FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DI UN ATTENTATO

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15 APRILE 1976

Abbiamo preso una decisione. Votazione unanime. Roberto era l'unico che era indeciso, ma tutti noi abbiamo esposto le ragioni di quest'atto, abbiamo spiegato che è l'unico modo per ottenere ciò che vogliamo. Non bastano le parole, serve qualcosa di più forte. Solo così Roberto ha votato come tutti noi. Votazione non segreta, non dobbiamo tenere secreti tra di noi.

**Promemoria per me** #1 tenere d'occhio Roberto, non mi fido.

17 APRILE 1976

Io, Marianna, Luisa, Giacomo e Fabrizio abbiamo elaborato un piano: rapire un politico. Io e Luisa avevamo intenzione di rapire il ministro della Giustizia, era perfetto, era veramente un pugno nell'occhio. Giustiziare il ministro della Giustizia, l'emblema di questa catastrofe.

Giacomo ci ha consigliato di volare basso, siamo solo una piccola associazione, non abbiamo ancora gli agganci, anzi non ci hanno ancora agganciato. Sicuro avverrà dopo il nostro piano.

Abbiamo optato per un parlamentare, uno della democrazia cristiana, il deputato Minerò. Stasera elaboreremo un piano.

18 APRILE 1976

Fabrizio, tramite la sua cerchia di amici, ha recuperato un po' di armi non segnate. Non immaginavo quanto fosse pesante una pistola, che sensazione impugnarla.

Anche oggi Roberto è venuto in ritardo. Non lavora, vive da solo e si permette anche di ritardare.

**Promemoria per me** #2 scoprire dove va Roberto.

20 APRILE 1976

Oggi nessun incontro al circolo. Fabrizio e Giacomo devono vedere certe persone. Per un paio di giorno ognuno per la propria strada.

24 APRILE 1976

Due notizie: una buona e una cattiva. Iniziamo da quella cattiva il parlamentare Minerò è diventato Ministro degli Affari Esteri, dopo le dimissioni dell'ex-ministro Defero.

Quella buona invece è che siamo stati agganciati da persone "in alto", persone che possono darci la mano con la nostra lotta, così dicono Fabrizio e Giacomo senza rivelare i loro nomi. Nei prossimi giorni ci invieranno delle istruzioni e del materiale per costruire una bomba. Siamo eccitati, le bombe finalmente, Era quello che volevamo ma il denaro era insufficiente. Ora si ragiona.

Roberto è sempre quello contrario alla corrente, dice che è pericoloso, potrebbe ritorcersi contro. Non ha capito che qui non si scherza. Dovrò capire cosa nasconde. Per il momento lo lascio fare.

2 MAGGIO 1976

Abbiamo aspettato troppo, pensavamo che QUELLI LI' avessero cambiato idea, invece no. Fabrizio è entrato nel circolo, con due borsoni.

In una borsa c'erano due ventiquattrore nere, dei cavi, dei piccoli orologi, nell'altra invece c'erano dei pacchetti di plastica, all'interno c'era il tritolo, sette chili di tritolo.

Un botto pazzesco.

Ho notato che Roberto sudava, mbà gli do il beneficio del dubbio, tra il caldo del circolo e quello che stiamo preparando, ci sta, ci sta.

Nei prossimi giorni ci diranno dove piazzare le valigie.

4 MAGGIO 1976

Ho finito la mia prima ronda. L'obiettivo è il Credito Agricolo di Viale Grugni, soprannominato la banca dei lombardi, tutte le persone di alto rango, quelle che contano avevano un conto lì. Il motivo di questa scelta è ignoto ma chi se ne frega, noi vogliamo spargere il terrore.

Con me c'era Roberto che ha scattato delle foto della zona esterna.

Sono entrato nella banca, ho preso qualche bollettino e ho fatto finta di compilarlo ma ho scritto cosa vedevo al suo interno, dove posizionare la valigia senza destare sospetti, all'interno ci sono tre guardie:

CALIBRO PESANTE (Storie noir)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora