Mi chiamo Claudia Capuleti, ho i capelli castani, ondulati e lunghi, gli occhi castani e sono abbastanza alta.
Nel pomeriggio dell'Agosto 2011 (avevo 15 anni) mi stavo preparando per uscire con Jasmine Romani - una mia amica d'infanzia - dovevamo andare nella piazzetta vicino casa mia. Mi sono messa i primi vestiti che ho trovato - t-shirt rosa cipria, pantaloncini neri e un paio di scarpe Biblos nere, i miei capelli lunghi e mossi mi cadevano sulle spalle - non appena mi ero preparata sono andata a prendere a Jasmine con la mia vespa color bianco perla. Quando sono arrivata a casa sua ho suonato ed è uscita; lei come sempre è bellissima - occhi azzurri, capelli ricci e biondi e fisico perfetto - indossava un abitino verde pastello, e siamo andate alla fontana, non sapevo che là ci aspettava un ragazzo, quindi quando siamo arrivate lui ci ha salutate ed io ero imbarazzata, era un ragazzo carino, a me non piaceva un ragazzo dalle elementari, devo ammettere che mi è subito piaciuto, era alto, robusto (non aveva il fisico bellissimo) ma non mi interessava un bel niente, mi era piaciuto.
Si chiamava Marco Montecchi e aveva 16 anni.
Parlando ho saputo che lui era già fidanzato con una ragazza di nome Daria e che lui non aspettava noi ma la sua fidanzata, io tra me e me ho pensato che non fosse serio, infatti poi è venuto fuori che era stato il fidanzato di mia cugina Maria ed il cugino della mia migliore amica di scuola materna, quindi pensando che con mia cugina non era stato serio l'ho iniziato ad odiare sul serio.
Dopo mezz'ora è arrivata Daria che è mia coetanea - aveva i capelli tinti biondi con la ricrescita castana, occhi castani, alta quasi quanto me e aveva un'aria da persona che si sente superiore - mi è stata subito antipatica, non ha nemmeno salutato e si è seduta sulle gambe di Marco e lo ha abbracciato con fare minaccioso, tipo a dire "lui è solo mio.", quando parlava diceva sempre qualche battuta per farci andare, ma Jasmine era affascinata da quel ragazzo che non gli dava retta, alla terza battuta gli ho risposto a Daria e lei si è messa ad urlare - menomale che alla fontana non ci andava mai nessuno oltre a noi - quindi io ho immischiato nella discussione a Marco che si è subito alzato per venirmi a dare uno schiaffo, ma non l'ha fatto, anche se mi ha detto p*****a, da quel momento sapevo che non l'avrei mai perdonato, ma testa dura per come sono gli ho detto il triplo delle parole che mi diceva, la sua fidanzata si era ammutolita e Jasmine cercava di allontanarmi da lui perché sapeva che finiva male, infatti poi le ho dato retta e ce ne siamo andate con la vespa lasciandoli soli.
Dopo aver lasciato a Jasmine a casa sua, sono andata in un giardino abbandonato dall'altra parte della città che definivo il mio "posto felice", anche se era non curato, triste, io lo definivo felice perché mi sentivo a mio agio là quando ero triste, c'era un'atmosfera perfetta e tranquilla e potevo riflettere su tutti gli sbagli che avevo fatto o che avevano fatto gli altri. Non veniva mai nessuno in quel giardino, ma giusto quel giorno è arrivata la persona che meno desideravo vedere. "Lui" Marco Montecchi. Mi sono alzata di scatto e gli ho detto: -Cosa ci fai qui? Mi hai seguita?
-No, io vengo qua quando mi sento triste, tu cosa ci fai qui?
-La stessa ragione. Vattene.
-No. Senti non mi va di litigare, quindi tu resta qua che io mi metto nell'altro lato del giardino.
Il discorso si concluse là e per qualche istante ci fu un silenzio profondo, eravamo presi di imbarazzo, lui seduto come se era in castigo dall'altra parte del giardino, io ero sdraiata a terra con le lacrime che scendevano senza che io me ne accorgessi, quella casa al centro del giardino che sembrava richiamarci, ripensavo alla lite tra di noi avvenuta un'ora prima, sentivo l'eccitazione che saliva al solo pensiero che una persona che tanto odi potrebbe diventare il tuo amore, il tuo compagno d'avventure... Poi mi alzo e scuoto la testa "cosa mi sta passando per la testa, è una testa di ca**o" mi giro, lo guardo e trovo lui ancora nella stessa posizione di prima e senza dire niente mi alzo e me ne vado.
Erano le 22:00 quando sono rientrata e a casa c'erano ospiti, quindi sono entrata senza far rumore per non andarli a salutare in salotto, sono entrata nella mia camera e ho preso il mio iPhone 4 c'erano 7 chiamate perse di Jasmine, l'ho richiamata e le ho raccontato come mi ero sentita, ma non le ho detto dove ero stata e tanto meno con chi, mi vergognavo per i pensieri erotici che mi ero fatta su di lui, che poi lo odiavo non ero mica innamorata di lui, sarà stata sicuramente una delle solite cose ormonali che iniziano agli adolescenti.
Sono andata in bagno, mi sono fatta la doccia e lavata i denti, ho messo il pigiama e quando mi sono sdraiata sul letto sono caduta subito in un sonno profondo.
La mattina seguente mi sono alzata alle 10:45, mia madre era al mercato per comprare qualcosa per il pomeriggio che dovevamo andare in piscina, quindi ho subito chiamato Jasmine e le ho ricordato che dovevamo andare in piscina, lei esultò felice e mi chiuse il telefono in faccia ed io sorrisi.
Si fecero le 13:00 ed andammo in piscina era tutto bellissimo... Fino a quando non vidi di nuovo lui "ma mi segue?" ho pensato, ma poi ho visto che stava con dei suoi amici, tutti di bassa statura. Quando ci vide si avvicinò a noi e salutò solo Jasmine, lei iniziò a sorridere come un ebete, da lì capii che si piacevano, sicuramente si mettevano d'accordo per telefono, quindi mi arrabbia con Jasmine, non gli parlai più come facevo prima, probabilmente voleva che le facevo di candela, pensavo... Ma poi lui se n'è andato e lei mi ha confermato che gli voleva solo bene a quel ragazzo che conosceva solo da due giorni "almeno credo" io mi sono tranquillizzata un po' ma non mi piaceva l'idea che la mia amica mi tenesse nascosta la verità, se lui le piaceva perché nascondermelo?Alle 18:00 siamo rientrate ognuna a casa propria e io mi sono lavata e sono andata di nuovo in quel giardino, in quel periodo ero molto triste, senza un motivo ben preciso, mi sentivo strana, quel ragazzo aveva qualcosa di speciale, lui sarebbe stato il mio futuro? O sarebbe stato il mio nemico peggiore? Sarà stato il tempo a decidere per me.
I miei pensieri vennero interrotti da una voce.
-Di nuovo qui?
Mi girai e vidi di nuovo lui, quel ragazzo carino (secondo i miei gusti) col carattere di merda.
-Non sono cose che ti riguardano!
Urlai.
-Calmati. Stronza.
Disse con voce arrabbiata ma allo stesso tempo dolce.
-Mi calmerò solo quando e come dico io. Tu non sai di sicuro come mi calmo io.
Lui ridacchiò .
-Lo so che tu mi ami, sei pazza di me e se io in questo preciso istante ti spoglierei ti calmeresti in un batter d'occhio.
-Oddio, tu sei pazzo! Ahahah non devi farmi ridere, sono impegnata ad essere triste. Vai a spogliare alla tua fidanzata.
Risposi ironicamente con l'eccitazione al massimo per la frase che aveva appena pronunciato, ma davvero mi faceva questo effetto?
-Sono pazzo di Daria, ma ora mi va di spogliare o te o Jasmine, lei mi sembra una tipa più facile, ma anche più carina sinceramente, forse proprio perché è una tipa facile da conquistare.
"Quindi voleva questo da lei? Da me? Da noi?" Io persi ogni singola speranza che avevo di far pace con lui...
-Sei pazzo, davvero, vai da qualche psicologo... Meglio che vado, già sono più felice, mi hai fatta ridere abbastanza.
Io corsi subito all'uscita del giardino con le lacrime sul punto di scorrere e me ne andai a casa di Jasmine, lei non c'era, era uscita con una sua amica di nome Angela, quindi la chiamai per telefono e mi disse dov'erano e le raggiunsi, erano sedute sulla fontana e le raccontai il fatto davanti ad Angela perché tanto Jasmine le raccontava tutto, Jasmine sembrò arrabbiarsi ma poi sorrise e disse: -Ci resto amica, tanto io non lo voglio come ti ho già detto.
Io rimasi a bocca aperta, non sapeva nemmeno che tipo fosse, se era un maniaco (anche se già dava l'impressione, dalle cose che aveva detto) o se era un assassino. Io sinceramente rimasi colpita dalle cose che disse Jasmine.
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Sospesi tra odio e amore.
RomanceUna ragazza di nome Claudia tramite una sua amica conoscerà un ragazzo di nome Marco. Lei ama lui. Lui non ama lei. Lei soffre per lui. Lui se ne fotte di lei. Passa del tempo... Lui ama lei. Lei non ama lui. Lui soffre per lei. Lei se ne fotte di l...