Capitolo II

31 4 0
                                    


Il ragazzo che camminava a pochi passi di distanza era alto quanto me ma più robusto, spalle larghe e da sotto la maglietta bianca a maniche corte si intravedevano i segni di un petto piuttosto muscoloso. Portava jeans stretti a sigaretta, adidas stan smith con il bordo bordeaux e il suo profumo si sentiva anche a distanza: sapeva come attirare l'attenzione. I capelli nero corvino a spazzola, in un finto disordinato, gli incorniciavano il volto dalla carnagione chiara.

A pochi passi dalle nostre vittime si fermò di colpo.

"forse ho i soldi. Andiamo al distributore?"

"Come vuoi" risposi disorientata. Il distributore non era lontano, ma perché quell'improvviso cambio di rotta?

"Io sono Federico comunque" disse porgendomi la mano destra.

"Flavia" risposi in un soffio e strinsi forte la presa, come per fargli capire di che tempra fossi.

"Se ti dicessi che sto organizzando una festa da me sabato, verresti?"

"Non penso. Magari ho altro da fare, sabato" dissi senza smettere di fissarlo. Ci conoscevamo da due minuti e mi invitata da lui? Ero scioccata.

"Ma magari no"

"Ma può essere che io non voglia venire lo stesso"

"Può anche darsi che prima di sabato cambierai idea"

"decisamente improbabile"

"ma non impossibile" incalzò lui con sguardo malizioso

"Facciamo un gioco" proposi "Se mi trovi su instagram e mi inviti lì, vengo. Altrimenti, niente da fare"

"Mica facile così... di te so che ti chiami Flavia e basta. Dimmi qualcos'altro"

"Ascolto i thegiornalisti, ernia e tiziano ferro, poi... mi piacciono i tramonti, il mare..."

"Dimmi almeno se abbiamo amici in comune. Mi chiamo FedeSpa"

"Questo è l'ultimo indizio però" controllai lungo il tragitto verso il distributore automatico e ne uscirono fuori due. Che strano, erano fin troppi per i miei gusti. "Alice Belga e Giacomo Masci"

"E chi sono?"

"I contatti in comune"

"Si, ma non so chi siano"

"Come no, sono tra i tuoi followers"

"Perché, tu conosci tutti i tuoi followers?"

"Beh... magari non bene, però si" in realtà quei due erano una che avevano visto una volta all'università e il cugino di una che conoscevo, non si poteva dire esattamente che li conoscessi.

"cioè non hai nessuno su Instagram che non hai la benchè minima idea di chi sia?"

"no"

"non ci credo! Classico profilo con meno followers che seguiti allora"

Guardai quei numeretti accanto alla mia foto profilo: 85 post, 460 followers e 600 seguiti. Cavolo, aveva ragione, e pensare che non ci avevo mai fatto caso.

"Se te lo dico ti offro un altro indizio per trovarmi"

"Non credo che sarà rivelatorio"

"Va bene, hai ragione, più seguiti che seguaci"

Sbottò in una odiosa risata di gusto.

"Che c'è, non sono abbastanza popolare sui social?"

"Beh non troppo, lo ammetto"

"Avrò altre qualità... e fidati che sono migliori"

"Sai che mi stai simpatica? hai sempre la risposta pronta" disse con un sorriso accennato, offrendomi una sigaretta dal pacchetto nuovo appena scartato.

"Guarda là" disse indicando una enorme scatola di cartone davanti al negozio di panini (che a quell'ora era ovviamente chiuso) "non sei curiosa di sapere che c'è dentro?".

Si avvicinò furtivo e la scoperchiò mostrando almeno cinquanta confezioni sigillate di pane in cassetta.

"Ma dai, e le lasciano tutta la notte qui?" chiesi stupita.

"A quanto pare" rispose pensieroso, ripiegano il bordo superiore per chiuderla

"Ma come, la chiudi?" chiesi ricordandomi della sua fama di teppista irrispettoso. Quel comportamento così civile non mi sembrava appropriato.

"Che dovrei fare?"

"Beh" dissi riaprendo la scatola e tirando velocemente fuori un pacco sigillato "scappare!" urlai correndo via mentre dal negozio scattava una luce rossa accompagnata da un suono sempre più acuto che rendeva noto il furto.

Sentii dei passi veloci dietro di me ma mi fermai solo quando fui certa di essere abbastanza lontana dalla vetrina del negozio, nascosta dietro un muretto. Federico mi balzò accanto pochi secondi dopo, anche lui con il fiatone.

"Ma sei matta?"

Risi.

"è stato divertente!"

"Divertentissimo! Magari ci arrestano per due pacchi di pane"

"Ma dai, non essere stupido!" dissi aprendo la busta. Presi una fetta, la spezzai e gliene misi un pezzo in bocca. "beh? Non è più buono con questo retrogusto di furto notturno?"

Dopo alcuni secondi di silenzio scoppiò anche lui a ridere e sussurrò qualcosa che non riuscii a percepire bene, ma suonò come "sei proprio matta".

Scegliemmo con cura una rientranza nel muretto per nascondere la refurtiva e tornammo verso il porto, con un sorriso complice stampato sulle labbra.



Hello readers! 

Ecco il secondo capitolo, questa settimana sto pubblicando con più frequenza per farvi entrare nel vivo della storia, poi cercherò di rispettare la scadenza di un capitolo a settimana. 

Cosa ne pensate? Commenti e stelline sono come sempre graditi! Spero vi piaccia. 

Se avete una preferenza sul giorno della settimana di uscita nei nuovi capitoli scrivetelo nei commenti e cercherò di accontentarvi, io stavo pensando o al lunedì o al mercoledì, ditemi voi!

97 <3


Nessuno è PerfettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora