"Se metti buona volontà il mondo tutto ti darà.
Però se tu non rischierai, nulla mai rosicherai.-La spada nella roccia-"
Jasmine era titubante a credere alle parole della sua amica Margot, non riusciva a credere che la regina Cortez potesse essere così tanto crudele. Pensava che la madre fosse stata attaccata da un orso, o forse da un lupo. E pensava che per quanto riguardava la sua relazione con Lorenzo, l'avesse impedita per un fatto di società; era risaputo che i reali dovessero stare insieme!
Arrivate al portone del castello, videro un'immensa folla. Si fecero largo tra la marea, per arrivare al centro di essa. Margot pensò quasi di strapparsi il vestito, era ingombrante e non riusciva a muoversi.
Jasmine sudava freddo per la paura, solitamente era molto coraggiosa, ma davanti la regina neanche il più nobile dei cavalieri sarebbe riuscito a non provare un po' d'ansia.
Si toccava di continuo i capelli acconciati, avrebbe voluto togliersi la parrucca e sventolare i suo lunghi capelli platino.
A un tratto si sentí una tromba suonare.-Annunciamo a tutti i sudditi invitati che potete cominciare ad entrare. Ma solo dieci per volta- le due si guardarono intorno, per fortuna il loro paese era piccolo, quindi da lì a una mezz'ora sarebbero entrate.
-Ricordati tu sei Sheyla Danville-
-Sì, sì, lo so Margot. Io sono Sheyla e tu Greta Danville- rispose in modo agitato, tutta quell'attesa aumentava solo di più la sua ansia.
Finalmente fu il loro turno; l'emozione per Margot crebbe, era la prima volta che metteva piede a palazzo, ed era la prima volta che partecipava a un ballo reale, era entusiasta ma spaventata allo stesso tempo. Si preoccupava per Jasmine.-I vostri nomi prego- disse un uomo con la barba bianca e una divisa elegante, era il servitore prediletto della regina, aveva una settantina d'anni portati molto bene. Diedero i loro falsi nomi ed entrarono nella sala principale.
Il soffitto era illuminato con una luce dorata, le scale avevano un lungo tappeto rosso che percorreva tutti gli scalini. C'erano migliaia di fiori, per l'esattezza, migliaia di tulipani rossi. A Jasmine parve strano, cominciò a pensare che forse Lorenzo era consenziente al trovare moglie. I tulipani erano i suoi fiori preferiti e se erano la decorazione principale, molto probabilmente aveva organizzato questa festa anche lui.
Scese le scale si trovarono intorno un tavolo che percorreva il perimetro dell'intera sala, c'erano, di tanto in tanto, delle sedute ricamate d'oro, con la federa vellutata rossa.-La pista è veramente immensa!- esclamò Margot con gli occhi sprizzanti di gioia. Le due si somigliavano molto in quel momento, entrambe, chi per natura e chi no, avevano i capelli neri con dei leggeri ricci che le scendevano sul viso; mentre gli occhi, invece, erano dello stesso blu, solo che Margot aveva gli occhi scintillanti e sprizzanti di speranza, Jasmine aveva ormai un blu spento, non lasciavano trapassare nessuna emozione, se non il dolore.
-Andiamo a ballare!-
-Greta, devi avere un cavaliere per poterlo fare- constatò Jasmine.
Margot si guardò intorno, in cerca di qualche bell'uomo. Quando però, due giovani uomini si avvicinarono alle fanciulle, si inchinarono e chiesero un ballo. Jasmine un po' titubante accettò e Margot senza esitazione si tuffò sulla pista.
Jasmine danzava con un giovane molto alto, almeno un metro e ottanta, infatti si sentiva ancora più bassa del solito; aveva i capelli color miele, con un ciuffo molto buffo che gli scendeva in continuazione davanti al viso. Quella scena le sembrava divertente; in quel momento la sua mente fu libera da tutti i pensieri. Danzava e volava per tutta la sala con il suo cavaliere, Federico Salver, un nobil uomo.
Margot invece ballava con un giovane, che le piaceva molto. I due si stavano divertendo. Lui era alto poco più di lei, aveva sia gli occhi che i capelli castani, Margot pensava che aveva il viso un po' troppo rotondo, ma ci passò sopra, perché in quel momento lui la faceva stare veramente bene.
-Come ti chiami fanciulla?- disse lui guardando profondamente negli occhi blu di Margot.
-Greta- non poteva dirgli il suo vero nome, anche se lo avrebbe voluto fare.
-Bellissimo! È un nome divino!- esclamò lui. -Io sono David Salver-
-Quello è tuo fratello?- il giovane si girò per vedere chi stava indicando la ragazza.
-Si, Federico!-
-Non vi somigliare per niente-
-La genetica cara Greta. C'è chi nasce bello e chi no- si misero a ridere e continuarono a ballare.
Fino a quando la tromba suonò di nuovo, scesero le scale la regina Cortez accompagnata da suo figlio, il principe Lorenzo. Margot, si staccò all'istante dal suo pretendente e andò come un fulmine dalla sua amica.Jasmine per poco non ebbe un mancamento; si sedette su una di quelle lussuose sedute, mentre Margot le passò un bicchiere di cristallo riempito d'acqua. Era così diverso da come se lo ricordava, aveva la mascella più rigida, non accennava sorrisi a nessuno, se non alla madre. Passarono per tutta la sala a braccetto, la regina crudele guardava dall'alto in basso tutte le damigelle, saltando con lo sguardo chi sapeva essere un suo suddito. Nel mentre gli altri reali continuarono a ballare e a chiacchierare tra loro, scambiando di tanto in tanto un saluto con la regina e il principe. Mentre i "sudditi" si inchinavano ogni volta che i loro sovrani passavano.
-Sheyla, credi che ci osserverà in quel modo anche a noi?-
-Se ti inchini appena arriva qui no, stai tranquilla cara sorella-
-Sta per passare qui- disse spaventata Margot. Jasmine le tirò un'occhiata e cominciò ad inchinarsi, sua "sorella" fece lo stesso. Videro i tacchi della regina passare sotto i propri nasi, poi videro le scarpe del principe, a Jasmine venne un brivido freddo in testa che le fece fare uno scatto. Si era appena scavata la fossa da sola. La regina crudele si fermò, seguita da suo figlio. La sala si zittì all'istante.
-Quale suddito osa muoversi al mio cospetto?- le due ragazze si guadarono di sottecchi, Margot si alzò.
-Vostra maestà- fece un piccolo inchino -mi perdoniate sono stata io. Greta Danville-
-Greta Danville... mai sentito! Per quale motivo avete osato farlo?- nel reame era risaputo che quando passava la regina bisognava stare fermi, era vista come una forma di rispetto.
-Non sono abituata a questi eventi reali, non ho il giusto equilibrio. Mi dispiace davvero tanto-
-Non preoccuparti cara- fece una breve pausa e aggiunse -laverai i piatti tutta la notte insieme alle mie domestiche- andò via, portandosi dietro suo figlio, che più che principe, agli occhi di Jasmine, sembrò un cane.
Margot non era per niente dispiaciuta di rimanere tutta la notte nel castello, era l'occasione giusta per investigare.
-Mar, ehm ,Greta grazie mille ti devo un favore-
-Figurati sorellina, volevo evitarti di tradirti un'altra volta- disse sorridendole dolcemente.
-Quali sono state le tue impressioni su Lorenzo?-
-Devo ancora osservarlo un po' per poter esserne certa, ma mi sembra tutt'altra persona. Si comporta come se avesse paura della madre, quando stavamo insieme, per davvero o per finta che sia stato, odiava sua madre. Non le portava tutto questo rispetto, si ribellava. C'è qualcosa di strano in lui- ammise preoccupata.
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Jasmine Di Woodland
FantasyC'era una volta a Woodland, Jasmine Fairy, una ragazza di 22 anni, che lavorava come dipendente alla Booking Happy Ending. Viveva insieme a sua zia Agata, donna misteriosa e amante del lavoro a maglia. Jasmine perse sua madre Anastasia, nel bosco di...