2. Di nuovo al punto di partenza

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Miley
-Miley? Svegliati- sentii dire.
Era la voce Hannah.
Mi rigirai nel letto, ancora con gli occhi chiusi.
-Che ore sono?- chiesi.
-Le sei- rispose mia sorella.
-E che vuoi a quest'ora? Lasciami dormire-
-Miley, sei collassata sul divano con ancora la giacca addosso e il trucco. Ti rendi conto che se mamma e papà ti trovano in queste condizioni capiranno che ieri hai bevuto e ti uccideranno?-
Divano? Bevuto?
Oh cazzo.
Aprii gli occhi, ero in salotto.
-Mi ringrazierai più tardi, ero scesa per bere- disse Hannah, e si allontanò.
Mi tirai su a sedere stropicciando gli occhi con una mano, che puntualmente divenne in parte nera per il mascara e l'eyeliner della sera prima.
In quel momento dovevo sembrare una specie di panda spelacchiato.
Cercai di rimuovere il trucco sbavato sotto gli occhi con le dita, ma probabilmente stavo peggiorando solo le cose.
Sbuffai, e mi alzai, diretta in camera mia.
Salii le scale, camminando come uno zombie.
Un panda-zombie, ecco cosa sembravo.
Arrivai nella mia stanza, e mi cambiai subito.
Dopodiché, andai in bagno a struccarmi, dandomi una svegliata grazie all'acqua fresca.
Tornata in stanza feci un attimo mente locale di ciò che era successo la sera prima.
Io e le ragazze eravamo andate al Dejà-vu, avevamo incontrato Dylan e gli altri, avevamo bevuto e...
Oh cazzo, Dylan è finito in ospedale!
Lui e gli altri avevano fatto a botte con quei tre ragazzi che ci stavano provando con me, Rose e Faith da ubriachi.
Non sapendo chi chiamare, in panico, composi il numero di Andrew.
-Pronto?- rispose con la voce assonnata.
-Andrew? Hai notizie di Dylan?- chiesi subito.
-Beh, no, sono le sei e un quarto del mattino-
Perfetto, mi ero anche scordata che ore fossero.
Sospirai.
-Scusa, sono completamente andata stamattina e non mi sono resa conto dell'ora- dissi.
Lui accennò una risata, mista ad uno sbadiglio.
-Tranquilla. Comunque ieri sera gli hanno fatto un controllo e non è niente di grave, però hanno preferito tenerlo sott'occhio per la notte. Più tardi lo dimettono- mi spiegò.
Sospirai di sollievo.
-Voi altri tutto okay?- chiesi poi.
-Sì, tranquilla. Paul e Austin si sono beccati qualche pugno ma niente di che, e io e Shawn non abbiamo fatto nulla se non provare a separarli-
-Menomale. Scusa se ti ho chiamato a quest'ora, ma ero preoccupata-
-Non fa niente, figurati. Dai, dormi che sennò a scuola arrivi mezza morta-
Risi.
-Sì, hai ragione. Notte- dissi.
Lo sentii ridere.
-Miley, sono sempre le sei- disse divertito.
-Giusto. Allora a dopo, suppongo-
-Sì, a dopo- rispose ridendo, e chiusi la chiamata.
Giornata iniziata al top.
Realizzai in quel momento che Andrew lo avrebbe sicuramente raccontato a Dylan.
Fui tentata di scrivergli di non farlo, ma sarei sembrata solo più stupida.
Mi rimisi a letto, e provai a riprendere sonno solo per essere svegliata due ore dopo da mia mamma, per sistemare le cose.
Fortunatamente non ero messa male come prima.
Mentre sistemavamo i vestiti nell'armadio della camera da letto, mi chiese:
-Allora? Cosa avete fatto ieri sera?-
-Niente di che, un giro in centro- risposi.
-E avete incontrato qualche altro vostro compagno?- continuò.
Allarmata, risposi:
-No, siamo rimaste tra di noi-
-Te lo chiedo perché ho sentito Caroline stamattina- disse.
Mi preparai mentalmente alla sfuriata peggiore della mia vita.
-Mi ha detto che Dylan è finito in ospedale ieri sera, perché era ubriaco e si è ritrovato coinvolto in una rissa-
-Cosa?- finsi di essere sorpresa.
Mia madre non se la bevve.
-Non sembri molto sorpresa-
-Sì perché ieri sera Rose ha sentito un nostro amico che era con lui, e aveva accennato qualcosa- inventai.
-E perché ha fatto a botte con qualcuno?- chiesi, per mandarla fuori strada.
-Caroline dice che tre ragazzi hanno attaccato briga con lui e i suoi amici. Per questo ti dico di fare attenzione quando sei in giro, è pieno di gente così-
Annuii, fingendo di non sapere che in realtà era stato Dylan a sferrare il primo pugno per difendermi.
-Dai, sistemiamo queste ultime cose che alle dieci devi essere al campus- concluse.
Feci come aveva detto, e poi andai a prepararmi per la scuola.
Preparai un borsone con le cosa che avevo lasciato nell'armadio, e mi vestii.
Dopodiché rifeci il trucco, e scesi sotto a controllare se mio padre fosse pronto per uscire.
Lo trovai in salotto, seduto sul divano con il cellulare in mano.
Qualche secondo dopo, Hannah sbucò dalle scale.
-Andiamo?- chiesi.
Lui alzò lo sguardo dal telefono, come se si fosse appena accorto della nostra presenza.
-Sì, andiamo- disse, e si alzò.
Salutammo mia madre, e uscimmo fuori.
Guardai verso casa di Dylan.
La sua macchina era lì, mentre quella dei suoi no.
Dovevano essere andati a prenderlo in ospedale.
Caricammo i bagagli in macchina (R.I.P. valigia di Miley, Agosto 2019-Gennaio 2020), e partimmo.
-Prima stavo leggendo sul sito della scuola. Avete una nuova preside- disse mio padre.
-Davvero? Perché cambiare preside a metà anno?- chiesi.
-Il vecchio preside ha deciso di ritirarsi prima, sarebbe andato in pensione il prossimo anno in ogni caso. La preside nuova ha stabilito nuove regole- rispose.
-Tipo?- chiese Hannah.
-Dal campus si può uscire solo nel fine settimana, e il coprifuoco è alle dieci di sera. Per rimanere a dormire fuori serve l'autorizzazione dei genitori, consegnata con tre giorni d'anticipo, stessa cosa per eventuali uscite infrasettimanali. E ci sono altre regole ancora, ma penso ve le dirà lei stessa oggi-
-Oddio, che schifo- commentò mia sorella.
-Queste regole valgono solo per i minorenni- aggiunse mio padre.
Io risi.
-Indovinate chi compirà diciotto anni alla fine dell'anno prossimo?- dissi, poco contenta.
-Sfigata, io li compio a metà del quarto anno. A proposito, tra un mese faccio quindici anni, pensati un bel regalo- continuò Hannah.
Andai sul sito della scuola per verificare il tutto.
Era vero, c'erano un mucchio di regole nuove, e la retta era perfino più alta.
Fortunatamente, però, in compenso la mensa e il bar erano compresi nel pagamento, quindi non c'erano costi aggiuntivi.
La cosa delle uscite era però vera solo in parte.
Erano stati segnati dei posti che potevamo frequentare durante la settimana anche senza autorizzazione, ma dovevamo scaricare un app che ci permetteva di essere localizzati, in modo che la scuola ci avesse sempre sott'occhio.
Tra questi c'erano la spiaggia, alcuni parchi, una pista per gli skateboard, librerie e bar.
-Beh, si prospetta un bel semestre- commentai.
Arrivati a scuola, salutai mio padre e chiamai subito Faith.
-Hai letto le regole nuove?- disse subito non appena rispose.
-Sì, è assurdo. Siamo praticamente chiusi in collegio- dissi.
-Comunque, sono appena arrivata a scuola. Tu dove sei?- chiesi.
-Sto entrando ora, vieni all'ingresso?-
-Sì, arrivo- risposi, e attaccai.
Andai verso l'ingresso, e vidi subito Faith.
-Come siamo messi a postumi della sbronza?- le chiesi subito, divertita.
Lei mi fece il dito medio.
-Stamattina mi sono svegliata praticamente morta- disse.
-Non dirlo a me. Mi sono coricata sul divano ancora vestita e mi ha dovuto svegliare Hannah alle sei per farmi mettere a letto. Mi sono sistemata e ho scordato che ore fossero, quindi ho chiamato Andrew in panico per chiedergli di Dylan- raccontai.
Lei rise.
Cominciammo a camminare verso il dormitorio.
-E non ti ha tipo mandata a fanculo?- chiese.
-No, avrà capito che ero messa male. L'ho salutato con 'buonanotte' alle sei del mattino-
Faith scoppiò a ridere.
-Tu ieri sera però mi hai di gran lunga battuta. 'Perché la luna ci segue?'-
Lei mi guardò confusa.
-Ho seriamente detto questa cosa?-
Io annuii, divertita.
Il telefono di Faith prese a squillare.
-È Alex- disse, e rispose, mettendo in vivavoce.
-Pronto?-
-Dove sei? Sono arrivata ora-
-Fuori dal dormitorio con Miley-
-Ciao, bellezza- la salutai.
-Aspettatemi, così saliamo insieme- disse Alex.
-Va bene, sbrigati- rispose Faith, e staccò.
Aspettammo Alex, e poi salimmo in dormitorio a sistemare le cose.
-Casa dolce casa- commentai entrando in stanza.
-Il primo giorno di scuola di quest'anno sembra ieri, invece se ci pensate questi mesi sono sembrati anni- disse Alex.
-Vero. Sono cambiate tantissime cose- confermò Faith.
-Già- dissi io.
Era cambiato tutto in così poco tempo.
Fino ad un anno prima mi stavo deprimendo perché Dylan era andato via, mentre in quel periodo...
Beh, continuavo a deprimermi per Dylan, ma le ragioni erano ben diverse.
Okay Miley, basta passeggiate nel viale dei ricordi, ne hai fatte anche troppe ultimamente.
Pensai che l'ultima volta che ero stata in quella stanza ero con Dylan, ma scacciai subito via quel pensiero.
Finimmo di sistemare i vestiti, e uscimmo fuori.
Andammo sul retro dei dormitori, dove la maggior parte dei ragazzi stava passando il tempo libero, come sempre.
-Lì ci sono gli altri- disse Faith, indicando un gruppo di ragazzi seduti in cerchio.
Erano tutti i ragazzi eccetto Dylan, e il resto delle nostre amiche era presente.
In più, c'era anche la sorella di Amanda.
-Quindi ora fa parte del gruppo?- chiesi a Faith e Alex.
Faith mi guardo male.
-Dai, metti da parte la gelosia e fatti un'amica nuova. Hai visto anche tu ieri che sembra il contrario di sua sorella-
Ci avvicinammo al gruppo.
-Hey ragazzi- salutai.
Loro ricambiarono il saluto.
Austin aveva un occhio nero, e Paul un taglio sulla mascella.
-Ragazze, lei è Amber- ce la presentò Shawn.
-Sì, ieri l'abbiamo conosciuta al locale. Mi chiamo Faith- disse lei, e si strinsero la mano.
-Alex- la seguì l'altra.
Amber guardò poi me.
-Miley- dissi, e ci stringemmo la mano.
-Sì, ho sentito parlare di te- disse lei.
Fantastico, Amanda doveva averle detto che sono una stronza ruba ragazzi.
-Spero solo cose belle- dissi sulla difensiva.
Lei mi guardò divertita.
-Se stai pensando a mia sorella, tranquilla, i tuoi amici hanno smentito tutto e sinceramente credo più a loro- disse.
Guardai prima loro, e poi lei, e ricambiai il sorriso.
Ci sedemmo anche noi.
-Guardate chi c'è?- disse Austin guardando un punto poco lontano da noi, sorridendo.
Mi girai con lo stomaco pieno di farfalle, sapendo già chi avrei visto.
-L'alcolizzato è ancora vivo, signori- scherzò Paul.
Dylan lo guardò male.
Aveva un livido sullo zigomo, ma per il resto sembrava stare bene.
Indossava una felpa nera e dei jeans, e come sempre aveva i capelli in disordine.
-Se non fosse stato per le regole nuove, i miei non mi avrebbero fatto tornare- disse, e si sedette tra Austin e Paul.
Mi lanciò un'occhiata, ma distolsi lo sguardo.
-Io ho un permesso speciale per il lavoro, sfigati- li prese in giro Amber, scherzando.
-Volete dirmi che una ragazzina del secondo anno può uscire liberamente e noi siamo chiusi qui?- commentò Austin.
Lei fece per mandargli un bacio, ma quando soffiò sulle dita, gli mostrò il medio.
Austin le fece il bacia mano, ridendo.
-Amber sarà il nostro rifornimento di alcolici settimanale- disse Dylan.
Lei rise.
-Non esserne troppo convinto-
-Ah no? È per questo che ora sei nel nostro gruppo- disse, ironico.
Lei fece finta di essere offesa.
-Ah, davvero?-
-No, è Dylan che è un coglione- rispose Shawn.
Noi ragazze ci guardammo.
La conoscevano da quanto? Nemmeno ventiquattrore, e già sembrava che fosse nel gruppo da anni.
-Più tardi venite alla pista degli skate?- chiese.
I ragazzi si scambiarono un'occhiata, e poi Andrew rispose:
-Ma sì, dai. Venite anche voi, ragazze?-
Alex ci guardò.
-Sì, certo-
Nessuna sembrava contrariata, a parte me.
Smettila di essere gelosa.
Non state più insieme e parla con lui come con ogni altro ragazzo, e tra l'altro è super carina e simpatica.
-A che ora?- chiesi.
Lei fece spallucce.
-Dopo pranzo?-
Tutti annuirono.
-Miley?- mi chiamò Alice.
Mi girai.
-Abbiamo appuntamento con la squadra tra dieci minuti, ci conviene cominciare ad andare- mi disse.
Avevo completamente rimosso le cheerleader dalla mia mente.
-Giusto. L'avevo scordato- dissi.
Rose intervenne.
-Indovinate chi ha deciso di provare questo semestre?- disse entusiasta.
Austin rise.
-Tu vuoi fare la cheerleader?-
Lei lo guardò male.
-Sì. E io, Miley e Alice saremo il trio iconico bionda-mora-rossa. Vuoi unirti a noi?-
-Nah, passo. Lascio il mio posto ad Amber, mi sentirei in colpa se poi non riuscisse ad entrare- scherzò lui.
Lei roteò gli occhi.
-Però l'uniforme da cheerleader ti starebbe bene, sai?- gli disse Shawn.
-Già, ci faresti sognare con quel gonnellino- continuò Dylan.
-Eh sì, ma ruberei la scena a loro quattro-
Alice mi fece cenno di andare con la testa.
-Ci vediamo dopo- dissi.
Dylan mi guardò.
Ricambiai lo sguardo per un secondo, ma poi mi girai.

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