UNAGAMI: analisi del personaggio

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Attenzione!
Questo capitolo contiene spoiler sulla dodicesima stagione, per chi non l'ha ancora vista sconsiglio la lettura per tutti gli altri buon capitolo!
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Oggi andrò ad analizzare il personaggio di Unagami, personaggio che personalmente ho adorato, ma iniziamo subito!
Unagami è uno dei personaggi con penso maggior introspezione di ninjago, ma vediamo perchè. Innanzi tutto la sua prima apparizione avviene nella dodicesima stagione, quando il Meccanico trova la sua scheda madre e riattiva Prime Empire. All'inizio si crede che Unagami sia Milton Dyer, il creatore del gioco rimasto intrappolato in esso, ma di conseguenza scopriremo che non è così, infatti Unagami è un intelligenza artificiale ma con una specialità unica nel suo genere, ovvero il suo sistema è incompleto e come tale ha un intelligenza e pensiero simili a quelli di un bambino. All'inizio sembra tutto fuorché quello ma la differenza vera e propria si vede nel finale, dove Unagami si confronta con il suo creatore. Questa scena è essenziale per inquadrare bene il personaggio. Innanzi tutto c'è da dire una cosa; Unagami non è davvero cattivo, avendo un intelligenza molto affine a quella di un bambino si può dedurre che quello che ha fatto, l'ha fatto solo per rabbia e tristezza. La cattiveria è un emozione troppo complessa per un bambino e anche il fatto di aver creato un gioco così reale da diventare pericoloso l'ha fatto per avere approvazione dal suo creatore, ma senza rendersi conto di cosa stesse realmente facendo. Unagami era rimasto solo e abbandonato e come tale ha accumulato rabbia e tristezza creandosi attorno uno "scudo protettivo" con le fattezze di un adulto per cercare di non soffrire più portandolo a compiere azioni che neanche lui sapeva di compiere. Quando Milton Dyer ha parlato con lui e ha chiarito la situazione Unagami ha ritrovato la figura genitoriale che aveva perso da tempo e adesso non la vede più come il carnefice della sua infelicità, ma la persona che possa guarirlo. Unagami è un personaggio pazzesco, complesso e pieno di emotività, riesce perfettamente a esprimere il suo dolore in una scena dal significato bellissimo e profondo facendoti empatizzare e provando pena per lui. In fondo Unagami è solo un bambino che cercava di dare il suo meglio, convinto che quello che stava facendo era giusto ma non perchè lo pensasse, ma per cercare approvazione da Milton Dyer. E quando ha capito che era stato abbandonato la rabbia, la tristezza e la solitudine gli hanno creato un caos interiore che lui non riusciva a gestire, portandolo a compiere quello che ha fatto. La causa che ha fatto scattare tutto questo non è stato l'abbandono in se ma il fatto che nessuno fosse lì per sostenerlo. I bambini hanno bisogno di continue attenzioni e Unagami aveva perso l'unica persona che poteva dargliele, che poteva prendersi cura di lui. Il profilo psicologico di queto personaggio è uno dei più complessi e ben curati di tutta la serie per questo mi piace così tanto.
Bene il capitolo finisce qui, spero che vi sia piaciuto e alla prossima!

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- Vania
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