La Parte Edibile Dei Giocattoli

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Di ritorno dalla baia dei sospiri

ormai non son più nato,

ho in grembo criniere di luce

e questo mio dolce dormire non mi è caro,

ma ora attendo di sedermi a tavola

davanti un gecko di piccole dimensioni

che volge a me il suo occhio pallido e vivo

e miete insieme il calar del giorno

il suo recinto, i suoi elementi.


Non intravedo linea che dall'occhio

non arrivi diretto alla mia testa,

quasi come un disordine naturale

che cresce, cresce ad'ogni rapido cenno;

a star seduto sui miei polsi

mi dan da fare perfino i commenti

in cui venne il mare a ciondolar di conchiglie,

di là sull'altura calan verdi

i piccioni che non ho mai incontrato,

e vorrei che grappassero i miei vasti sogni

e col becco li perforassero.

Congiunto come sono da una larga

statura di mente, non potrei forse scordare,

o forse potrei lasciarli lì

ad addobbare qualche vile ladro.


E son quello che mangio che mi fa dire:

sempre meglio una notte povera d'ambrosia

che una notte di ghiaccio,

perchè se davvero mi son dato pegno

per morder fine alla parte edibile dei giocattoli,

questo gioco si fa un ginepro

che accoglie le mie ciglia

si fa un preludio che accoglie la mia bocca

si fa un confuso ondeggio di parole,

il gioco famelico e omicida del poeta.

Camera a brochure di sogniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora