Capitolo 2

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Si staccarono da quell'abbraccio consolatorio, e Matt provò ad insistere.
"Jess fammi vedere i polsi, voglio solo vedere se ti ha fatto male"
Le disse dolcemente mentre le accarezzava il braccio.
Lo sguardo della ragazza si abbassò verso le sue scarpe nere, iniziò a torturarsi il labbro per l'ansia, non voleva che il ragazzo di fronte a lei sapesse, quindi negò con la testa, poiché sapeva che se avesse provato a parlare, la voce le si sarebbe spezzata.
Matthew le alzò il viso e le asciugò le lacrime che le continuavano a rigare le guance.
"Voglio solo aiutarti"
Riprovò guardandola dritta negli occhi.
Avvicinò dolcemente le mani ai polsi doloranti della ragazza, notando una grossa quantità di braccialetti.
Glieli prese entrambi accarezzandoli, per poi spostare gli accessori.
A quel gesto Jess singhiozzò più forte.
Il castano rimase sconvolto.
La prese per il viso e la costrinse a guardarla negli occhi.
"Jess, non ti devi far ridurre così da lui."
Le disse serio.
La rossa provò a distogliere lo sguardo disperato,ma Matt le scosse la testa leggermente per riavere l'attenzione dei suoi occhi verdi.
"Non può lasciarti questi lividi tremendi, e tu non puoi peggiorare la situazione facendoti questi orribili tagli Jess"
Sentirselo dire fu devastante per la ragazza, così tanto da non poter fare a meno di buttarsi tra le braccia del ragazzo davanti a lei, stringendolo fortissimo.
Matthew dopo quella scoperta, era ancora più preoccupato, aveva avuto la conferma che in realtà la situazione era più grave di quanto sembrasse.
"Ti aiuterò ad uscire da tutto questo schifo"
Le disse accarezzandole dolcemente la schiena, mentre la rossa le bagnava la maglietta con le lacrime.
"Te lo prometto"

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Era suonata la ricreazione, il corridoio si stava riempiendo di ragazzi, e tra loro c'era anche Jess che si stava dirigendo pensierosa verso il suo armadietto.
Quando ad un tratto si sentì trascinare in uno sgabuzzino con una mano sulla bocca.
La paura iniziò ad assalirla, sapeva cosa stava per succedere.
Ne ebbe la conferma quando vide quegli occhi gelidi: Hayes.
Il suo volto adesso aveva un livido viola sullo zigomo, la sua mascella era tesa: La sue rabbia era evidente.
Le sferrò un pugno nello stomaco che la fece accasciare a terra dolorante.
"Guarda che cazzo hai fatto!"
Le urlò contro, indicandosi il viso,per poi tempestarla di calci.
Jess continuava a piangere,il dolore si stava espandendo in tutto il suo corpo e non ce la faceva più.
Ad un tratto una chiamata interruppe quella tortura. Il moro prese il telefono dalla tasca dei suoi jeans, così dopo aver letto il nome del mittente,le urlò di stare zitta.
"Vado a rispondere, sarò qui fuori alla porta. Ma ti giuro brutta stronza, che se provi ad uscire ti riporto subito dentro e ti faccio vedere di cosa sono capace"
La minacciò per poi uscire.
Ma la rossa era esausta, non ce la faceva più.
Così prese singhiozzando dal suo zaino la sua lametta. La guardò per qualche secondo, per poi baciarla e guardare in alto.
"Scusami" sussurrò per poi tagliarsi una vena, tenendo gli occhi ben sbarrati.
Dopo qualche minuto le si annebbiò la vista, e perse così i sensi.
Ma pochi istanti dopo la porta si aprì.




THE BULLY IN LOVE|| HAYES GRIER (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora