce che inondò la stanza e poi il buio totale.

My tutor, MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora