PRIMO CAPITOLO

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"Ormai era arrivato il crepuscolo....

Ero talmente stanca di camminare senza meta che mi sedetti alla base di quello che pareva essere un maestoso albero millenario. Una castanea dentata, direi. Vedi tu a che cosa è servito seguire le lezioni di biologia alle superiori.

Ero veramente sfinita ma dopo qualche minuto mi accorsi che quel castagno era particolarmente strano: avevo da poco posato lo sguardo su di esso, quando le sue venature iniziarono a...risplendere di una luce violacea. Mi alzai lentamente, intenta a girargli intorno. Osservando meglio, in effetti, notai che sul retro del possente albero c'era una porta. Io, particolarmente curiosa, non ci pensai due volte e la aprii....

Non mi sarei mai aspettata che dietro di quella porticina ci potesse essere....

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Pov:Daisy

DRIIIIIIIIIN
Borbottai fra me e me. A primo impatto ebbi l'istinto di rompere quella maledetta sveglia. Tra l'altro, non avevo affatto voglia di alzarmi dal mio soffice letto sta mattina. Dopo svariati (e miseramente falliti) tentativi di riaddormentarmi, mi dissi che forse dovevo darmi una mossa, e quindi fui costretta a prepararmi per l'università pur se di mala voglia. Dopo essermi vestita e aver buttato un paio di libri nello zaino, giusto giusto per seguire qualche lezione, mi accorsi che la mia compagna di stanza, nonché la mia migliore amica Renzie era ancora lì a sonnecchiare beatamente.

Quasi mi duole il cuore ad ammettere che, a differenza mia, lei quando dorme sembra davvero una principessa Disney. Ah....altro che principessa, io sembro più un ipotetico figlio nato dall'unione poco casta fra Gollum e un orco della palude. Per di più sbavo....Vabbè non starò qui a sottolineare le mille mila effettive differenze tra me e lei. Arriviamo piuttosto al punto in cui mi decisi a svegliarla.

Daisy: Oi Renzie è tardissimo! Non è da te, su sbrigati!!! Poi dici che sono io la sbadata tra le due, eh...?

Aveva ancora un velo si sonno addosso, il quale la costringeva a tenere gli occhi socchiusi. Essi, però, erano paradossalmente abbastanza aperti da conferirle un'aria minacciosa e uno sguardo terrificante, gelido...

Renzie: Quando Dio diede l'intelligenza all'umanità, mi spieghi tu precisamente dov'eri? Al cesso, forse!?

Sbiascicò a denti stretti.

Daisy: Ehi ehi, principessina. Modera un pochino il linguaggio quando ti rivolgi alla regina dei cervelloni. E poi...Perché tutta questa cattiveria, scusa? Io sono così gentile e premurosa che addirittura ti sveglio per non fare tardi all'università, e tu mi tratti male...Bah, roba da mat-

Renzie: MA ALLORA NEL TUO CERVELLO NON C'È DAVVERO UN FICO SECCO EH?! SANTA FATA MADRINA, OGGI È SABATO!!!

Daisy: Ah...Beh, in effet-

Non avevo neanche finito di pronunciare la mia frase, probabilmente fuori luogo già sul nascere, che una ciabattata arrivò secca secca sulla mia fronte da hobbit, esattamente in mezzo fra i due ciuffi di capelli ribelli che si posano immancabilmente su di essa.

Renzie: Ora lasciami dormire e se vuoi fare qualcosa, la puoi certamente fare....ma in silenzio! Grazie.

Sembrava che avesse finito ma, purtroppo per me, riprese.

Renzie: Ah, piccolo update dell'ultimo secondo: siccome so perfettamente che non ne saresti capace, ti do una soluzione facile e indolore...Vai fuori dalla mia stanza!!!

SSSLLLAAAAAAAMMMMMM!!!!!

Ed è così che ora mi trovo qui, sbattuta a calci da camera mia già alle prime luci dell'alba.... Uff di prima mattina è davvero impossibile parlare civilmente con lei! Ma alla fine ha ragione; cioè lei ha sempre ragione. Su qualunque cosa, oltretutto.

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