𝙗𝙚 𝙢𝙞𝙣𝙚~𝙭𝙭𝙭 𝙩𝙚𝙣𝙩𝙖𝙘𝙞𝙤𝙣

1.

papà all'epoca ci abbandonò lasciandoci senza neanche un soldo per piangere, mia mamma iniziò a lavorare persino la notte per farci state bene. E nonostante tuttò riuscì a trasmettere a me e a mio fratello tutti i valori fondamentali.

Agli occhi di mamma sono stata una delusione qualche volta, sopratutto quando mi cacciavo nei guai, ma lei è sempre stata buona e paziente, mi ha sempre perdonato tutto.

durante l'estate mi iscrissi ad un sito che permise agli studenti di andare in America a proseguire la scuola, decisi di continuare i miei studi lì per cambiare aria, Salerno iniziò a starmi stretta e per quanto possa essere brutto,sentivo il bisogno di dover fare un cambiamento

capitai all'interno di una 'host family'. Le Host Family sono letteralmente le "Famiglie di accoglienza", famiglie che decidono di ospitare per un periodo ragazzi che si trovano in un Paese diverso dal loro per approfondire la loro conoscenza della lingua

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scesi dall'aereo subito dopo la chiamata di mia mamma che mi fece le solite domande

-tutto bene il viaggio?
-hai mangiato?
-come stai?

la rassicurai rendendola partecipe di tutti i dettagli del viaggio.
Le raccontai di due bambini che continuavano a saltellare ed ad urlare per tutto l'aereo infastidento i passeggeri e poi di un vecchietto, posto affianco a me, che si addormentò letteralmente su di me, posando la sua guancia sulla mia spalla. Avevo paura che sbavasse.

una bella signora, ben vestita, alta e scura di pelle si avvicinò cordialmente a me e mi salutò calorosamente

"piacere tesoro, sono Cleopatra, puoi chiamarmi semplicemente Cleo, ti accompagnerò in questa tua avventura" mormorò per poi contornare la parola avventura con delle virgolette

"piacere mio Elena, la ringrazio per ospitalità" sorrisi imbarazzata mentre trascinai la valigia

"quindi sei italiana?" domandò la giovane donna dopo che mise in moto la macchina

"si, sono Salernitana" affermai per poi prendere il telefono, risposi ad un messaggio di una delle mie più care amiche, Ludovica.

Cleo accostò la macchina, e quando scesi mi accorsi di essere in Florida.
Era davvero diversa da come me la immaginavo o da come l'avevo vista in foto, le strade erano piene di gente ed i muri erano tutti contornati da scritte e disegni molto belli

trascinai la mia valigia fino all'entrata di una villetta con un giardino ben curato, la donna aprì la porta ed un bambino di circa nove anni le venne incontro sorridendo felice

"Elena, lui è Aiden, mio figlio più piccolo" disse la donna mentre strinsi il bel bimbo dai capelli ricci a me "la tua stanza e la prima infondo al corridoio, puoi raggiungerla e sistemare le tue cose" continuò dopo che io ed il piccolo sciogliemmo l'abbraccio

abbassai la maniglia di ferro e capii di aver sbagliato stanza quando vidi un ragazzo, senza maglia spiaggiato sul letto mentre scriveva qualcosa su un quadernino

il ragazzo dalle trecce blu alzò subito il capo e mi squadrò sbuffando

"che hai da guardare?" domandò scorbutico per poi alzare la voce

"ho solamente sbagliando stanza non volevo disturbare, scusami" mormorai indietreggiando lentamente

"perfetto, ora vai" mi congedò dopo che cambiò posizione, continuò a scrivere sul quaderno e mi ignorò completamente

mi chiusi la porta alle spalle e mi diressi verso la mia camera

era davvero carina, semplice ed accogliente, iniziai a sistemare le cose all'interno dell'armadio quando sentii la porta aprirsi

"tesoro è pronta la cena" affermò Cleopatra dopo che varcò la soglia del corridoio

"certamente arrivo" lasciai perdere i vestiti e mi diressi verso la sala da pranzo

il ragazzo con i capelli colorati si sedette proprio di fronte a me ed iniziò a mangiare la sua fettina di carne

"lei è Elena, l'exchange student della quale ti parlavo, resterà con noi per un po'" disse la donna al ragazzo che guardò la madre in modo strano

finalmente posò la forchetta e mi strinse la mano "Jahseh" annuì solamente "Elena" risposi mentre portai alle labbra il bicchiere contenente l'acqua

iniziamo bene