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Changbin era agitato, molto agitato.
Jisung era riuscito ad ingannarlo, ed ora si trovava a camminare per le strade ghiacciate di Seul, ansioso di arrivare al punto di incontro previsto.

Il cuore gli batteva ad una velocità assai anormale, e questa cosa non gli piaceva affatto. Dentro di sé, sperava che lui l'avrebbe respinto. Era stanco di provare tutte quelle emozioni contrastanti.

Arrivò alla fontana del parco, e si sedette su una panchina lì accanto. Era arrivato con largo anticipo, e si mise ad osservare i passanti. Un signore con addosso un cappello buffo, una signora con una bambina nel passeggino, una strana signora che portava a spasso un gatto al guinzaglio.

Si lasciò scappare un sospiro, che data la temperatura si trasformò in una piccola nuvoletta bianca, e controllò l'orologio sul telefono. Mancavano cinque minuti all'orario prestabilito.

Si sentiva nauseato, e aveva voglia di andarsene. Non si sentiva più sicuro di nulla. Stava per alzarsi dalla panchina e lasciarsi il parco alle spalle, quando una voce lo chiamò.

"Hey, Changbin! Jisung non è riuscito a venire?"

🌸
chi sarà mai? :)

comunque
-6
:(

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