Capitolo 2

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Ripresi lentamente i sensi.

Sentivo delle voci nella mia stessa stanza e capii di essere sdraiata su un letto.

-Qui non riusciranno ad entrare, questa povera ragazza è al sicuro.- riconobbi la voce del signore dalla barba bianca. -Minerva, resta qui e aspetta il suo risveglio.- continuò

-non serve..- sussurrai socchiudendo gli occhi.

La Mcgranitt si avvicinò velocemente e silente mi osservò con uno sguardo gentile.

Mi misi a sedere posando una mano sulla fronte per il mal di testa.

Il grande uomo mi fece un cenno di saluto.

Notai che la porta della stanza era aperta e che un gran numero di persone si erano ammassate per osservarmi.

Erano studenti, indossavano tutti lo stesso modello di uniforme, anche se si distinguevano per il colore.

Mi soffermai però sul ragazzo in prima fila, poggiato sulla soglia della porta con le braccia incrociate e un'aria da spavaldo.
I suoi capelli bianchi erano pettinati e ordinati alla perfezione e il suo sguardo freddo mi trafiggeva.

-Tutti gli studenti ai propri dormitori.- ordinò il vecchio.

Il ragazzo mi guardò un ultima volta, poi sbuffò. Le persone di spostarono aprendo un varco per farlo passare e se ne andò.

"Che strano" pensai scuotendo la testa. Sembrava una di quelle classiche persone che si sentivano al di sopra di tutti, superiori a qualsiasi altra persona.

Ritornai a guardare le strane persone all'interno della stanza.

-Sono il preside di questa scuola, puoi chiamarmi silente.- disse il vecchio dalla barba bianca.

-Va bene. Non so dove sono e non so cos'è successo.- dissi prendendo coraggio. -Anche se questa fosse una scuola, di magia o non so cosa, perché dovrei restare qui?-

Hagrid mi portò un the ed insieme iniziarono a darmi delle spiegazioni.

Mi dissero che ero in pericolo e che ancora non potevano rivelare chi mi stava cercando e perché, ma ricordai la donna che era apparsa a casa mia.
Poi continuarono dicendo che in questa scuola ero al sicuro e che dovevo iniziare a imparare ad utilizzare la mia magia per proteggermi.

Mi avevano individuato così tardi perché c'era una barriera protettiva intorno a me fino a quel giorno, che mi rendeva invisibile sia alle persone pericolose che mi stavano cercando sia all'istituto e ai suoi maghi. Ma questa barriera si era rovinata qualche giorno prima.

Ovviamente non riuscii a digerire tutte quelle cose insieme, figuriamoci a credergli.

Chiesi di restare sola.

L'ultima cosa che mi disse la McGranitt fu:

"dato che sarai inserita nel sesto anno, ti abbiamo assegnato un tutor. Ti porterà anche a comprare le cose necessarie. Vedrai, ti ambienterai presto."

Le ore passavano e io riflettevo.
Ero rimasta perplessa ma non mi restava che fidarmi di queste persone. Insomma mi trovavo in un vero e proprio istituto, sembrava una situazione affidabile. Anche se mi era ancora inverosimile la questione della magia.

Sentii improvvisamente bussare alla porta.

Non ebbi nemmeno il tempo di dire "avanti" che la porta di aprii in modo abbastanza violento sbattendo contro il muro.

Apparve il ragazzo dai capelli bianchi.

Mi guardò divertito ma allo stesso tempo scocciato.

-Sbrigati ragazzina, non ho tempo da perdere.- disse stufato.

-che cosa vuoi?- domandai sorpresa e irritata dal suo comportamento.

-beh, fino a prova contraria sono il tuo tutor- spiegò sogghignando. -che seccatura eh?-

Rise portando gli occhi al cielo e poi cambiò espressione diventando serio.

-Quindi portami rispetto.- aggiunse facendo una smorfia schifata.

Lo odiavo. Non lo conoscevo ma già lo odiavo.
E odiavo quel suo atteggiamento irritante.

Mi alzai camminando verso di lui e mi fermai a pochi centimetri dal suo viso.

-Senti io non so in che posto pieno di matti sono finita,- iniziai piena di rabbia. -ma di sicuro non porto rispetto a chi non porta rispetto a me, e poi...-

Non finii nemmeno il discorso che lui mi prese per il colletto della maglia sollevandomi da terra. Mi incollò contro la parete portando le sue labbra vicino al mio orecchio.

-Te non hai idea di chi sono per caso?- sussurrò disgustato. -Stai attenta, con me non si gioca.-

Il suo alito caldo contro il mio orecchio mi fece rabbrividire.

Ero davvero al sicuro qui?

Mi buttò a terra guardandomi dall'alto, con disprezzo.

-Ora alzati e seguimi.- ordinò.

My tutor, MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora