L'Alfa 2600 sfrecciava come un missile tra le strade della città, imboccò la rampa della strada provinciale e Frank spinse il piede sull'acceleratore al massimo, la lancetta del tachimetro era abbassata sul lato destro del semicerchio numerico e traballava come se volesse superiore i suoi 183 km/h.Entrarono nell'autofficina della ditta De Leo – l'azienda autotrasporti più sicura d'Italia che ti garantisce il servizio al 100% - le porte furono chiuse, l'auto spenta, giubbotti tolti, maniche ripiegate fino al gomito... il calvario ebbe inizio.
Sembrava una sala operatoria: i due primari, con i loro strumenti, e i due pazienti.
I ragazzi furono spogliati, Luca fu legato con delle fascette, ai polsi e alle caviglie, su una sedia d'acciaio mentre Paolo fu legato a un argano elettrico che i meccanici usavano per sollevare i motori dei camion, i piedi fluttuavano a un centimetro dal suolo.
<<Iniziamo con questo>> Frank indicò Paolo <<come vedi il tuo amico è già pronto per la festa che abbiamo preparato>> poi si rivolse a Bob <<non accanirti per il momento contro>> indicando Luca <<fallo riposare e poi butta un po' d'acqua>>.
Frank si avvicinò a Paolo, penzolante, si pulì la bocca inumidita di sudore col palmo della mano <<Che cazzo di storia, vero?>> fece girare il corpo del ragazzo per tre volte provocandogli delle vertigini <<Ora sai cosa significa essere disorientati. Stamattina avevamo un programma ma per colpa di due stronzi è andato a puttane. Però qui le puttane siamo Bob ed io, perché siamo stati fottuti da due scarafaggi...>> primo pugno nello stomaco di Paolo, che si dimenò <<...di fogna, due insignificanti pezzi di merda>> continuò a bombardarlo di pugni, sembrava un pugile che si allenava con il suo sacco da boxe.
Le urla di Paolo rimbombarono nel locale. <<Non devi urlare, dovete dirmi dove cazzo avete portato l'auto>> gridò Frank, ma il ragazzo continuava a urlare per il dolore e per la paura.
Paolo poteva benissimo rispondere, poteva dire esattamente cosa avevano fatto ma in quel preciso momento gli balzò una pericolosa idea.
Tossì prima di parlare <<Ti dirò dov'è l'auto solo se ci lasci liberi, non parleremo con la polizia, vogliamo dimenticare questa storia >> tossì di nuovo.
Frank lo guardò attentamente, poi rivolse lo sguardo su Bob che si avviò verso il bagno. <<Forse non ci siamo capiti stronzetto. Tu, in un modo o nell'altro, parlerai. Tu non dirigi il gioco, sono io che lo dirigo>>.
Bob uscì dal bagno con un secchio pieno d'acqua.
<<E se dico che tu parlerai...>> Bob versò l'acqua su Luca che si svegliò all'istante boccheggiando <<...lo farai, tutto lo fanno prima o poi. Dipende da te se lo farai subito o soffrendo, sii intelligente fai la giusta scelta>>.
Paolo vide Luca bagnato e con il suo unico occhio aperto esprimeva tutta la sua paura; Bob, da terra, prese dei cavi elettrici collegati al quadro elettrico dell'autofficina, strofinò le punte dei cavi innescando delle scintille, le stesse punte furono messe sul petto del ragazzo che iniziò a contorcersi violentemente, cercò di gridare ma la scarica elettrica che viaggiava nel suo corpo gli bloccò le corde vocali e tutti i muscoli facciali creando una smorfia orrenda.
<<Basta, smettetela, vi prego>> implorava Paolo.
<<Parla allora>>
Dalla bocca del "molleggiato" Luca iniziò a fuoriuscire della schiuma, sul petto s'innalzarono delle sottili nuvole di fumo e s'iniziò a sentire puzza di carne bruciata.
<<Bruciata>> urlò Paolo <<L'auto è stata bruciata>>.
Bob stacco i cavi dal corpo della vittima, Frank lo guardò incredulo. <<Che cazzo stai dicendo? Spero che sia una cazzata che ti è venuto in mente, la prima che ti è venuta in mente>> era abbastanza agitato, anche Bob lo era << Allora?>>.
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CALIBRO PESANTE (Storie noir)
ActionQuesta è una raccolta di racconti brevi e/o one-shot di genere noir/ poliziottesco durante gli anni 70.