La sveglia sta suonando da due minuti buoni ma non ho la forza fisica per spegnerla, sento mio padre entrare e fermare quel fastidioso suono per poi dirmi "cosa fai ancora a letto? Fra 30 minuti devi essere a scuola" primo giorno dell'ultimo anno in una nuova scuola qualsiasi ragazza della mia età sarebbe elettrizzata ma a me sinceramente non me ne frega niente. "è presto papà, lo sai ci metto 20 minuti per prepararmi, salto la colazione e prendo un taxi" dico per farlo calmare, con scarsi risultati.
"no adesso tu ti alzi sennò, ti trascino io fuori dal letto" Ridacchio dicendo un semplice "si si" ironico consapevole del fatto che non lo farà mai, finché non sento che mi prende le caviglie e inizia a tirarmi fuori dal letto, riesco per un pelo ad aggrapparmi alla testiera di esso, decido di alzarmi per evitare altre scene alla 007.
Come previsto in 20 minuti sono sul taxi e ora sto andando a scuola <Visto papà non c'era bisogno di farmi avere un risveglio così traumatico> penso.
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Sto vagando per i corridoi in cerca della segreteria da un'infinità di tempo, finalmente trovata vado a cercare il mio armadietto e dopo altri 20 minuti buoni l'ho trovato, beh direi che sono progressi. Ovviamente ho perso la prima ora, come iniziare bene l'anno scolastico.
"brutta secchiona cosa fai qui tutta sola" sento dire dietro di me
"ma non sono sola, c'è un sacco di gente in corridoio" dice una voce femminile timidamente.
"AH, si crede simpatica la sfigata" sento un forte rumore e mi giro vedendo che la ragazza è stata spinta violentemente contro gli armadietti cadendo per terra. Ma aspetta questa ha una faccia famigliare dove l'ho già vista.È la stessa tipa che prendevano in giro gli stessi ragazzi l'altro giorno in centro
Ah si giusto.No, non mi devo i mischiare. Sono affari suoi.
Vedo che uno di quei bulli le sta per dare un calcio e non riesco a trattenermi accidenti a me, sono già restata a guardare una volta non si ripeterà.
"ehi che succede qua?" chiedo cercando di aiutare la piccola riccioluta che è per terra dolorante.
"e tu chi cazzo sei?" mi chiede uno di quei bulletti da quattro soldi. Apro bocca per rispondere ma vengo interrotta da un professore che inizia a rimproverarli "Andate in presidenza, Subito!!"."ehi ciao tutto ok?" chiedo gentilmente alla ragazza "si si grazie per ehm.. Per ciò che hai fatto, piacere io sono Katherine, ma chiamami Kat, c'è se vuoi, non devi per forza ovviamente c'è puoi chiamarmi come vuoi… Se vuoi chiamarmi Katherine fallo pure sennò va bene anche Kat o…"
Ridacchio per la tenerezza di questa ragazza" ti chiamerò Katy ti piace? " le chiedo" sì, perfetto" mi risponde ancora imbarazzata per prima "e tu sei…"
"oh già, io mi chiamo Elizabeth".
"ti va di… di sederci insieme a mensa" mi chiede con molta timidezza.
Non sono una persona molto socievole le avrei detto di no ma come si fa a dire di no a una personcina così tenera"si, va bene ci vediamo lì allora" le dico, Katy annuisce leggermente e prendiamo due direzioni diverse.
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Finalmente cibo, anche se non penso che ciò che ti danno alla mensa della scuola possa ritenersi tale. Comunque non mangio da ieri sera e potrei mangiarmi anche un bue intero.
Mi avvio verso la mensa questa volta senza perdermi poiché l'avevo vista prima, vado convinta verso dove dovrebbe essere la mensa. Arrivo a destinazione ma non la trovo ma chi è il maleducato che ha spostato la mensa senza preavviso mamma mia.
Forse sei te che hai l'orientamento di un tricheco cieco
No non penso sia colpa mia.Vedo una faccia famigliare per fortuna "ehi Katy" le dico " ehi ciao Elizabeth, che ci fai qui? La mensa è dall'altra parte della scuola"
Chi aveva ragione?
Silenzio coscienza sto cercando di inventare una scusa per non sembrare un idiota."Ah si già sono… Sono venuta da te così andiamo insieme" mento spudoratamente
"ma come facevi a sapere in che classe ero?" mi risponde "dovresti fare meno domande, su andiamo" dico ridacchiando insieme a lei.
Siamo finalmente arrivate in mensa e ci siamo sedute ad un tavolo in disparte vicino ad una finestra. Siamo quasi alla fine del pranzo tra poco devo andare, prima di tornare a casa volevo andare un po al parco fotografare la natura, la mia grande passione: fotografia. Penso finalmente di poter mangiare in pace ma ovviamente c'è sempre qualcuno che mi impedisce di ingozzarmi.
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Because I love you.
Teen FictionElizabeth Johnson è una ragazza di 18 anni che vive sola con suo padre avendo perso la madre in una terribile tragedia. Non ha mai interagito molto col mondo fin quando non si trasferisce a Los angels per motivi di lavoro. Qui farà nuove amicizie e...