La stazione di King's Kross era affollatissima, piena di babbani che andavano da qualche parte. Solo qualcuno, quel giorno, sembrava avere una meta precisa. Una meta al quanto strana a dir la verità. C'erano un bel po' di persone che correvano contro il muro tra il binario nove e dieci. Ma non ci sbattevano contro, no. Quello era un muro magico. O per lo meno, lo era per la gente che riusciva ad attraversarlo. Maghi e streghe di ogni genere si erano riuniti lì, quell'uno settembre, per andare in contro ad una nuova avventura.
«Sbrigati, Harry, o farai tardi» disse Sirius al ragazzino occhialuto che spingeva un carrello quasi più grande di lui.
Harry Potter, il figlio di James e Lily.
Era identico a suo padre, ma con gli occhi di sua madre. Ogni volta che Remus lo guardava, riaffioravano alla mente i terribili ricordi di quella notte. Di quando avevano ricevuto la terribile notizia. Ma oltre a quei ricordi orribili, tornavano a galla anche tutti i pensieri felici. Come di quella volta che James aveva rubato qualche scopa ed era volato nella notte portandosi dietro Lily, Remus, Sirius e Peter. Peter... il suo tradimento faceva ancora male. Lui non era un amico qualunque, era uno dei quattro Malandrini.
Ma non c'era tempo per quei pensieri, perché adesso aveva una vita magnifica con il marito più fantastico del mondo.
Era ormai da dieci anni che avevano adottato Harry. Ora era il suo momento, doveva andare a Hogwarts, come Sirius e Remus avevano fatto prima di lui.
«E se mi faccio male?» domandò Harry titubante, quando Sirius gli disse che doveva correre contro il muro. «Oh, non c'è di che preoccuparsi» disse Remus «Quello è un muro magico». Il ragazzino non sembrava molto convinto, perciò Sirius mise una mano sul carrello mentre l'altra stringeva ancora quella di Remus. «Lo faremo insieme» disse Sirius. «Al mio tre, ok?» esordì Remus.
«Uno...» Il respiro accellerato, la calca nella stazione, il muro tra il binario nove e dieci. Il carrello di Harry, la civetta bianca, il suo baule con la divisa di Hogwarts.
«Due...». La mano di Remus in quella del marito, la sua bacchetta in tasca, i piedi pronti a scattare.
«Tre!»
E fu un attimo.
La stazione di King's Kross si trasformò nel binario nove e tre quarti. I ragazzini che correvano dappertutto. Le madri che chiamavano i figli. I bauli sballottati in giro. E, più grande di tutto e tutti, l'Hogwarts Express che si stagliava imponente sopra di loro.
Quello era l'inizio di una nuova, grande, avventura.
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Wolfstar - Forever
RomanceSirius e Remus, non una semplice amicizia. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la tua sono fatte della stessa sostanza. (Emily Brontë)