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♥Capitolo 1♥

P.O.V Mary


 
 
Era un sogno, un bellissimo sogno.
Santo Shisus, stavo per entrare nella casa degli EXO e, cosa ancora più improbabile, stavo per sposare il mio bias, che in quel momento mi stava guardando come una pazza/menomata appena fuggita dal manicomio.
Stavamo tutti e quattordici più un alpaca in una stanza bianca e piena di divanetti in pelle, lontani dalle telecamere e dalle ragazze arrapate che volevano uccidere me e Claci con qualunque cosa capitasse loro sotto tiro. Un silenzio imbarazzato cadde su di noi come una coperta e avvampai fino alle orecchie, torcendomi le mani sudaticce.
Sehun mi scrutò con occhio critico e andò via dalla sala, nero di rabbia, seguito a ruota da un Luhan piuttosto preoccupato e pallido come un cadavere. Gli altri EXO erano, diciamo, eccitati, tutti tranne quella torre di Kris. Non mi piace questa situazione.
Insomma, il mio futuro marito mi aveva abbandonata! Inconcepibile!
Scattai in piedi e lo seguii, curiosa, camminando a grandi falcate nei corridoi del palazzo.
«Mary, dove vai?» urlò Claudia e dopo un po’ trotterellò al mio fianco, felice come una Pasqua. E ci credo, Tao è il suo bias, l’amore della sua vita.
«Mio marito mi odia.» piagnucolai, sentendomi un’idiota. Machediaminehodetto?!
Claci sorrise e mi accarezzò il braccio «Le cose si aggiusteranno, vedrai.» Manco avessimo fatto un matrimonio in grande stile!
«Mh, non ne sono così sicur…» mi bloccai quando sentii dei rumori strani provenire da una stanza alla mia destra, con la porta aperta oltretutto, e girai la testa a centottanta gradi come un gufo. Un sorriso da pazza mi affiorò sulle labbra quando vidi Luhan e Sehun che stavano parlando fitto fitto e mi avvicinai alla porta appoggiando le dita sul legno pregiato, nascondendo il viso dai capelli cortissimi.
«Uuh, si stanno dicendo “addio”?» bisbigliai.
Claci scoppiò a ridere «Hell, yes. Ti immagini si baciano? Qui? Adesso?» posò la mano sulla mia spalla e prese il cellulare «Non voglio perdermi questo bel momento.» puntò la telecamera sui due e scattò una decina di foto.
Mi venne in mente un’idea.
Un’idea geniale.
L’avevo visto fare nei film e il mio cervello volle all’improvviso cercare di imitare gli attori: in pratica dovevo andare vicino a loro e farli baciare. Semplice, no?
Sì.
Avanzai pianissimo, con un passo felpato peggio della pantera rosa (se ci fosse stata una colonna sonora, sarebbe stata quella del cartone animato) e mi nascosi dietro la poltrona con le spalle poggiate sullo schienale. Non mi avevano ancora vista. La mia missione stava procedendo alla grande. Mary 007 al rapporto!
Mi guardai attorno attenta a non farmi notare: era una stanza grande, con le pareti dipinte di un bianco accecante, al centro troneggiava un divano su cui erano seduti Sehun e Luhan, mentre più a destra c’era la poltrona che fungeva da nascondiglio alla mia personcina. Dietro il divano c’era una finestra coperta da tende color rame.
Perfetto, un altro nascondiglio.
Mi fiondai alla velocità della luce verso le tende, il mio dolce piedino si piegò innaturalmente e per poco non caddi col culo all’aria, ma riuscii a tenermi in equilibrio feel like a ballerina intenta a fare un arabesque. Claci intanto se la rideva, che carina. Presi il lembo della tenda e mi nascosi dietro di essa come una perfetta spia, con tanto di pistola finta fatta con le dita.
E quei due non si erano accorti di me.
Insomma, la fortuna era dalla mia parte quel giorno… Eh sì. Fortuna. Giorno. Sehun nudo nel lett… Ma che andavo a pensare?! Calmati Mary, frena i tuoi dannati ormoni!
Aguzzai la vista e tesi l’orecchio per sentire quello che dicevano i due ragazzi.
«Luhan, cazzo, io non volevo partecipare!» stava piagnucolando Sehun sull’orlo di una crisi isteria.
Aww, ma che dolce che sei… Anche con quell’aria da funerale.
«Eeh, mi dispiace, Hunnie- l’ha chiamato Hunniee! Dentro di me stavo ballando la conga vestita da renna, erano troppo dolci insieme- ma devi farlo.» Luhan gli accarezzò il braccio con fare fraterno e il maknae esplose «MA INSOMMA, L’HAI VISTA LA MIA PRESUNTA MOGLIE?! E’ UNA FAN SCATENATA, E’ UNA SASAENG! Non vorrai lasciarmi solo con una sasaeng, vero?!»
Tu, lurido schifoso maknae! Come ti permetti?! Aish, te la faccio vedere io!
Ero tentata da saltargli al collo e buttarlo a terra con il mio peso piuma, ma ebbi il buon senso di stare ferma al mio posto buona buona, come una brava mogliettina felice.
«Sehun, ci saremo anche noi…» tentò di dire l’altro, rosso come un peperone.
«Ma dovrò dividere il mio letto con lei. Potrebbe…» si bloccò, paonazzo, e abbassò la testa.
Potrei cosa, Sehunnie?! POTREI COSA?! Idiota. Ignorante. Razza di rinoceronte asmatico.
Mi imposi di stare calma, tanto a breve avrei avuto la mia vendetta.
Aspettai pazientemente che i loro visi fossero vicini, mi avvicinai tendendo le mani con un sorriso sadico stampato sul volto, posai una mano sulla nuca di Lulù e l’altra sulla nuca di quell’antipatico e feci aderire le loro labbra spingendo le due teste in senso opposto. Si baciarono, beh, con un aiuto da parte mia, ma si baciarono lo stesso!
Claudia stava scattando foto su foto e rideva.
Sehun balzò in piedi viola come una melanzana e io congiunsi le mani con sguardo innocente «Ma sei pazza?!» mi urlò in faccia ed io incrociai le braccia scoccandogli un’occhiata tagliente «Ah! Io volevo solo parlare con te, quando ho sentito quello che hai detto. NON SONO UNA SASAENG, CRETINO! Ed è stata quella maiala di MinHa ad iscrivermi a ‘sto programma del cavolo, io non ne sapevo nulla.- agitai le braccia in aria, mentre Luhan si accarezzava le labbra in stato vegetativo- Io non potrei mai fare qualcosa con te nel letto! Ma che schifo, con te! Puah!» Mi morsi la lingua, stavo sparando un mucchio di cazzate.
Ma ero furiosa, e quando sono furiosa le cose si mettono male.
Claci lo sapeva meglio di me, comunque se ne stava sulla soglia intenta a scrivere qualcosa al cellulare, ridacchiando. Che diamine combina?!
«Andiamo, tutte vorrebbero essere al tuo posto.» sentenziò Sehun sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Ma sentitelo!- mi girai- Ho un marito insopportabile.»
«Ed io una moglie stupida!»
«Ah, sì?!» mi misi le mani sui fianchi e mi alzai sulle punte per guardarlo negli occhi. Occhi bellissimi che per poco non mi fecero cadere a terra agonizzante, ma pur sempre occhi «Ho fatto un enorme sbaglio a sposarmi con te allora.»
«Non la pensavi così la prima volta che mi hai visto, vero?!» sibilò lui avvicinandosi pericolosamente a me con sguardo truce.
Vaffanculo, Oh Sehun.
«Aw, che carini che siete.- Claudia avanzò verso di noi con un sorrisetto stampato sul volto- sembrate una coppia sposata.»
«NO, QUESTO MAI!» muggì Luhan, svegliandosi all’improvviso e scattando in piedi rosso come un… qualcosa… di… rosso. Strinse i pugni e corse via con il fumo che gli usciva dalle orecchie.
Oh, no, mi ero inimicata il dolce cerbiatto.
Medda.
«Vedi che hai combinato?!» mi aggredì Sehun indicando la porta.
Tu mi stai prendendo in giro, mio caro maknae.
«Cosa ho fatto io?! La colpa è mia se sei insopportabile?!» squittii con voce incredibilmente acuta, mentre le mie guance prendevano lentamente fuoco. Quel ragazzo mi stava facendo impazzire, non lo facevo così odioso e sicuro di sé. Quanto si dice è vero, l’apparenza inganna…
«Eh...» stava per dire qualcosa, alzò un dito e poi lo abbassò, incerto su come controbattere a quello che avevo appena detto.
Non si scherza con me, Hunnie caro.
«Se hai bisogno di me, sai dove trovarmi.» mi girai sbattendogli i capelli in faccia (che soddisfazione) e, sculettante, mi diressi verso la porta sparendo nel corridoio. Dio, che figuraccia.
Sentii Claudia urlare «Oh Cane!» e soffocai una risata portandomi le mani alla bocca.
La mia migliore amica sa sempre come farmi ridere.
 
Circa due ore dopo…
 
Mi caddero le valigie di mano. Quella non era una casa, era un fottutissimo palazzo principesco, ci mancavano solo le torri e il ponte levatoio.
Sehun mi lanciò uno sguardo cagnesco.
Oh Cane. Mi misi a ridacchiare da sola ed oltrepassai il cancello tirandomi dietro il trolley con i cuoricini, seguita a ruota da Claci che si lasciava sfuggire degli “wow” ogni volta che girava la testa.
Arrivai al pianerottolo e bussai alla porta di legno battuto, ma nessuno venne ad aprire.
«E’ vuota.» sbuffò Kris, come se avesse a che fare con una smidollata.
E che ne sapevo io? Stavo per rispondergli con lo stesso tono di voce, quando Tao mi precedette e infilò la chiave nella serratura avvampando di colpo quando sfiorò per sbaglio il braccio di Claudia, che sorrise congiungendo le mani.
Ma che dolci che sono. AWW. Accipicchia, questo sì che era un ululato con i fiocchi, altro che “Wolf”!
«Prima le signore...» disse Tao lasciandoci la via libera verso il soggiorno, sempre rosso rosso.
«Esatto. Sehun, vai.» mi lasciai sfuggire, scatenando l'ilarità degli altri ragazzi, che mi guardarono ammirati. Almeno, tutti tranne Luhan e Sehun. E quel dannato alpaca in braccio a nonno Yeollie, che rideva sguaiatamente “ahw, che carino che sei Channie” pensai intenerita.
«Credi di essere spiritosa?!» abbaiò Hun.
Oh Cane.
Gli scoppiai a ridere in faccia, mi appoggiai al muro alla ricerca di una boccata d'aria, non riuscivo a respirare per quanto stavo ridendo «Sei... Così... Buffo...» boccheggiai asciugandomi una lacrima spuntatami all'angolo dell'occhio.
«No, non è vero! Thai attenta!» Quel difetto di pronuncia era dannatamente carino, e detto in questo modo tutto scazzoso non fece altro che aumentare il mio attacco di ridarella.
«Sehun, la stai facendo sentire male!» esclamò Suho, apprensivo, e mi toccò la fronte per vedere se avessi la febbre. Io mi avvicinai al leader quanto il più possibile e dissi con la voce più tenera del mondo, tirando fuori tutto l'argyo che era in me «Mi accompagni dentro?»
Lui annuì «Certo, vuoi anche un po' d'acqua? Vieni, vieni.» Mi prese per mano e mi condusse all'interno, lasciando la mia valigia a Baekhyun, che strillò «YAH! Non sono un'hostess!»
«Ora lo sei.» borbottò Sehun lanciandogli il suo sacco, seguito agli altri che abbandonarono le loro cose al povero Baek, che iniziò a strillare come un ossesso, un attimo prima di crollare a terra inciampando nei suoi stessi lacci delle scarpe.
Claci rise di gusto ed esclamò «Guarda il lato positivo, ti farai dei muscoli possenti! E la tua tartaruga diventerà più bella di quella di Jongin!» Baekhyun mugugnò qualcosa in risposta e lasciò i bagagli vicino al portaombrelli, per poi chiudersi la porta alle spalle.
Kai, seduto scompostamente sul divano, la sentì e urlò «Questo non succederà mai!»
Io intanto ero in poltrona, con un bicchiere di succo d'arancia in mano e Claudia accanto. Non mi sembrava vero, ero in casa con gli EXO. Il soggiorno era enorme, pieno di divani e sedie di ogni dimensione; di fronte a noi due c'erano tutti i cantanti accomodati allegramente sui un divano extralarge rilegato in pelle color crema. A dividerci, un tavolo di vetro con sopra stuzzichini e bevande fresche.
«Allora,- iniziò Xiumin- parlateci di voi. Che tipo siete?»
Deglutii rumorosamente e lo guardai come per dire “non lo vuoi sapere davvero”.
«Mary è un tipo okay. Un po' pervertita, parecchio stupida, ma okay.» Claci aveva parlato per prima, rompendo il silenzio. Se Sehun prima era disgustato da me, ora mi doveva vedere come uno scarafaggio stercorario. Oh, iniziamo bene.
«Claudia è bravissima. Pervertita come me, ma ha lo stesso un carattere d'oro.» mormorai giocherellando nervosamente con il bicchiere di vetro.
Silenzio tombale.
Mi sembrava di aver visto una di quelle palle da fieno che rotolano trasportate dal vento.
Yixing si lasciò sfuggire un «In che senso pervertite?», ma nessuno ebbe il coraggio di rispondergli, era una domanda troppo imbarazzante. Dolce unicorno, sei troppo innocente per questo dannato mondo.
«Vuol dire che... Pensano a cose... Ehm...» inizò Chen, ma venne zittito da una possente manata di Kris sulla nuca, che fece trasalire tutti quanti.
«Ehi! Il nostro pervertitrometro è ancora tranquillo, quindi non dovete temere!» sbottò Claudia, offesa, e incrociò le braccia alzando il mento.
«Meno male!» esultò nonno Yeollie colpendo Kyungsoo nell'occhio con l'alpaca «Ora dobbiamo presentarci noi. Io sono Park Chanyeol, sono simpatico e bravo.» sorrise a trentadue denti e si accorse solo in quel momento che Kyungie si teneva l'occhio con le mani «Aiuto, non ci vedo! Aiuto, l'alpaca mi ha accecato! AAARGH!» il povero vocalist si contorse sul divano.
«Kyungsoo! Kyngsoo calmati! C'è il tuo dongsaeng, c'è Kai!» ululò Jongin in preda al panico, mentre Suho era pallido come un cadavere e gli altri ridevano come pazzi.
«Non vedo, sono diventato cieco! Aiuto, i miei occhi! I miei bellissimi occhi scuri!» piagnucolò D.O crollando a terra.
Claci scattò in piedi e si mise le mani sui fianchi a mo' di supereroe «Sono una dottoressa, levatevi dai piedi, ci penso io!» corse verso Kyungsoo e lo costrinse a mettersi seduto, togliendogli le mani dal viso.
Le fui accanto in un baleno e strillai «Ed io sono l'infermiera!» sgitai un pugno in aria e attesi gli ordini della mia amica.
«Kyungsoo, lasciami controllare...»
«No, no! Non vedo, non vedo! Aiuto, non potrò più cantare, guardare le fans, mia madre mi chiuderà a casa e allora mi deprimerò e morirò solo e abbandonato...» il suo tono lagnoso mi fece venire un attacco di nervi improvviso, insomma un minuscolo peluche lo aveva urtato e lui aveva scatenato questo putiferio?! Aish, uomini...
«Fammi veder... Queste mani... Tenete ferme queste Cristo di mani!» ululò Claudia, perdendo la pazienza, e Kris obbedì senza obiezioni: prese Kyungsoo per i polsi e alzò le braccia per far controllare l'occhio del ragazzo alla mia migliore amica.
Lei lo prese per il mento e disse «Non è successo niente, Kyungsoo, il tuo occhio sta benissimo, non è nemmeno rosso.»
«Ma mi fa male...»
Claci sbuffò «Che qualcuno vada a prendere una bistecca surgelata dal freezer.»
«C-che vuoi fare con quella bistecca?!» gracchiò Kyungsoo, pallidissimo.
Per poco non scoppiai a ridere, ma fui zitttita da un'occhiataccia di Sehun. Che dolce il mio maritino, davvero dolce.
«Te la voglio mettere in faccia, nei film lo fanno sempre.»
«Improvvisamente mi sento molto meglio- Kyunsoo si alzò da terra e tornò a sedersi compostamente sul divano, appoggiando le mani in grembo- sì, sì, vedo tutto moolto più chiaramente.»
Chanyeol se ne stava seduto buono buono a distanza di sicurezza, accarezzando distrattamente l'alpaca con uno sguardo terrorizzato e dannatamente trise. Me ne accorsi e mormorai «Tranquillo Nonno Yeollie, non è stata colpa tua...»
Lui mi guardò, confuso «Nonno Yeollie?»
«Sì.» risposi con un gran sorriso e lui annuì, per poi scusarsi con Kyungie abbassando la testa.
Calò di nuovo un silenzio imbarazzato, che poi fu rotto da Suho, che disse «Okay, dopo questa spiacevole situazione, possiamo continuare le presentazioni?» si sfregò le mani e continuò «Io sono Joonmyeon, ma potete chiamarmi Suho. Sono il leader degli EXO-K e non esitate a chiedermi aiuto, sono sempre pronto a darvi una mano.»
O ma che carino.” Mi ritrovai a pensare, ho sempre avuto un debole per questo ragazzo.
«Posso chiamarti Omma?» domandai senza pensare e subito dopo mi morsi la lingua a sangue, rossa fino alla radice dei capelli.
Perché devo sempre fare figure di cacca, PERCHE'?!
Inaspettatamente, Suho annuì e sorrise «Certo che sì, figlia.»
Aww, ma che dolce.
Claci intervenne «Sì, ma noi sappiamo tutto di voi! Siamo vostre fans!- girò la testa con un sorrisetto stampato sul volto e strillò- Kaisoo is real! Fuck the police!»
Io scoppiai a ridere e la seguii a ruota «XiuChen is real! SuLay is real! Baekyeol is real! All of EXO are real, FUCK YEAH! O meglio dire, Fuck YEHET.» ci mettemmo a saltellare come pazze e ridemmo fino a farci venire il mal di stomaco. Ma che bello, tutti ci stavano guardando malissimo, mi sentivo quasi realizzata.
«XiuChen?!»
«Kaisoo?!»
«Fuck YEHET?!»
A quelle domande, risi ancora più forte e gli EXO mi seguirono, forse erano divertiti dalla mia risata da scimmia in calore.
«Okay, basta... Ahahah, mi sento male...» si lamentò Xiumin, rosso in viso.
«Mi sta per esplodere la milza...» biascicò Jongin appoggiando la fronte al suolo nel vano tentativo di calmarsi. L'unico che non rideva era Sehun. Sempre con quella faccia da funerale, Dio santissimo.
«La finite? Insomma, ci sono le telecamere. Vi state rendendo ridicoli.»
Oddiamine.
Le telecamere.
Porca miseria.
Ma chissene, FUCK YEHET, che tutti mi guardino oziare amabilmente con i miei idoli.

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